IL NATALE IN CASA CUPIELLO ALL’ARGENTINA DI ROMA NELL’INTERPRETAZIONE DI FAUSTO RUSSO ALESI. RECENSIONE.

A pochi giorni dall’interpretazione di Natale in casa Cupiello di Latella torna al Teatro Argentina di Roma la stessa opera nella versione adattata, diretta e interpretata da Fausto Russo Alesi, scelta curiosa questa del Direttore Artistico dell’Argentina Antonio Colbi che abbiamo apprezzato: una messa a confronto di chiavi di lettura diverse.

Ci conforta pensare che il Teatro possa diventare talvolta , ma sempre così dovrebbe essere, occasione di riflessione e di dibattito, a maggior ragione in questo caso in cui le due regie, che offrono rivisitazioni del testo originale molto diverse, sono accomunate dalla “modernità” con cui la commedia di Eduardo De Filippo è stata affrontata.

In questa versione Fausto Russo Alesi, solo in scena, per due ore di spettacolo senza interruzione interpreta tutti i numerosi personaggi della piece, sogno che dichiara di avere accarezzato per lungo tempo, e lo fa in modo intenso e minimale, in un crescendo interpretativo ed emozionale sempre più convincente, dopo una partenza in sordina e forse un po’ sottotono. Una interpretazione aderente al senso originale del testo, in cui i caratteri dei personaggi vengono immediatamente percepiti nei pochi tratti evidenziati, senza l’ausilio di immagini descrittive, in una sempre maggiore full immersion nel profondoemotivo esistenziale di ciascuno, ma soprattutto in una versione minimalista, ricca di sfumature giocate con precisione tecnica.

Così ci sembra che l’approccio attoriale ma anche di regia di Alesi rispecchi lo spirito dichiarato, quando dell’opera di De Filippo ci dice:

“…E’ difficile definire “Natale in Casa Cupiello, perchè è un testo semplice e complesso allo stesso tempo. Semplice perchè popolare, familiare e complesso perchè è umano, realistico sì, ma soprattutto metaforico…. un meraviglioso spartito musicale, un vibrante veicolo di comunicazione…”

Pochi gli oggetti in scena e nemmeno necessari o funzionali, piuttosto simbolici e carichi di quel peso psicologico teso a sottolineare la situazione drammatica complessiva, cospargendola di riferimenti e di citazioni. Nello stesso modo sono state utilizzate luci e musiche. ( Scene Marco Rossi, luci Claudio De Pace, musiche Giovanni Vitaletti).

Lunghi applausi e ovazioni nella serata del 3 dicembre 2014 dai numerosi spettatori presenti in platea a questa rilettura inedita ma profondamente radicata nella tradizione, prodotta dal Piccolo Teatro di Milano- Teatro d’Europa.

Emanuela Dal Pozzo

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