Dall’1 febbraio all’11 maggio è possibile godere, presso la Casa dei Tre Oci, alla Giudecca di Venezia, l’ultimo stupefacente lavoro fotografico di Sebastiao Salgado, circa 200 immagini di grandi dimensioni, tutte rigorosamente in bianco e nero, che fermano nelle loro inquadrature luoghi inviolati, puri, incontaminati, sempre più rari e sempre più preziosi. Dune desertiche, acque oceaniche cavalcate da enormi mammiferi, spuntoni rocciosi aridi e ondeggianti sono la voce con cui l’artista urla agli uomini la necessità di salvare questi spazi ancora “incorrotti” e adoperarsi a favore dell’intero pianeta, oltraggiato e distrutto. E’ una vera “Genesi” il suo percorso espositivo, un cammino attraverso il quale il fotografo riporta l’osservatore alle origini naturali, oggi quasi totalmente perdute. Il suo non è un impegno soltanto artistico ma anche etico, poiché indica il bisogno impellente del “giusto agire” per il benessere globale.
Le immagini sono cariche di fascino, colpiscono e coinvolgono lo sguardo in dimensioni lontane, quasi fantascientifiche tanto sono distanti dagli ambienti cementificati e inquinati a cui, purtroppo, siamo orribilmente abituati.
Scatto dopo scatto si legge con chiarezza il messaggio di Salgado: il nostro pianeta è giunto al collasso, sta vivendo una difficile e ignorata agonia. Pur nella consapevolezza delle gravi conseguenze dei fenomeni distruttori, sembriamo protesi solo al guadagno, all’accumulazione e ai traguardi sociali, affrontando superficialmente i veri problemi legati alla nostra sopravvivenza e al nostro difficile connubio con la Natura. Sono pochissime le zone selvagge rimaste intatte, i luoghi in cui esistono “ecosistemi locali”, ed è proprio su di essi che si è fermato l’obbiettivo di Salgado, per mostrarci gli ultimi ambienti in cui possiamo ancora scorgere le nostre origini come specie umana.
Questa mostra, che si svolge in contemporanea in altre capitali europee, è il risultato dell’ultimo decennio di lavoro dell’artista, un impegno che lo ha visto intraprendere più di 25 viaggi alla ricerca di soggetti significativi e di forte impatto emotivo, con cui dar voce alle sue conclusioni sulla condizione del mondo.
Salgado si esprime in ambito fotografico dal 1973 ed ha fondato insieme alla moglie l’agenzia Amazonas Images, esclusivamente per curare il suo lavoro artistico. Ha pubblicato numerosi libri ed è membro onorario dell’Accademia di Arti e Scienze degli Stati Uniti.
Daniela Marani