Elegante, ironico, originale e raffinato lo spettacolo “Civediamoaldiperdi” in scena al Teatro Laboratorio di Verona domenica 15 dicembre, qualità davvero spesso poco presenti nelle produzioni di teatro contemporaneo e la cui regia di Elisabetta Granara ci ha davvero affascinato: curata nei dettagli ed equilibrata nei linguaggi.
L’eleganza sta nel gioco d’insieme, nel quale nulla è di troppo e vengono delineati in pochi tratti ambienti ed atmosfere; l’ironia è nel testo che colpisce le insidie del cibo e indaga i costumi sociali odierni: come difendersi e districarsi tra le soluzioni alimentari più ecologiche, etiche e sane quando ogni acquisto sembra diventare l’inciampo in una trappola, nel lungo elenco di ciò che si ” mette al bando?”L’originalità è nella scelta della messa in scena, in cui il linguaggio degli arnesi di cucina diventa ritmo, colonna sonora significativa, commento emotivo dei dialoghi. La raffinatezza è il risultato finale di un percorso tutt’altro che scontato e, secondo noi, per un pubblico esigente, che aldilà delle battute facili sa rintracciare nel linguaggio teatrale drammaturgico le coordinate di senso.
Complimenti alle tre brave attrici in scena Elisabetta Gradara, Elisa Occhini e Sara Allevi che con naturalezza e padronanza tecnica hanno saputo interpretare, nell’ipotetica e surreale cucina del ristorante “Besame Mucho”, atteggiamenti, manie, sogni ed incertezze di un immaginario femminile del nostro tempo, a tratti smarrito e compresso. Complimenti ad una regia particolarmente attenta al gioco degli spazi scenici, sempre perfettamente equilibrati e commentati dalle luci efficaci di Carlo Cicero; infine approvazione per il testo di Elisabetta Granara, Chiara Valdambrini e Roberta Testino, capace di leggere il nostro quotidiano “tra le righe”e in cui facilmente ci si riconosce.
Lo spettacolo è stato selezionato al Festival Play With Food III a Torino, è vincitore del Concorso Teatropianeta a Siena e Finalista del Premio Scintille 2012.
Civediamoaldiperdi è produzione del Gruppo di Teatro Campestre, fondato nel 2008 da Elisabetta Granara e Chiara Valdambrini, che nel 2011, con lo spettacolo “Un fischio, samba, morte” ha vinto il Premio Speciale del Bando Giovani Realtà del Teatro a Udine.
Con questo spettacolo si conclude il ricco e variegato calendario solare di appuntamenti ed eventi del Teatro Laboratorio, attiva realtà veronese sia in ordine alle produzioni che alle proposte ospiti, faro nella nebbia cittadina, il cui merito indiscusso rimane quello di far conoscere compagnie note e meno note del panorama teatrale contemporaneo, nell’accostamento di linguaggi e modalità espressive che altrimenti, a Verona, non avrebbero né spazio né voce.
Al Teatro Laboratorio va il nostro grazie.
Emanuela Dal Pozzo