Gridare alla città
StArt up, un piccolo festival di teatro contemporaneo, nasce 3 anni or sono, in un auditorium di un quartiere periferico di una città periferica, con l’obiettivo di gridare: “Ehiii, siamo quiii”. Siamo qui da tanti anni, a fare teatro, a cercare di farlo bene, con qualità e discrezione, in una città senza qualità.
Quella voce è arrivata a tanti, allargando via via l’ambito di quanti ci conoscevano o conoscevano il nostro teatro. Il teatro del Crest.
Il piccolo festival realizza già dopo il primo anno una nuova “magia”, quella di essere figlio non di una sola compagnia, ma di sei compagnie e teatri sparsi in 4 diverse province pugliesi, che riescono a unire le proprie risorse e i bisogni comuni per realizzare un festival low cost da cui la voce si leva ancora più forte, e critici e operatori del grande Circo del Teatro Contemporaneo si accorgono di stAr tup e del TaTÀ che sta nel quartiere Tamburi, quello ormai famoso in tivù per essere il rione dell’Ilva e dei tumori.
Alla terza edizione, il piccolo Festival cresce un po’, cresce prima di un giorno, e poi un altro e così via, e questa volta la voce vuole gridare verso la città, la propria città. Taranto.
Arriva un riconoscimento ed un sostegno concreto dalla Regione e dal TPP, il progetto ICE, che aiuta a realizzare il desiderio ed il nuovo obiettivo: allargare stArt up alla città, non più solo interlocutori interni al settore teatro e un manipolo di coraggioso pubblico settembrino, ma provare a interloquire concretamente con il territorio con il duplice obiettivo:
far conoscere stArt up alla città
far comprendere la città da stArt up, così che diventi un’occasione di visibilità positiva della città.
Nasce così un progetto nuovo, non facile da raccontare perché mai concluso, sempre in itinere.
Un progetto intorno al quale chiamare a conoscersi e, magari, collaborare enti diversi, pubblici e privati, grandi e piccoli, noti e meno noti, non per realizzare una inutile e vuota sommatoria di loghi e di sigle, non per nuova forma di found raising. L’intento che guida è quello di provare per una settimana a interagire, ciascuno mettendo a disposizione quello che fa o che può fare: attività o servizi del loro ordinario e qualcosa di più e di diverso. Nuovo e diverso è che tanti enti e associazioni non si ignorino o si sovrappongano, sforzandosi invece di trarre nuova attrattività dal rapporto corretto con l’altro.
Una prima timida prova di quel che si dice “azione di sistema”, un esperimento complesso la cui riuscita può finalmente essere non solo a beneficio di un festival di teatro, ma di una città.
Dal 20 al 27 settembre quanti di passaggio o residenti in città avranno modo di impegnarsi in una serie di attività per conoscere e godere ciò che di bello e di positivo Taranto offrirà in quei giorni:
le visite al Marta, le visite al castello Aragonese, agli ipogei del centro storico, l’incontro con i maggiori scrittori tarantini, gustare la cucina tipica ed anche riflettere su cibo e spreco, le visite guidate nell’Isola, spettacoli in luoghi non teatrali ma suggestivi, spettacoli in teatro, partecipare a workshop e diventare “spettatori attivi”… e, di certo, qualcosa mi sfugge e qualcosa ancora nascerà.
Certo, ci sarà il gruppo di turisti francesi e gli studenti in stage dell’Università, ci saranno i critici e gli operatori e il nostro maggiore auspicio è che ci sia… la città, il nostro pubblico privilegiato.
Ringraziamo davvero, come Crest e come una.net, tutti e vorremmo non dimenticare nessuno: l’Assessorato regionale alla Cultura, Puglia Promozione, il Comune di Taranto, il Teatro Pubblico Pugliese, la Marina Militare, la Soprintendenza Archeologica e il Marta, la Confcommercio, l’Associazione Presìdi del libro, il FAI, le Sciaje, Domus Armenorum, Taranto Sotterranea, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, l’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, LABuat, Nobilissima Taranto, Officine Taranto, ringraziamo chi ha accolto con speranza di cambiamento, con desiderio di partecipare per fare meglio e di più per Taranto e per gli operatori di teatro in Puglia.
Clara Cottino – presidente Crest
La terza edizione di stArt up ci propone un doppio protagonismo: quello della scena contemporanea, con lo straordinario dinamismo del teatro pugliese, e quello della Città di Taranto, palcoscenico fascinoso e coinvolgente, con le sue piazze i suoi castelli i suoi palazzi storici offerti al pubblico e agli artisti.
È una grande soddisfazione per tutti noi che il teatro pugliese e le sue imprese creative abbiano raggiunto un livello artistico così elevato, e che riescano a esplicitarne l’anima proprio nel cuore della Città dei Due Mari, dando così a Taranto il valore e lo spessore culturale che si merita.
Sarà una vera ed emozionante galoppata tra gli spettacoli, quella che si annunzia per la prossima edizione, ormai cresciuta a quattro giorni, e coinvolgerà tanti pubblici diversi, chiamati a partecipare a un evento che sarà di grandissimo rilievo e che si presenterà agli spettatori gravido di cultura e fervido di nuove idee.
Silvia Godelli – Assessore al Mediterraneo, cultura, turismo della Regione Puglia
Taranto ●●●● 20 – 27 settembre 2014
[l’anteprima]
sabato 20 settembre 2014
ore 21:00 | piazza Municipio, Città vecchia
● Armamaxa teatro ALL’INSÙ
passeggiata teatrale tra i balconi del centro storico di Taranto | con Nunzia Antonino, Pino Basile, Alberto Cacopardi, Michele Ciccimarra, Giuseppe Ciciriello, Valentina Elia, Giulio Ferretto, Ferdinando Filomeno, Simona Gubello, Francesco Lanciotti, Mirko Lodedo, Ilaria Magagna, Eufemia Mascolo, Enrico Messina, Micaela Sapienza, Saverio Suma | supervisione artistica e coordinamento messa in scena Micaela Sapienza ed Enrico Messina | coordinamento musicale Mirko Lodedo | coordinamento tecnico Francesco Dignitoso e Piero Santoro | coordinamento della produzione Michela Cerini | amministrazione Domenica Ligorio | un progetto di Armamaxa teatro/Casarmonica – Zona 167 – Flic Scuola di Circo di Torino/Tessuto Corporeo
Un grande spettacolo-evento di piazza che “costringe” gli spettatori ad alzare lo sguardo all’insù e a rinnovare il proprio stupore per le meraviglie architettoniche e urbanistiche delle città pugliesi. La drammaturgia dello spettacolo condotta per mano dalla partitura musicale originale si compone, di volta in volta, “in situ” a tessere una trama visiva ed emozionale che gli spettatori, essi stessi parte dell’evento, percepiscono come un avvenimento fuori dall’ordinario.
PROGRAMMA
venerdì 19 – sabato 27 settembre 2014
orari diversi | foyer TATÀ, quartiere Tamburi
● incontri: Allenare lo sguardo. L’arte dello spettatore
percorso di accompagnamento alla visione degli spettacoli teatrali rivolto al pubblico condotto da Massimo Marino, giornalista e critico teatrale, docente al DAMS dell’Università degli studi di Bologna
mercoledì 24 – sabato 27 settembre 2014
dalle ore 17:00 alle 20:00 | Sant’Andrea degli Armeni, Città vecchia
●● Babilonia Teatro CON IL MARE FACEVAMO IL PANE (20′)
lavoro sonoro creato da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani | punto di ascolto per uno spettatore alla volta
Con il mare facevamo il pane è un esperimento. Provare a raccontare Taranto attraverso una voce. Attraverso le voci della città. Attraverso la nostra rielaborazione delle voci della città. Taranto e il suo mare. Taranto e la sua fabbrica. Taranto e il suo mondo che ti ingloba e ti respinge.
mercoledì 24 settembre 2014
ore 18:30 | MuDi (Museo Diocesano), Città vecchia
●● Bottega degli Apocrifi ResSòrt! (55’)
democraticamente tratto da Un nemico del popolo di Ibsen | riscritto da Stefania Marrone | regia Cosimo Severo | in scena Angelica Dipace, Luigi Carfora, Valeria Natuzzi, Grazia Vacca, Nunzia Mortato, Federica Pertoso, Dora Macripò, Michela Albani, Alessandra Gigante, Viviana Rago, Annalisa Cangiulli, Antonella Labriola, Albino Morciano, Andrea Littorio, Cosima Pignatelli, Elisa Martucci, Daniela Delle Grottaglie, Andrea Santoro, Serena Tondo, Elena Patisso, Michele Bramo, Francesca Colucci, Alessandra Linciano, Andrea Petrini, Carla Molinari, Claudio Lapenna, Giuseppe Opinto, Alessandro Opinto, Francesca Semeraro, Lucia Simonetti, Anna Novellino, Giovanni Di Lonardo, Giancarlo Luce, Luigi Tagliente | evento finale di Acqua +, laboratorio aperto alla città di Taranto, nell’ambito di stArt up teatro 2014
Questa azione teatrale è stata resa possibile grazie alle parole di Ibsen del 1882, a quelle di Miller del 1950, a quelle di politici, dirigenti e presidenti vari che ci è capitato di incontrare, al disgraziato fatto che possiamo ancora dire che è sempre la stessa storia, e più di tutto agli attori e ai cittadini di Taranto che hanno accettato senza riserve di giocare a questo gioco insieme a noi.
ore 21:00 | sala TaTÀ, quartiere Tamburi
● Deflorian/Tagliarini REWIND omaggio a Café Müller di Pina Bausch (70’)
di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini | coproduzione Planet 3 e Dreamachine | con il contributo dell’Imaie e la collaborazione di Area 06-Roma, Rialto Santambrogio, Roma, Florian TSI, Pescara, Centro Artistico Grattacielo, Livorno, Armunia – Castiglioncello
1978. Café Müller di Pina Bausch. Un infarto teatrale nel mondo della danza. Un evento artistico, un pezzo di storia dell’arte del ‘900. Per tutti noi – troppo giovani allora – Café Müller è stato una pietra di paragone, un mito, una frase fatta. A distanza di trent’anni abbiamo preso Café Müller come punto di partenza. Quell’oggetto oggi è inevitabilmente altro: il tempo trasforma, cancella, confonde e l’idolo, intoccabile e mitizzato si frantuma, rimangono le sacre macerie. Finalmente le macerie. E allora è possibile camminare tra queste macerie, prenderne in mano una, guardarla da vicino e frantumarla ulteriormente. E’ possibile finalmente ridere. Con quello che resta è possibile fare tutto.
ore 23:00 | spazio off TATÀ, quartiere Tamburi
●● Principio Attivo Teatro OPERA NAZIONALE COMBATTENTI – studio (20’)
drammaturgia Valentina Diana | regia Giuseppe Semeraro | con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro | bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo
Ispirato ai Giganti della montagna, in particolare all’ultimo atto, che non fu scritto, i cui appunti sono stati dettati da Pirandello al figlio Stefano, l’idea dello studio è di lavorare intorno a questo finale incompiuto e di svilupparlo attraverso una compagnia di anziani o variamente disadattati, fuori dal tempo, fuori tempo, in qualche modo anacronistici, di un anacronismo che non è collocabile nel tempo cronologico ma che piuttosto rappresenta l’estraneità alla modernità, alla contemporaneità. Una compagnia che non è al passo con i tempi, che non si è né integrata né collocata.
giovedì 25 settembre 2014
ore 10:30 | foyer TATÀ, quartiere Tamburi
● incontro: IETM international network for contemporary performing arts a cura di Laura Valli (presidente Associazione Etre, rete delle residenze teatrali della Lombardia)
Più di 300 organizzazioni professionali provenienti da 40 differenti Paesi, attive nel mondo del teatro e della danza, sono membri dell’IETM. I soci, direttori di festival, organizzatori di teatri o di centri artistici o culturali, produttori indipendenti, scrittori o critici, sono tutti impegnati a creare una sinergia nel realizzare scambi internazionali di spettacoli e operazioni di arte scenica attraverso i networks.
ore 17:00 | foyer TATÀ, quartiere Tamburi
● alle cinque della sera: presentazione libro Sik-Sik l’artefice magico a cura di Giulio Baffi (Guida Editore, 2013)
Giulio Baffi ha recuperato dal suo archivio la registrazione audio di Sik-Sik che Eduardo mise in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli il 13 maggio del 1979. Fu l’ultima volta che De Filippo, settantanovenne e già molto malato, calcò le scene. Ne è venuto un bel libro/cd pieno di memorie e testimonianze.
ore 18:30 | spazio off TATÀ, quartiere Tamburi
●● Salvatore Marci SETTE OPERE DI MISERICORDIA E MEZZO (60’)
accadimento teatrale a causa di Salvatore Marci | con la complicità di Maristella Tanzi e Daniele Lasorsa e i chiaroscuri di Michelangelo Campanale | coproduzione La luna nel letto/Associazione Tra il dire e il fare | prima nazionale
Diviene lampante ormai da troppi segni che tutto ciò che mi faceva vivere un tempo ora non mi sostiene più. Perso in questo neo-medio-evo-post-moderno alla ricerca della misericordia, sublime gesto gratuito senza remissione di peccato, io accado, attraverso infinite ed impossibili esistenze, in questo luogo chiamato scena. Richiedendo a voi e a me stesso un’opera di misericordia per ciascuna condizione traghettata, vi offro una sensazione o forse qualcosa di più. Il fatto mettetelo voi.
ore 21:00 | sala TaTÀ, quartiere Tamburi
● Teatro Sotterraneo BE NORMAL! (50’)
concept e regia Teatro Sotterraneo | in scena Sara Bonaventura e Claudio Cirri | scrittura Daniele Villa | luci Marco Santambrogio | coproduzione Associazione Teatrale Pistoiese – Centrale Fies | prima regionale
“Cosa fai per vivere?”. Teatro Sotterraneo guarda in faccia la propria generazione e costruisce uno spettacolo teatrale su domande e dubbi che circolano sempre più spesso nell’aria: “ti pagano, quanto, quante ore al giorno lo fai, per quanto ancora pensi di farlo? Ho visto le migliori menti della mia generazione perdersi e lasciar perdere. Ho visto le migliori menti e anche le peggiori guardare dritto negli occhi il proprio daimon e sparargli, tanto che me ne faccio”.
ore 23:00 | Palazzo Pantaleo, Città vecchia
●● Angeloni/Ripa SANTI, BALORDI E POVERI CRISTI (90’)
di e con Giulia Angeloni e Flavia Ripa | in collaborazione con Associazione culturale Nahia
Due cantastorie, racconti e musica. Una corte dei miracoli fatta di santi, balordi, freaks, disadattati. Come il bambino nato con due teste da un padre che lo voleva il più intelligente del mondo, Marietta che s’innamora di uno che sente cantare per strada dalla sua cella del Regina Coeli, le tre vecchie del Quadraro che sognano uno sceicco come quelli del cinema o Ninetto che ha pregato San Giuseppe tutta la vita e spera di essere il primo della sua famiglia a guadagnarsi il Paradiso. O ancora Gesù Cristo e San Pietro in giro per il mondo in incognita, protagonisti di una serie di avventure comiche e picaresche.
venerdì 26 settembre 2014
ore 10:00 | Palazzo Pantaleo, Città vecchia
● tavolo di approfondimento: Linguaggi del teatro contemporaneo
in collaborazione con ANCT | con la partecipazione di critici, attori, registi, musicisti, operatori dello spettacolo | coordina Giulio Baffi (presidente Associazione Nazionale Critici di Teatro)
Una occasione di incontro e di scambio di esperienze e conoscenze per una ricognizione “dalla parte della critica” dei linguaggi che alimentano oggi il teatro italiano ed europeo, proponendo nuovi orizzonti di rappresentazione, possibilità non convenzionali di confronto con il pubblico, con gli autori, con una idea di regia e messa in scena a volte “fuori dagli schemi”.
ore 17:00 |Terrazza Hotel Akropolis, centro storico
● alle cinque della sera: presentazione Poemetto teatrale: il teatro, i teatranti, gli spettatori di Massimo Marino (Controscene – CorrierediBologna.it)
Si può raccontare il teatro di questi anni in versi? Le poetiche e l’artigianato, le ricerche, i sogni, l’essere attori, spettatori, critici? Si possono esplorare diversamente la dialettica, i contrasti, la storia, le passioni, i dubbi, le illusioni, le esaltazioni, gli investimenti personali e la ricerca di una (nuova) lingua condivisa?
ore 18:30 | Palazzo Pantaleo, Città vecchia
●● Nasca Teatri di Terra PSYCHO KILLER – Quanto mi dai se ti uccido? (65’)
di Ippolito Chiarello e Walter Spennato | regia, scene e luci Michelangelo Campanale | con Ippolito Chiarello e con Raffaele Casarano (sax) e Stefano Rielli (contrabbasso) | coproduzione La luna nel letto/Associazione Tra il dire e il fare | prima nazionale
Uno “scherzo teatrale”, per burlarsi con il sorriso della morte e per denunciare, tra le righe, la facilità dell’uomo contemporaneo a servirsi dell’assassinio per risolvere anche le piccole nevrosi quotidiane. Denunciare l’assoluta inconsapevolezza con cui ci stiamo abituando alla violenza, sempre più normale, nel mondo e nel nostro Paese, dove l’omicidio diventa “show televisivo”, business per avvocati catodici, vetrina per falsi criminologi, meta per gite dell’orrore: un Paese che vede il sangue in tv scorrere da un canale all’altro, senza soluzione di continuità.
ore 20:00 | sala TaTÀ, quartiere Tamburi
● Crest – Teatri Abitati CAPATOSTA (60’)
di Gaetano Colella | regia Enrico Messina | con Gaetano Colella e Andrea Simonetti | composizione sonora Mirko Lodedo | scene Massimo Staich |disegno luci Fausto Bonvini | in collaborazione con Armamaxa teatro | prima nazionale
Siamo nello stabilimento più grande d’Europa, l’Ilva. Due operai sul posto di lavoro. Il primo è un veterano, venti anni di servizio alle spalle e un carattere prepotente, di chi si è lavorato la vita ai fianchi e il poco che ha lo difende coi denti, compreso il suo piccolo desiderio: fuggire da Taranto, coi suoi figli, per non tornarci più. Il secondo è una matricola, un giovane di venticinque anni appena assunto nello stabilimento. I due potrebbero essere padre e figlio… Solo i gesti, i volti, le voci di attori possono riuscire a raccontare il sangue di una città ferita e divisa. Oltre l’informazione.
ore 23:00 | spazio off TATÀ, quartiere Tamburi
●● 369 Gradi – Armunia SA VIDA MIA PERDIA PO NUDDA (55’)
liberamente tratto da Delitto e castigo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij | di e con Leonardo Capuano | prima regionale
Lo spettacolo inizia dove il romanzo di Dostoevskij finisce, con Raskòlnikov in carcere. Nella palestra del carcere, palestra dove si pratica la lotta, dove ci si allena e si lotta. Tutto è già avvenuto, Raskolnikov si allena solo, corre sul tappeto, parla, suda, ricorda, tira colpi ad un manichino. Segue la tabella dell’allenamento, il programma, il piano per raggiungere l’obbiettivo: riuscire, vincere. Ancora si sente spiato, osservato: è diffidente, nervoso. Raskòlnikov il lottatore, come lo definì l’ispettore di polizia, è ancora lì a lottare con se stesso, con il suo fallimento, la sua idea, con quel che è accaduto e che a volte gli sembra debba ancora accadere. Un’ora di allenamento, un’ora di delirio in cui riaffiorano i luoghi, le vie la sua stanza, e le persone.
sabato 27 settembre 2014
ore 10:00 | Palazzo Pantaleo, Città vecchia
● tavolo di approfondimento: Le Residenze e l’articolo n. 45 del nuovo Decreto Fus
con la partecipazione di operatori e rappresentanti delle Istituzioni | coordina Franco D’Ippolito (coordinatore Interventi Asse IV Linea 4.3 della Cabina di Regia regionale progetti strategici)
I protagonisti dei sistemi di residenza regionali consolidati si confrontano alla vigilia dei primi Accordi di Programma Stato/Regioni.
ore 17:00 | foyer TATÀ, quartiere Tamburi
● alle cinque della sera: presentazione libro Comico & Politico – Beppe Grillo e la crisi della democrazia di Oliviero Ponte di Pino (Cortina Editore, 2014)
Otto milioni di elettori hanno scelto il MoVimento 5 Stelle. Ma perché Beppe Grillo viene considerato un leader politico credibile da milioni di italiani e una grave minaccia da milioni di altri italiani? Come mai un comico rischia di avere un peso determinante nella politica europea dei prossimi anni?
ore 18:00 | foyer TATÀ, quartiere Tamburi
● incontro: Sguardi e parole sugli spettacoli
con i partecipanti al laboratorio condotto dal critico teatrale Massimo Marino
ore 18:30 | foyer TATÀ, quartiere Tamburi
● incontro: Gli spettacoli nel tempo, come mutano, cosa diventano? a cura di Gerardo Guccini a cura di al DAMS dell’Università degli studi di Bologna e direttore responsabile di Prove di Drammaturgia
Visti a distanza di anni, i film ci ricordano giovinezze trascorse, valori in cui non crediamo più, tecniche e stili espressivi di cui avevamo dimenticata l’esistenza. I film, insomma, ci parlano del tempo in cui sono stati fatti, e anche di noi come eravamo in quegli anni. E gli spettacoli? Degli spettacoli è più difficile dire perché non restano, svaniscono. Riattivarli, quando accade, è ogni volta un atto di ricerca, una poetica volontaria. Proprio a questo genere di esperienze il festival di quest’anno ha posto particolare attenzione programmando Rewind e Titanic the End. L’incontro è un’occasione per riflettere assieme sulla strana vita degli eventi teatrali, sul loro trasformarsi e originare opere nuove.
ore 19:00 | spazio off TATÀ, quartiere Tamburi
●● reggimento carri | teatro L’OSSO DURO (60’)
liberamente tratto da L’artista del digiuno di F.Kafka e altri organi sparsi | di e con Roberto Corradino | coproduzione Nuovo teatro Abeliano
Qui si parla di digiuno, e dell’artista che di questo ha fatto la sua arte, quell’artista di questa arte particolarissima del digiunare che proprio per la sua stranezza e per la sua insostenibilità ci porta vicino ad un enigma e ci incuriosisce. Come farà il digiunatore a non nutrirsi per un tempo così lungo? Come una parabola, quasi un discorso di Gesù ai poveri di spirito, tragico e comico, aprono la realtà come un frutto maturo in modo da mostraci la polpa vera. Chi è veramente il digiunatore? È veramente così diverso? O forse siamo tutti digiunatori per forza o per destino o per scelta?
ore 21:00 | sala TaTÀ, quartiere Tamburi
● Fortebraccio Teatro I GIGANTI DELLA MONTAGNA atto I (70’)
di Luigi Pirandello | adattamento e regia Roberto Latini | con Roberto Latini e Federica Fracassi | musiche e suoni Gianluca Misiti | luci Max Mugnai | in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi – Festival Orizzonti/Fondazione Orizzonti d’Arte – Emilia Romagna Teatro Fondazione | prima regionale
L’ultimo dei capolavori pirandelliani, incompleto per la morte dell’autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”. La Compagnia della Contessa, al limite della sopravvivenza, tra miseria e povertà, nella difficoltà di portare in scena il proprio spettacolo, arriva alla Villa degli scalognati, abitata da personaggi grotteschi guidati da una specie di Mago, Cotrone.
ore 23:00 | MuDi (Museo Diocesano), Città vecchia
●● Teatri Uniti TITANIC THE END (60’)
ideazione e regia Antonio Neiwiller | in una visione di Salvatore Cantalupo | con Salvatore Cantalupo, Carmine Ferrara, Massimo Finelli, Amelia Longobardi, Ambra Marcozzi, Claudia Sacco, Sonia Totaro, Chiara Vitiello | luci Cesare Accetta | in collaborazione con Ex Asilo Filangieri/la Balena, Accademia Amiata Mutamenti, Laboratorio Memini, ’A Puteca | prima regionale
Il Titanic the End debuttò nell’aprile del 1984 a Napoli al Teatro Nuovo per la regia di Antonio Neiwiller, dopo un intenso laboratorio teatrale durato nove mesi. Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni tradizionali. Ha realizzato una straordinaria e innovativa riflessione sul teatro e sull’arte in generale. Le sue idee, le sue denunce, i suoi racconti su “ fine di mondi” sono ancora fortemente attuali. Nel ventennale della sua scomparsa, Salvatore Cantalupo ha desiderato “risalire” su quella nave, emblematica rappresentazione di una società in via di disgregazione, di rivivere quelle emozioni, quei suoni, quegli odori.
● biglietto 5 euro ● ingresso libero ● prenotazione ● partecipazione gratuita
abbonamento (8 spettacoli) 24 euro
info e prenotazioni 099.4725780 – 366.3473430