Il breve romanzo “Il giardino di Gaia”, di Massimo Carlotto, nasce da una sfida lanciata da Sergio Ferrentino nel progetto AutoreVole. Alcuni importanti autori italiani sono stati invitati a scrivere una storia pensata per l’oralità, un audiodramma che poi non ha trovato vita radiofonica, ma è diventato una registrazione che si può comprare su internet.
Il volumetto, edito da Universale Economica Feltrinelli 2013, è suddiviso in due parti: la prima costituita dal testo originale dell’autore, la seconda che contiene l’adattamento radiofonico e le indicazioni tecniche necessarie per la registrazione.
La storia vede come protagonista una donna, forte e senza scrupoli, che ama gestire direttamente tutto ciò che la circonda, persone incluse. E’ una vicenda dai contorni molto acerbi ma vivaci, animata da tangenti, pettegolezzi, tresche amorose che contaminano l’ambiente e avvolgono la protagonista, il cui unico scopo è quello di mantenere intatta la sua famiglia agli occhi avidi degli altri. Gaia non ama il marito, di cui scopre l’infedeltà con l’amica, vicina di casa; non prova tenerezza per il figlio, ma ne manipola la vita affettiva mettendo in ridicolo la fidanzata; non ha un ruolo pubblico, eppure, come un abile burattinaio, è proprio lei a manovrare i fili degli altri personaggi, molti dei quali rivestono invece incarichi importanti.
Sono tante, quindi, le tematiche affrontate in questo breve tragitto narrativo: il tradimento all’interno del matrimonio, l’amicizia delusa, il sesso fine a se stesso e quello a scopo d’interesse, la violenza in famiglia e la morte. E sono proprio questi motivi di grande attualità a rendere il testo brillante e incisivo; nella sua evoluzione assume i toni di uno dei tanti fatti di cronaca che troviamo sempre più spesso sui nostri quotidiani.
La lettura risulta sicuramente piacevole per lo scorrere incalzante degli eventi. A tratti emerge un velo d’ironia, anche se non è certo comico il terreno su cui lo scrittore cammina a passi decisi seguendo le orme profonde di Gaia, impronte lasciate un po’ dovunque, soprattutto nel cuore degli uomini di cui si circonda e nello spirito di chi ne subisce gli echi più crudi e brutali. Eppure Gaia si sente tranquilla, in pace con se stessa, ha raggiunto lo scopo e “il suo mondo perfetto”, alla fine, lo è ancora di più.
Daniela Marani