IL GIORNO DELLA MEMORIA: L’ISOLA DI ALEX

Numeroso il pubblico che domenica 19 gennaio ha accolto con calorosi applausi lo spettacolo “L’isola di Alex”, presso il Teatro Santa Teresa di Verona. Si tratta di una rappresentazione inserita nel calendario istituzionale delle manifestazioni che il Comune patrocinata per il Giorno della Memoria. In particolare hanno collaborato alla sua realizzazione l’Associazione Culturale Piccolo Universale e l’Associazione Italia Israele.

Un palcoscenico in movimento quello allestito da Maurizio Gioco, che con grandi tele appese al soffitto e altre aperte a paravento ha dato colore e vita ad un tema solitamente dalle sfumature grigie. Tutto l’evento ruota attorno alla storia di un piccolo bambino, rimasto solo a sopravvivere nel ghetto di Varsavia. Tra episodi drammatici e teneri incontri, procurandosi cibo e libri nelle case rimaste vuote, Alex trascorre un lungo periodo nascosto fino al ritorno del padre, deportato dai tedeschi. Alfonso De Filippis, attore e regista, è riuscito a leggere e trasporre in chiave lirica il racconto, che ha dispiegato in un percorso narrativo fatto di evocazioni e di grande speranza. La sua voce, profonda e coinvolgente, viene costantemente affiancata dall’animazione silenziosa ma incisiva dei numerosi burattini costruiti e manovrati da Maurizio Gioco. Infine, alcuni interventi musicali hanno sottolineato i momenti più significativi della rappresentazione. Claudia Bidoli, cantante attiva da più di vent’anni nel panorama musicale cittadino ed esperta in diversi generi tra cui Klezmer, di tradizione ebraica, ha legato al contesto storico – culturale in cui viene ambientato il racconto, alcuni brani di grande effetto. Un compendio artistico – teatrale, quindi, di forte impatto, che vede riunite recitazione, animazione, pittura e musica. L’ideazione è liberamente tratta dal libro di narrativa per ragazzi “L’isola in via degli Uccelli” di Uri Orlev, scrittore ebraico contemporaneo, testimone vivente del dramma dell’Olocausto. Lo spettacolo è sicuramente adatto sia ad un pubblico adulto che ai bambini, per la chiarezza e la brillante fantasia adottata nelle diverse forme espressive, e per il messaggio ad ampio respiro di salvezza e di amore che attori e burattini hanno trasmesso al pubblico attraverso linguaggi profondamente poetici.

Daniela Marani

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