Martedì 19 agosto 2014 si è svolta in Sala Arazzi di Palazzo Barbieri di Verona la breve conferenza stampa di chiusura dell’Estate Teatrale Veronese 2014, presieduta dal Direttore Artistico Gianpaolo Savorelli, che si è soffermato sulla complessiva positività delle presenze registrate al Teatro Romano, nonostante l’inquietante e persistente maltempo, cui si possono imputare, ha detto, una percentuale di assenze del 30% di biglietti non prenotati. L’affluenza del pubblico sarebbe stata di 34.679 presenze al Teatro Romano con una media serale di 1.156 spettatori, mentre sono 977 gli spettatori complessivi del Camploy, in calo rispetto agli anni precedenti, probabilmente perchè sottratti ad uno spazio solitamente di piazza, capace di richiamare l’attenzione di turisti e passanti.
La soddisfazione del direttore artistico si è anche espressa in relazione alla particolare qualità delle proposte di quest’anno che ha ricordato essere il 66° anno dedicato a Shakespeare, autore che connota particolarmente la città di Verona con almeno tre opere dedicate alla città ed ha aggiunto essere sua intenzione proseguire anche gli anni futuri con opere shakespeariane oltre che goldoniane.
Interessante, perchè secondo noi capace di suscitare dibattito, la sua dichiarazione su questo appuntamento shakespeariano annuale dell’Estate Teatrale Veronese, diverso da altri Festival definiti “estemporanei” ( ci è parso con nota di disapprovazione) perchè legati a temi contingenti, nonostante la necessità di “attualizzare”, per essere più vicina ai veronesi, pur nel doveroso rispetto della tradizione, la grande opera Shakespeariana e Goldoniana ,richiesta espressamente fatta in particolare per le opere presentate quest’anno e ottimamente espletata dalle regie di Binasco e di Battiston.
Savorelli ha concluso esprimendo soddisfazione per l’eco su stampa nazionale che la manifestazione ha avuto e ha anticipato le intenzioni di scelta artistica per il prossimo triennio, che privilegeranno opere shakespeariane con personaggi o ambienti veronesi, in primis “ Romeo e Giulietta”, opere dello stesso tema a confronto tra Shakespeare e Goldoni e che vedranno una collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto e l’Università.
OSSERVAZIONI
Secondo il nostro parere sarebbe stato interessante, parlando di bilancio complessivo dell’operazione “Estate Teatrale Veronese” entrare in merito anche alle spese sostenute, parlando di ente pubblico, argomento che ci piacerebbe affrontare in specifica occasione.
Sempre secondo il nostro parere, pur apprezzando le scelte artistiche effettuate e concordando con l’alto profilo delle proposte, nonostante qualche criticità, ci sembra che Verona corra il rischio, nel desiderio di mantenere viva la tradizione anche artistica che la caratterizza, di chiudersi talvolta nell’ autocelebrazione, eludendo quelle spinte di innovazione teatrale che giungono dall’esterno e che ormai fanno parte ( lo si voglia o meno) della ricerca teatrale contemporanea.
Il saltare questo passaggio non contribuisce a far crescere la consapevolezza dei veronesi che, a differenza di altre città italiane, dividono spesso il teatro in “colto” ( da cui a volte per ritenuta impreparazione si sentono estromessi) e “godereccio” ( nella versione amatoriale d’intrattenimento non sempre segnato dalla qualità), dimenticando che prima di tutto il teatro è” incontro”, segnato da consapevole e studiata vivacità di forme e di linguaggi, dal cui incontro “ in apertura” la città non potrebbe che giovarne.
Emanuela Dal Pozzo