Sabato 13 settembre, in località Marezzane di Valpolicella (Malga Biancari), si è svolta la consueta manifestazione “Marezzane non si tocca, la collina delle associazioni”, giunta alla sua 12° edizione e organizzata da Valpolicella 2000 e Fumane Futura.
Si è trattato di una vera e propria rivalutazione del territorio e della produzione biologica alla luce delle minacce derivanti da progetti di estrazione della marna (roccia sedimentaria) per ottenere cemento, a discapito della produzione vinicola. E’ un’operazione che mette in pericolo l’incolumità ambientale e rosicchia terreno alla coltivazione dei vigneti, risorsa tipica della zona.
Nel tardo pomeriggio, lo scrittore Paolo Groppo, funzionario F.A.O che si occupa da molti anni di questioni agrarie e tematiche del sud del mondo, ha presentato il suo ultimo libro “Marne rosse”, edizione Elmi’s World 2014, ambientato proprio nella splendida cornice verde della Valpolicella, descritta nei suoi aspetti più pittoreschi ma anche nelle opposizioni degli abitanti, in lotta contro piani di espansione edile ed industriale con conseguente distruzione del territorio.
All’interno di questa atmosfera di accesi contrasti sociali si dipana una trama dai risvolti noir: un avvenimento delittuoso che accade proprio lì, a Marezzane, nello stesso luogo in cui sabato si è svolta la manifestazione.
Come l’autore precisa nelle “Avvertenze”, si tratta di un racconto in cui si intrecciano più fili narrativi tutti nati da radici storiche, dalle quali piano, piano egli si allontana per plasmarli e dare ad essi la forma di romanzo. Già nelle prime pagine sono rintracciabili pezzi di storia e avvenimenti di cronaca accaduti in passato nella nostra città, uomini conosciuti, personaggi reali accanto ad altri verosimili e di totale invenzione per meglio contestualizzare la trama legandola agli eventi con cui, suo malgrado, si trova avvinta.
Nell’introduzione al volume, Daniele Todesco pone l’accento sul valore che assume socialmente la “rottura del silenzio”, quello omertoso che scaturisce dalla violenza e dai soprusi e porta gli uomini ad abituarsi alla rassegnazione.
Si frantuma questa silente accettazione quando un gruppo di individui decide di fare della parola il veicolo privilegiato delle proprie rivendicazioni. Questo vale per la Valpolicella narrata nel testo da Paolo Groppo e per tutte le realtà storico-geografiche a cui questa ci riconduce, che hanno visto lottare gli individui per salvaguardare ciò che appartiene alla Comunità come bene imprescindibile.
Daniela Marani