Per il Quinto appuntamento del ciclo “Musica e Arte Sacra”, rassegna di concerti organizzata e promossa da I Virtuosi Italiani e dal Museo Diocesano di Arte Sacra della Chiesa di San Fermo con il contributo e patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, si è svolto Venerdì 14 marzo alle ore 20.30 nella Chiesa di San Fermo inferiore , un interessante concerto che vedeva il talentuoso ‘ensemble’ veronese diretto da André Bernard, già direttore principale della London Chamber Orchestra e dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, impegnato in un interessante programma incentrato su due importanti partiture rispettivamente di J.S.Bach (Ouverture per orchestra n. 3 in Re Magg. BWV 1068) e Georg Friedrich Händel (Dettingen Te Deum HWV 283) quest’ultimo con la partecipazione del Coro veronese “Marc’Antonio Ingegneri” diretto da Giovanni Petterlini.
Con i Concerti Brandeburghesi, le quattro Suites per orchestra – BWV 1066/69 – costituiscono, nell’ambito della musica profana d’intrattenimento, il risultato probabilmente più alto fra quelli conseguiti da Bach nel corso del suo soggiorno a Köthen (fra il 1717 e il 1723) e quelle che più di tutte mostrano l’influenza del gusto francese ed in particolare della musica strumentale di danza codificata attraverso gli stilemi di Lully aderendo perfettamente alla loro funzione ed all’estetica del tempo rielaborandone però l’assunto antologico attraverso una libertà di rielaborazione, una fertilità inventiva e una consapevolezza tecnica che, proprio nell’ Ouverture, si riscontra nella sua totalità.
In questo senso l’interpretazione di Bernard si è rivelata vibrante, giocosa e palpitante con ritmi tesi e ricchi di armonici che, attraverso la cesellatura tecnica in orchestra, otteneva un esito , nel suo complesso più che convincente.
La seconda parte del concerto si spostava invece all’ascolto di una diversa forma di musica celebrativa. Il Te Deum infatti non era solo opera solenne religiosa o liturgica, ma anche un’opera destinata ad accompagnare in modo trionfale una cerimonia ufficiale di particolare rilevanza pubblica.
In questo caso il Dettingen Te Deum fu infatti composto da Händel per celebrare la vittoria dell’esercito austro-inglese su quello francese a Dettingen (27 giugno 1743) ed è un brano notevole per equilibrio tra le varie parti (orchestrali, corali, solistiche), ricchezza di sfumature e slanci espressivi. Sin dalla sua prima esecuzione nel 27 novembre 1743 a Saint-James Palace, presente il re Giorgio II, venne accolto con entusiasmo dal pubblico inglese che, in questa musica pomposa e solenne, si trovava rispecchiata attraverso i propri sentimenti e le proprie convinzioni. Le fanfare, i timpani, gli assoli strumentali, le parti vocali alternate ai cori con carattere acclamativo, creavano infatti un insieme solenne e celebrativo particolarmente adatto ad ogni tipo di solennità.
Ed è proprio su questo giusto equilibrio che si è giocata l’ottima lettura della partitura da parte del M° Bernard che con grande gusto, ha saputo creare un insieme del tutto convincente ed omogeneo in cui solisti e coro hanno raggiunto un risultato unitario di grande armonia e precisione.
Il pubblico che gremiva la Chiesa ha tributato un meritatissimo successo ad Orchestra, Coro e Direttore, siglando un progetto totalmente riuscito nella sua completezza artistica.
Verona,14/03/2014
SILVIA CAMPANA