Sei donne al centro della scena legate per i capelli a nastri rossi che scendono dall’alto. Questa la prima emblematica immagine dello spettacolo di teatro danza “ Mia o di nessuno”, in scena il 13 aprile 2013 al Teatro Kitchen di Vicenza, che già anticipa il senso di una drammaturgia dura, che mette a confronto i sogni di felicità, di famiglia, di realizzazione personale delle donne con le prevaricazioni, il desiderio di possesso e l’idea di donna nell’immaginario maschile.
La situazione è volutamente portata allo stremo, ma più che giustificata dai dati Istat: in Italia ogni anno vengono uccise di media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex.
Così la protagonista, attratta dalle lusinghe del fidanzato, dalle sue promessed’amore e da una tranquillità economica capace di renderla libera e felice, si sposa senza sapere che quel matrimonio si trasformerà nella prigione di un amore possessivo ed assoluto, cosparso di privazioni, abusi psicologici e fisici. Infine la voglia disperata di sopravvivere la porterà a vincere la battaglia della propria vita.
La messa in scena, drammatica e intensa, ma anche poetica e sfaccettata, giocata sui colori dal chiaro significato bianco e rosso, è illuminantemente corale, come la problematica affrontata che riveste dimensione sociale.
La protagonista viene accompagnata lungo il proprio percorso dalla presenza di altre cinque donne che condividono con lei ansie, aspettative, delusioni, sorprusi, ferite e ribellioni, così il protagonista condivide il suo stato di “maschio” di diritto, con altri quattro uomini, con cui si confida, si confronta, si vanta, in un gioco sapientemente equilibrato tra teatro e danza, capace di toccare tutte le dimensioni emotive suggerite dalla drammaturgia: dall’insicurezza alla determinazione, dalla sensualità alla disperazione, dalla speranza al senso di sconfitta.
Indovinato e interessante lo sdoppiamento di lei in due personaggi diversi in scena e particolarmente brava il suo alter ego, anche se tutti gli interpreti hanno saputo catalizzare l’attenzione del pubblico: Elisabetta Luise, Andrea Lanza, Maria Cascone, Enrico Stecchezzini, Ottavia Clemente, Andrea Agostini, Marta Scaccia, Enrico Gaspari, Serena Mabilia, Nicola Perin e Martina Camani.
Efficaci e coinvolgenti le immagini coreografiche di Franca Pretto, che firma anche il testo, la regia e la drammaturgia, alcune delle quali, anche in forza della propria semplicità originale, suscitano stupore nell’impatto emotivo, come l’elegante uso di leggeri teli di nailon per la nebbia, o il movimento ritmico delle lanterne per segnare l’alzarsi ed abbassarsi della marea.
Altrettanto sapiente l’uso delle luci dell’aiuto regista Gianni Gastaldon.
Uno spettacolo che consigliamo di vedere.
Trailer http://www.youtube.com/watch?v=ZgnYp5FShg