Si è svolta nelle incertezze del tempo a Villa Pisani di Montebelluna il 5 e 6 ottobre 2013 la 13^ Edizione di “Monica Day la festa della stella che ride”, un appuntamento annuale di prestigio che raccoglie in calendario compagnie di teatro di figura di livello, provenienti da diverse zone d’Italia e che si esibiscono gratuitamente.
La manifestazione, organizzata da “La Casa di Arlecchino”,in collaborazione con il Comune di Montebelluna e il cui ricavato va a scopi benefici, è appuntamento atteso non solo dal pubblico, sempre numeroso soprattutto nella giornata di domenica, ma anche dagli addetti ai lavori ( gli esperti burattinai) che hanno modo di conoscersi, confrontarsi e visionare stili espressivi e nuove frontiere perchè, occorre sottolinearlo, accanto ad un utilizzo più tradizionale del burattino di questa antica arte popolare, vi è tutto un settore dedito alla ricerca.
Eravamo presenti nella giornata del sabato e abbiamo avuto modo di constatare tanto l’elevato livello tecnico complessivo degli spettacoli, quanto l’originalità di alcune performance, sia di quelle dedicate ai ragazzi che di quelle serali espressamente rivolte ad un pubblico adulto.
Nutrito il programma che ha visto una sostituzione in apertura con la messa in scena dello spettacolo “ Il tesoro del brigante Baffodoca ovvero Arlecchino all’inferno” di e con Paolo Papparotto, che, all’insegna più rigorosa della tradizione della Commedia dell’Arte, ha dato vita e voce ai burattini Pantalone, Brighella, Colombina e Arlecchino, impegnati in intrighi e vicende anche amorose: uno spettacolo concepito per un pubblico complice, che viene coinvolto nello svolgersi della storia.
Belli i burattini, con qualche trovata originale nell’apparizione dei tre diavoli: mamma, papà e bambino, ma soprattutto professionale come sempre il burattinaio solista Paolo Papparotto, perfetto tanto nel ritmo, quanto nelle puntuali divagazioni, che hanno indotto ad una partecipazione senza forzature il pubblico infantile.
C’è da dire che Papparotto rappresenta uno dei poli più rappresentativi di questo filone ed è conosciuto in Italia e all’estero quale esponente dei burattini classici della tradizione.
Si è proseguito con la poetica coppia Lucia Osellieri e Santosh Dolimano, uniti nell’arte e nella vita, con una pittoresca baracca, ricavata da una vecchia credenza e abitata da personaggi altrettanto originali. Qui la giocolerie ha aperto e chiuso lo spettacolo “ Il Circo Criolino”, appositamente pensato per un pubblico di bambini da età prescolare.
Lucia Osellieri, che avvicino dopo lo spettacolo, mi dice che è un momento difficile per proporsi, che questo è il loro lavoro, che prima della crisi lavoravano molto nelle scuole e che per questa ragione scelgono di esibirsi per strada nei week end, in città aperte a questo tipo di iniziative come Padova e Vicenza. Chiedo se ci vogliono particolari permessi, mi dice di no, ma bisogna sapere quali sono i comuni che lo consentono. Mi dice che, considerando ciò che “non c’è” in questo senso a livello istituzionale, sono consapevoli di svolgere un servizio sociale, sempre accolto favorevolmente dal pubblico improvvisato.
Il terzo spettacolo pomeridiano previsto è una chicca.
La Compagnia De Bastiani interpreta “Arlecchino e la torta del destino”per il testo e la regia di Gigio Brunello.
Giocata con ritmi serrati e perfetti con burattini, rumori e oggetti realistici , come una minibarca a motore tra i canali di Venezia e scenografie immaginate ma agite ( topografia di una città di ponti e campielli), tra un atto e l’altro e tra una scena e l’altra, la piece si interroga sul senso di essere burattini e sul teatro, in un gioco di scena e fuori scena, di verità e finzione, di teatro e metateatro, in cui i personaggi si presentano nei panni di se stessi : uno spettacolo con più chiavi di lettura, come nello stile di Brunello, capace di interrogarsi in modo intelligente senza dare nulla per scontato e per questo interessante per ogni età.
Anche qui grande maestria da parte dei due burattinai Alberto De Bastiani e Paolo Rech nell’utilizzo dei personaggi e nella conduzione della storia, a tratti sorprendente per l’originalità delle trovate.
Nella serata due pezzi atipici: uno breve di satira politica, come è consuetudine del “Teatro alla Panna”, dal titolo “Sogno di una notte di mezzaestate” con il prete di una onlus alle prese con l’illustre nuovo venuto Silvio Berlusconi, l’altro del Teatro Giochetto dal titolo“L’educazione sentimentale di Marco Polo”, in cui Maurizio Gioco narra in chiave erotica le vicende amorose del protagonista, alternando il lavoro d’attore a quello di burattinaio e utilizzando testi antichi originali.
Diversamente da un tempo in cui il teatro di burattini affrontava qualsiasi tema o testo presente nei cartelloni dei teatri, oggi i burattini per adulti sono un mercato difficile, poco conosciuto e per questo poco richiesto, nonostante rimanga un filone ancora tutto da esplorare.
La domenica successiva la manifestazione prosegue con gli spettacoli pomeridiani: “Arrivi e partenze: ovvero storie in valigia” del Teatro Pirata; “Arlecchino e Brighella, marzapane e mortadella” della Compagnia Faeopa; “ La fiaba di re Orcone e della magica pozione” della Compagnia Un asino che vola e infine “ Topomosca” della Compagnia Roggero.
Il ricavato di quest’anno sarà devoluto a” Libera” Associazione contro le mafie.