LA MOSTRA DI PAOLO LOSCHI A VILLA WASSERMANN

In concomitanza con l’apertura della Rassegna di Giavera del Montello (TV) “Amore…follia”,il 23 agosto 2013 si è inaugurata a Villa Wassermann anche la mostra del pittore Paolo Loschi, artista originario di Treviso e oggi residente nel comune di Giavera.

Ci piace pensare” ha detto sorridendo il direttore artistico della Rassegna Giovanni Cilluffo “ che le opere qui esposte di Paolo Loschi siano in partenza per New York,……interessante filo diretto Giavera del Montello -New York”, come a dire che la “marginalità territoriale di provincia” non significa minore qualità o pregnanza e che spesso proprio la provincia offre migliori opportunità artistiche delle città.

Il concetto dell’ importanza della socializzazione nei luoghi d’arte è stata poi ancora sottolineata dallo stesso artista nella breve ma comunicativa intervista la sera d’inaugurazione della mostra.

Investire per un comune anche piccolo in luoghi e appuntamenti artistici significa non solo offrire al pubblico la possibilità di vedere e di confrontarsi con lavori artistici, concetti e contenuti, ma anche mettere in relazione tra loro persone che operano nel settore. Non bisogna sottovalutare le potenzialità di serate come questa che non sono sempre prevedibili. Stasera ad esempio sono presenti un’artista francese e una inglese e imprevedibili sono gli sviluppi futuri di questi incontri,non necessariamente fecondi solo per l’artista che espone”.

Certo è che è un vero piacere dialogare con Paolo Loschi, dalla comunicativa immediata e dalla imprevedibile e vulcanica vena artistica, capace di mettere a proprio agio le persone e di mettersi a nudo con disinvoltura, quando mi dice che le opere esposte ( dipinti su grandi fogli di carta) del ciclo “telline” sono il frutto di un suo sogno:

Nel sogno avevo tra le mani la mia calotta cranica aperta in due parti, con al posto della materia grigia meravigliose attinie fluttuanti e tre piccole incrostazioni: telline. Mentre stupito osservo divento consapevole di maneggiare il mio cervello,di agire senza il bisogno di una mente, così me lo rimetto in testa, al suo posto.”

Osservo i disegni alle pareti. Loschi me ne spiega qualcuno: i significati delle linee, i voluti tagli dell’orizzonte, la distribuzione dei pesi, ma, nonostante la tematica surreale ed inquietante, trasmettono un senso di pacificazione e di equilibrio.

Gli chiedo quale secondo lui è il senso del sogno.

Mi dice che forse è il momento di rinascere, di operare un taglio col passato, di accantonare la mente, di rompere la quotidianità e la gestualità ripetitiva, di lasciarsi andare alla poesia.

Dice eloquentemente Rino Cardone dell’ ipotalamo, tema della foto dell’opera qui pubblicata:

L’ipotalamo ( struttura del sistema nervoso) è ritenuto il centro della registrazione del passato.

E la ghiandola pineale ( ghiandola endocrina) è invece spesso identificata con il luogo in cui risiede l’anima. Questo occhio dietro l’occhio posto nella regione posteriore del cervello sembra essere una rappresentazione visiva di questi misteri della mente umana.”

Quando chiedo a Paolo Loschi da quanto tempo dipinge mi dice:

Ricordo che fin da bambino ero convinto che sarei diventato un pittore. Mi sono formato negli ambienti veneziani nell’ambito pittorico e grafico, per poi approfondire l’uso del colore nel sud della Spagna. Sono molto legato anche al mondo musicale con cui collaboro con action painting e scenografie e mi piace dire che “ come pittore ho un buon orecchio”.

Mi dice che la sua fortuna è stata più legata all’America che all’Italia, in cui è più difficile affermarsi per un artista nuovo.

Citiamo un brano che lo riguarda, scritto dal critico Ottavio Massimo Paier:

Artista versatile e generoso, senza schemi e riferimenti predefiniti, senza sguardi rivolti ad una forzata espressività, ha concentrato la propria ricerca in un moderno astrattismo, lirico e riservato, soffermandosi nel rapporto tra gestualità e materia, fra colore e forma, arrivando a risultati notevoli, ammirevoli per coerenza ed impatto emotivo…..Paolo Loschi è insieme artista di pensiero e d’istinto, di testa e di pancia, filosofo di un pensiero frattale, non lineare e volutamente discontinuo, e giocoliere delle immagini depositate nel profondo della nostra psiche, artista dalle mille anime e dagli infiniti cortocircuiti intellettuali e visivi....”

I suoi lavori sono stati esposti a Roma, Milano, Amsterdam, Berlino e New York.

La Galleria di riferimento per le sue opere è Gallery Molly Krom, con sede a New York e Berlino.

La mostra a Villa Wassermann è aperta fino al 20 settembre 2013.

MOSTRE PRECEDENTI

2010: – AAF- The Affordable Art Fair in New York, USA. Muriel Guepin Gallery, Brooklyn, New

York,USA

Tales from The Thousand and SecondNight- Vagabond Schmarotzer Gallery, Manhattan,

New York,USA

Face/Art- portraits in the age of face book, Studo Iroko & Tortona Creativity, Milano, Italy

2011:-Friend is a four letter word, Vagabond Gallery NYC, Berlin, Germany

AAF- The Affordable Art Fair Milano, Vagabond Gallery NYC Milano, Italy

AAF The Affordable Art Fair Milano, PerCapita Gallery, Minao, Italy

Arezzo Arte Fiera, Per Capita Gallery, Arezzo, Italy

Annual Exibition, Per Capita Gallery, Pisa,Italy

Verger Art Fair, Vagabond Schmarotzer Gallery NYC, Miami, USA

South Africa Meets The World, Galleria Forme d’Arte, Venezia, Italy

2012:- BABEL, Magazzeno delle Lane c/o Lanificio Paoletti, Follina, Tv, Italy

AAF The Affordable Art Fair Milano, Vagabond Gallery NYC Milano, Italy

AAF The Affordable Art Fair Milan, Per Capita gallery, Milano, Italy

Annual Exibition, Per Capita Gallery, Villa le Maschere, Barberino del Mugello, Italy

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