Venerdì 23 gennaio nella Sala Convegni della Gran Guardia si è tenuto il convegno “Ah! Fors’è lui…”, il primo appuntamento del ciclo “Maria Callas e Giuseppe Verdi” che fino ad Agosto 2015 vedrà la partecipazione di importanti musicologi e artisti di fama internazionale.
Il ciclo di conferenze organizzate dal Festival Internazionale Scaligero Maria Callas rappresenta un omaggio a due icone dell’Opera – il grande soprano greco e uno dei massimi compositori dell’Ottocento – confermando la città scaligera icona della lirica mondiale.
Il ciclo “Maria Callas e Giuseppe Verdi” – come tutte le attività di cui il Festival è volano – si svolge in collaborazione con il Banco Popolare, con i patrocini della Regione Veneto, del Comune e della Provincia di Verona, del Comune di Busseto, della Fondazione Arena di Verona, dell’Accademia Filarmonica di Verona, della Società Letteraria di Verona, della Fondazione Centro Studi Pier Paolo Pasolini e dell’Associazione Verona Lirica.
Tra le partnership si evidenzia l’importante collaborazione con la Warner Classics, che consentirà un ascolto esclusivo delle incisioni restaurate di Maria Callas.
Hanno partecipato: Nicola Guerini, direttore d’orchestra; Elvio Giudici, scrittore e critico teatrale ; Stefania Bonfadelli, celebre soprano veronese.
Il Maestro Nicola Guerini, presidente del Festival Internazionale Scaligero Maria Callas ha invitato il musicologo Elvio Giudici e il celebre soprano Stefania Bonfadelli per un per un’analisi drammaturgico teatrale di La Traviata e un approfondimento sulla versione callassiana del ruolo sotto il profilo vocale e interpretativo.
La Traviata, melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, portato in scena per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853, rappresenta una vera rivoluzione nel mondo del melodramma e mostra la prodigiosa forza narrativa e l’estrema capacità di rielaborazione drammaturgica del grande compositore bussetano, sia grazie a espedienti musicali che volti a comunicare attraverso l’orchestra i pensieri interiori dei protagonisti, sia grazie all’intensità emotiva dei recitativi.
Il personaggio della cortigiana Violetta Valéry, la cui ispiratrice è la Signora delle Camelie dumassiana, è un personaggio dalle molteplici sfaccettature emotive, rappresentato da Maria Callas – l’esordio è il 14 gennaio 1951 al Teatro Comunale di Firenze, la prima all’Arena di Verona nell’agosto 1952 – con una sensibilità, un’interiorizzazione personale, una presenza scenica e una carica interpretativa che l’hanno una delle massime esponenti verdiane.
Dal referendum organizzato dal mensile “Classics Voice” per celebrare il duecentesimo compleanno di Giuseppe Verdi, nell’ottobre 2013, il grande soprano greco è risultato la miglior interprete verdiana di tutti i tempi. Alla consultazione hanno partecipato oltre cento cantanti: da Mirella Freni a Renata Scotto, da Raina Kabaivanska a Fiorenza Cossotto, da Carlo Bergonzi a Antonietta Stella, da Violeta Urmana a Renato Bruson, da Cecilia Bartoli a Michele Pertusi, da Juan Diego Flórez a Sonia Ganassi, da Dimitra Tehodossiou a Leo Nucci, da Renée Fleming a Thomas Hampson.
Molte sono state le interpretazioni della “divina” del ruolo di Violetta, ma rimane celebre il debutto della Traviata curata dal grande regista Luchino Visconti al Teatro alla Scala di Milano, del 28 maggio 1955, cucita interamente su Maria Callas, personaggio ideale per rendere la rappresentazione affascinante e raffinata.
Il critico teatrale Elvio Giudici, che da bambino ha avuto la possibilità di vedere questa Traviata, parla di: “una vera fortuna. Ogni personaggio che la Callas portava in scena era unico, completamente diverso dagli altri. In questa Traviata ricordo in particolar modo una Violetta in continua mutazione ed evoluzione: il grande soprano greco era infatti dotata di una carica comunicativa unica, che le consentiva di trasmettere tutte le sfaccettature del personaggio. Nella sua Violetta tutto si rivela interessante, anche i silenzi sono intrisi di contenuto”.
Importante ricordare anche le ultime due esibizioni della Callas in Traviata, con la regia di un giovane Franco Zeffirelli, allo State Fair Music Hall di Dallas.
Stefania Bonfadelli, grande soprano lirico di coloratura, nata a Valeggio Sul Mincio, è stata un’altra celebre Violetta nel 2002, a Busseto, in una Traviata innovativa diretta da Placido Domingo con la regia di Franco Zeffirelli.
Stefania Bonfadelli: “Dall’ascolto di interpreti che hanno preceduto il contributo di Maria Callas si capisce appieno quale importante rivoluzione abbia generato il talento del grande soprano greco. Oggi un’interprete non può né deve dimenticare il lascito di questa testimonianza, ancora così moderna e stimolante. L’unica cosa che ogni soprano può fare per avvicinarsi a lei è ascoltarla, senza alcun tentativo di imitazione.”.
Tutti i convegni del ciclo verteranno sull’analisi del ruolo callassiano in un titolo verdiano, con l’intervento di un esperto per l’analisi drammaturgica e di un importante soprano per l’approfondimento vocale.
Dichiara il Maestro Nicola Guerini: “Il Festival Internazionale Scaligero Maria Callas ha voluto quest’anno onorare il connubio tra due grandi artisti del panorama musicale: Maria Callas e Giuseppe Verdi. Con questo primo incontro si rinnova l’interesse da parte di un pubblico sempre più folto nell’approfondimento di una tematica ancora piena di spunti e riflessioni, grazie all’incontro di studiosi e artisti che hanno voluto esserci con il proprio contributo”.
Prossimo appuntamento: 26 febbraio all’Hotel Due Torri – “Ritorna Vincitor!” – analisi del ruolo di Aida con Nicola Guerini, direttore d’orchestra e presidente del Festival; Giancarlo Landini, vociologo e critico musicale; Fiorenza Cedolins, soprano.
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