Domenica 2 dicembre 2012 si è conclusa la rassegna di burattini “ Favole in Festa”al Teatro Santa Teresa di Verona, con lo spettacolo “ Arlechin Batocio e la principessa Fior di Loto”, un libero adattamento dai copioni tradizionali veneti di e con la veronese Linda Di Giacomo, già presente sabato 1 dicembre 2012 al Piccolo Teatro di Giulietta, Foyer del Teatro Nuovo di Verona, con lo spettacolo sempre di burattini “ Le mirabolanti avventure di Guerrino il Meschino”.
La rassegna, dopo lo spettacolo del Teatro Giochetto “Le valigie in viaggio”di e con Maurizio Gioco, già recensito nel numero precedente, è proseguita domenica 18 novembre 2012 con “Il drago mangiacolori” di Pasta e Frollo in cui i bravi Peppe Frollo e Rosella Sterzi hanno simpaticamente interagito con il pubblico invitandolo ad immaginare la tristezza di un mondo grigio senza colori: uno spettacolo particolarmente apprezzato dal pubblico infantile per l’immediatezza comunicativa dei personaggi e da quello adulto per la suggestione emotiva dei contenuti.
A “Il drago mangiacolori” è seguito il racconto di una storia “ sui generis” narrata da Maurizio Gioco con i propri burattini, che ha ancora una volta stupito per il suo “estro trasgressivo”: una quasi insofferenza per una baracca che lo costringe dietro le scene, ( la sua storia viene in parte narrata su palcoscenico) unita ad un desiderio di stravolgimento del significato delle storie, in base al quale stavolta la bella ed umile ragazza corteggiata da tanti spasimanti sfortunati respinti, ad un ricco re pronto a portarla a corte confessa di non avere mai avuto il matrimonio tra i suoi obiettivi.
E’ poi proseguita domenica 25 novembre con lo spettacolo “ Le avventure di Fagiolino” di e con il talentuoso ventunenne Mattia Zecchi, che in questo spettacolo ha offerto un raro esempio di maestria interpretativa e abilità tecnica, nel dare voce, ritmo e movimento ai numerosi burattini della storia, con un testo accattivante e ricco di simpatiche personalizzazioni.
INTERVISTA A MATTIA ZECCHI
Da quanto tempo fai il burattinaio?
Quand’ero piccolo, intorno ai 2 anni e mezzo, ero molto affascinato dai burattini che non mi stancavo mai di vedere. Ho cominciato quasi subito a manovrarli e giocarci, finchè all’età di otto anni ho debuttato con il mio primo spettacolo. Ora ho una compagnia con altri burattinai che mi aiutano e molti spettacoli diversi che portiamo in giro. I burattini che usiamo negli spettacoli non li costruiamo noi ma un maestro molto noto di Bologna.
Dove porti i tuoi spettacoli?
Ovunque, sia nelle scuole che nelle rassegne come questa volta, ma più in Italia che all’estero.
Che tipo di repertorio avete?
Ci muoviamo con un repertorio tradizionale. Abbiamo diversi testi, che rimaneggiamo secondo esigenza. Alcuni hanno spesso citazioni dialettali tipiche emiliane e decido di volta in volta cosa tenere e cosa tradurre o evitare, a seconda del pubblico. Oggi ad esempio c’era una battuta che sarebbe parsa incomprensibile per un pubblico veronese, così è stata tagliata.
Emanuela Dal Pozzo