“NON E’ MUSICA PER VECCHI “AL TEATRO RISTORI DI VERONA

Può uno spettacolo che si dichiara, in maniera più o meno velata, didattico, tradire dichiaratamente la sua ‘mission’ presentando al pubblico non quanto ha dichiarato ma uno zibaldone di ovvietà confezionato con carta di scarsa qualità ma tanti lustrini ? E può il pubblico, che per quello è andato a teatro, non accorgersi del tradimento ma anzi mostrare di gradirlo immensamente? Sembrerebbe impossibile ma è successo ed io ero in sala, intenta a domandarmi, già dopo la prima mezz’oretta, se resistere alla tentazione di andarmene, per ben comprendere cosa stava succedendo, o ‘levare i tacchi’ avviandomi a mangiare serenamente una pizza …. ho sempre detto che non si può parlare senza aver visto per intero lo svolgimento di uno spettacolo perché il teatro è tutto in divenire e bisogna servirsi di tutto il tempo e gli strumenti a disposizione per comprenderlo appieno e, coerentemente con ciò che penso e scrivo da anni, sono rimasta e cercherò ora di spiegare cosa è successo sul palcoscenico del Teatro Ristori di Verona, ma di una cosa sono già certa: ciò che ho visto non era teatro e con la musica non c’entrava nulla.

Detto ciò procediamo.

Non è musica per vecchi” (il titolo è tratto dal libro omonimo scritto al M°Andrea Battistoni e pubblicato nel 2012) di Andrea Battistoni and The B-Side Trio è uno spettacolo teatrale che si pone l’obiettivo di spiegare in maniera allegra e divertente il mondo della musica classica e dell’opera, di rispondere agli interrogativi ( così recita il volantino) che il pubblico di non addetti ai lavori si pone da sempre, allargando così l’interesse per la musica classica, rompendo la formale e tradizionale barriera che da sempre, ammantata da severa austerità, la separa dal grande pubblico.

I giovanissimi componenti del gruppo (Andrea Battistoni al violoncello, Sergio Baietta al pianoforte, Alessandro Beverari al clarinetto, Niccolò Bollettini quale voltapagine, il cui ribaltamento di ruolo è, a dire il vero, l’unica idea un po’ originale dello spettacolo, con l’intervento dell’altrettanto giovane mezzosoprano Anna Paola Pinna) suonano assai bene, assemblano ed armonizzano musiche di diversa origine ma, a parte alcuni buoni momenti (la spiegazione della differenza tra melodie, armonia e ritmo) lasciano dietro di sé un raggelante senso di vuoto che le battute rimandanti ad una comicità televisiva prevedibile e sgradevole e le gag, degne del peggiore dei varietà, non possono certo colmare.

Tradita nel suo intento (almeno per quanto riguarda lo spettacolo serale aperto al pubblico che chiudeva un programma didattico per ragazzi delle scuole) la serata si risolveva così in una sorta di intrattenimento teatrale nel quale , è giusto sottolinearlo, gli ottimi musicisti non si mostravano attori di uguale livello, abbinando ad un testo furbescamente compilato un’ altrettanta approssimata recitazione .

Forse non ho compreso perché sono un po’ d’antan, perché non conosco lo slang giovanile e non ne comprendo la moderna moda e gusto per il ‘nonsense’ (ma Achille Campanile allora?) perché mi aspetto di vedere a teatro ciò che viene dichiarato, perché credo che certe forme di giovanilismo risultino più antiche e snob di ciò che si propongono di abbattere o perché non credo che per divertire il pubblico basti farlo ridere (a teatro non è così semplice e non lo è mai stato) o perché ritengo che certe operazioni furbe e commerciali che si basano sul facile gradimento del pubblico non debbano essere presentate e celebrate come oro colato ma semplicemente per quello che sono, sta di fatto che lo spettacolo è stato un grande successo, il teatro era esaurito ed il pubblico osannante … è forse giusto pretendere di più con i tempi che corrono e farsi tante domande ?

Io credo di si, come credo che i giovani talenti (ed i componenti del gruppo lo sono tutti) debbano essere stimolati nel loro percorso artistico affinché questo possa ulteriormente raffinarsi senza puntare su scorciatoie che nulla hanno a che vedere con le loro scelte di fondo e, credo e spero, con le loro inclinazioni.

Voglio sperare infatti che il giovane M° Andrea Battistoni non creda veramente alle parole che ha pronunciato sul palco , parte di un brutto copione, sarebbe grave altrimenti ….

Verona, 18/03/2014

SILVIA CAMPANA

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