Non se ne dovrebbe parlare. Non dovremmo parlare di questo spettacolo teatrale, “Racconti di giugno”, in scena al Teatro Cuminetti di Trento il 25 e 26 marzo 2014, poco spettacolo e poco teatrale, di e con Pippo Delbono, con il supporto fonico di Pepe Robledo, che ci pone molti, troppi interrogativi, il primo tra tutti: “Può considerarsi spettacolo teatrale un’autobiografia confessione di un artista seduto sul palcoscenico e supportato da un microfono? Cosa distingue questo evento da una conferenza, da un’ omelia ben fatta durante la messa, da un comizio politico? E se l’artista non si chiamasse Delbono avrebbe avuto la stessa opportunità di espressione nello stesso luogo?”
Insomma questa “apparizione” non ci ha per nulla convinti nei modi e ci ha lasciato tiepidi nei contenuti, nel rispetto di una testimonianza di vita degna di essere ascoltata, magari in altro luogo, sui personali problemi di sieropositività, di omosessualità, di scelte religiose buddiste, di amicizie passate e di ragioni di scelte. Nulla che potesse trascendere la personale esperienza e tale da renderne “interessante” il contenuto in chiave teatrale, non fosse il nome del protagonista “Pippo Delbono”, un nome non a caso imponente, in virtù di un glorioso passato artistico con la firma di regie di spettacoli di grande fascino estetico e di contenuto.
Alla fine non è chiaro cosa applaudire, se il nome famoso, se gli accadimenti della sua vita, dalla sieropositività, all’omosessualità e al buddismo, se il suo coraggio di confessarlo o la scelta di avere rapito- lo dice lui- un uomo sordomuto con problemi psichici da un ospedale psichiatrico dopo un internamento di quarantacinque anni per farlo diventare un’ “esibizione da palcoscenico” . -L’uomo citato alla fine si inchinerà ripetutamente al pubblico visibilmente divertito- ( altro grande tema da affrontare quello dell’utilizzo più o meno consapevole dei disabili in scena fino a diventare un vero e proprio sfruttamento, pratica in auge in alcune Compagnie teatrali)
Cita la locandina: “ Racconti di giugno” nasce nel 2005, quando Delbono partecipa a una serie d’incontri sul tema dell’amore. Doveva essere una conferenza ma si trasforma in un monologo..” peccato incapace di trasmetterci emozioni.
Emanuela Dal Pozzo