Certamente non volevano passare inosservati i Virtuosi Italiani che hanno scelto di iniziare la nuova stagione concertistica 2014/2015 della Sala Maffeiana con l’ospite d’eccezione musicista e compositore Paolo Fresu, ampiamente noto tanto nel panorama internazionale quanto nella città di Verona, con il concerto dal titolo: “Baroque reloaded”.
Non nuovo al pubblico veronese il jazzista Fresu è più volte apparso negli anni scorsi insieme ai Virtuosi in diversi contesti, riscuotendo un successo dovuto anche, oltre alla bravura ,al particolare taglio musicale interpretativo intenso e introspettivo, che “piega” la tecnica alla forza comunicativa e all’empatia interiore.
Così, nella mattinata di domenica 19 ottobre 2014, la sala gremita oltre misura, con persone in attesa di biglietto e impossibilitati ad entrare, tanto da far pensare che forse uno spazio più grande sarebbe stato più consono, Paolo Fresu ha ancora una volta ammaliato il pubblico con i propri assoli di tromba e flicorno, in stretto e affiatato dialogo con l’orchestra d’archi dei Virtuosi.
Ma via via che il concerto prendeva forma e il suono si ritagliava nello spazio contenuto, capace di esaltarne la qualità e creando quell’intimità così bella e sempre più rara nei tempi odierni, la scelta di Sala maffeiana è apparsa immediatamente chiara e certamente vincente, perchè i luoghi in cui avvengono gli eventi sono spesso altrettanto importanti delle loro modalità, fino a diventare parte integrante dell’evento.
Il concerto è risultato non solo la messa in comune delle reciproche professionalità tra musicisti, ma anche lo scambio delle reciproche sensibilità, che è, a mio avviso, quello che distingue sempre questa formazione, capace di vedere aldilà del singolo concerto, aldilà della personale esecuzione, l’importanza di relazioni artistiche significative e di sguardi legati al presente, che ne restituiscono una coerenza umana e musicale.
Anche in questa occasione non sono mancate alcune riflessioni di profonda attualità e meritevoli di approfondimenti personali: nel racconto di Fresu della genesi di un pezzo fuori programma e dedicato a Fellini, in occasione della sua morte, mentre si trovava in treno nel tratto Firenze-Bologna, un tratto che all’epoca richiedeva tempi non celeri, e definito per questo dall’ artista un “elogio alla lentezza”, in tempi frenetici come gli attuali in cui la riflessione e la rielaborazione sembrano diventare un lusso per pochi; nella dedica dell’ultimo brano in programma a tutti quei bimbi morti in mare e mai arrivati a Lampedusa, località degna di considerazione internazionale per il proprio impegno quotidiano di accoglienza.
Sul piano musicale il concerto, con scelta di brani di epoche diverse ma affini sul piano espressivo, ha saputo bene coniugare l’attualità interpretativa, in una ricerca minuziosa e precisa del suono come elemento evocativo e intimista. Sono state eseguite le musiche: “ Contrapunctus 1 da “L’Arte della Fuga”BWV 1080 di J.S.Bach; “Corale Pop per tromba e archi di M.Colombo; “Aria per tromba e archi” di R.Galliano “Sanctus per tromba e archi” di D.Di Bonaventura; “Suite per orchestra d’archi” di M.Nyman; “Ossi per tromba ed archi-Martango da “Vino Dentro” per tromba e archi” di P. Fresu; “Concerto Grosso n.12 in re min. sull’Opera Quinta di A. Corelli”La Follia” Tema e variazioni di F. S. Geminiani; “Si dolce è’l tormento per troma ed archi” di C. Monteverdi; “Calmo da “Vino Dentro” per tromba ed archi” di P. Fresu; “Memory per tromba e archi- Cowboys and Indians per tromba e archi” di U.Caine.
Irrinunciabili i prossimi appuntamenti dei Virtuosi ,dalla resa sempre intensa ed espressiva, che dal concerto “L’Italia nell’800”, con Mario Folena al flauto e musiche di Rossini, Puccini Respighi e Verdi di domenica 2 novembre, accompagnerà le mattinate domenicali dei veronesi in Sala Maffeiana fino al 21marzo 2015.
Emanuela Dal Pozzo