Mercoledì 12 marzo, presso l’Accademia Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, è stata presentata la nuova edizione di un antico testo risalente al 1795, riproduzione di un esemplare proveniente dalla libreria antiquaria Soave di Torino (collezione privata).
”Illustrazione delle Terme di Caldiero, nel distretto veronese, dei Signori Zenone Bongiovanni e Matteo Barbieri” scaturì nel lontano XVIII secolo dalla vincita di un concorso, bandito dall’Accademia di Agricoltura Commercio ed Arti di Verona, su richiesta dei Provveditori alla Sanità, con un premio in palio di 60 zecchini.
Al di là del materiale veicolato in questo libro, di indubbio valore culturale, ovvero l’uso medicinale delle sorgenti di Giunone, la storia del fondo e delle acque dal punto di vista chimico e in rapporto alla salute corporale, ciò che mi è parso subito di grande interesse e curiosità è la storia della stamperia incaricata dell’edizione e gestita dalla famiglia veronese Giuliari, di cui ha tracciato un accattivante profilo il professor Gian Paolo Marchi, che ha contribuito a questa preziosa iniziativa.
L’attività della famiglia venne inaugurata proprio nel 1795 con il “Saggio di Prose e Poesie campestri di Ippolito Pindemonte”, con una felice tiratura di 500 copie. Ma Bartolomeo Giuliari aveva un’indole imprenditoriale e furono numerose le opere affidate alla sua tipografia, tra cui la tragedia “Merope” di Scipione Maffei, i “Versi” dell’abate Vincenzo Monti e naturalmente il volume sulle Terme di Caldiero, incarico affidatogli dallo stesso Comune di Verona.
Dopo un fiorente periodo di attività, la stamperia “chiuse i battenti” per debiti legati alla pianificazione di un’opera sui fossili di Bolca, illustrata dall’abate Serafino Volta. Il costo delle incisioni e della stampa, infatti, superò notevolmente le previsioni ed iniziò in questo modo il tramonto dell’attività lavorativa dei Giuliari.
Durante l’incontro di mercoledì hanno relazionato anche il professor Luciano Bonuzzi che ha messo in evidenza il rapporto tra medicina e termalismo, ovvero acqua e salute e relative contrarietà tra i secoli ‘500 e ‘700, e il professor Ettore Curi che si è occupato della dimensione chimica delle acque di Caldiero. Infine la curatrice, dott.ssa Caterina Gemma Brenzoni, ha fornito notizie interessanti circa i concorsi che nel 1700 vennero banditi dall’Accademia per il conseguimento dei suoi fini culturali, e che avevano come oggetto tematiche agricole e commerciali.
Tutti i presenti sono stati omaggiati di una copia del testo, rinato nel 2013 grazie a Cierre Grafica, e l’allegato fascicolo di illustrazioni contenente anche gli apporti culturali, di studio e approfondimento, svolti dai docenti che in questa sede lo hanno presentato.
Daniela Marani