LA RASSEGNA DEI MARTEDI’ DEL TEATRO A L’AVOGARIA DI VENEZIA.

Si parte, martedì 24 febbraio 2015, presso lo storico Teatro dell’Avogaria, Venezia, Dorsoduro 1607, Corte Zappa, ore 21.00, con “Antigone” della compagnia Matuta Teatro, spettacolo ideato, interpretato e diretto da Julia Borretti e Titta Ceccano. Questa messa in scena, che si nutre del classico sofocleo, della versione novecentesca di Anouilh e di quella cinematografica della Cavani, si apre ai linguaggi della contemporaneità innestando nella trama riflessioni sui tempi che viviamo, amplificando così il valore politico dell’opera. Un duro atto d’accusa nei confronti della società contemporanea e di una classe politica che uccide i propri figli, così come fa Creonte. Lo spettacolo è ambientato in una vetrina, luogo dove la nostra società svende i propri figli, mentre l’immagine di Creonte che guarda continuamente una TV è il simbolo di una classe politica che ha perso i rapporti con la realtà. Ma questo set è anche un interno borghese dove si consuma una violenza domestica che è fisica e metaforica allo stesso tempo.

A seguire, 3 marzo 2015, “Progetto Il Bombarolo” della Compagnia Ilinx. Un work in progress nato da un testo intessuto di un pastiche linguistico che si nutre di Cinquecento (Pietro Aretino e Ariosto), inflessioni dialettali ed erranze − tra ricercati errori e vagheggiamenti crono-geografici − per una reinvenzione dalla carnalità forte, dalla musicalità antica eppure fresca del suo essere concreta, viva e pulsante, capace di tradurre l’alienazione di chi quelle parole porta. Protagonista un uomo tra le macerie che ricorda il paese distrutto e l’amore per una donna che l’ha tradito, mentre un timer che parte all’inizio dello spettacolo con un conto alla rovescia accompagna il pubblico fino all’esplosione.

Viviamoci” di e con Gigia Mazzuccato, 10 marzo 2015, si presenta come un monologo trasformista, un intreccio di storie che si colorano l’un l’altra esplorando le diverse atmosfere e sensazioni che oscillano in opposizione tra il comico e il tragico. Un viaggio interno ed esterno ai quattro diversi personaggi interpretati dall’attrice e ai loro mondi che si creano tra incontri e scontri: una giovane madre piange di gioia e poi di dolore, la piccola figlia, energica e felice, crea personaggi che prendono vita nelle sue favole viaggiando nella fantasia con i suoi giochi di parole e l’amato peluche, un giovane meccanico veneto cresce con un duro lavoro, tra soddisfazione ed errori fatali.

L’Argentina negli anni della dittatura, i desaparecidos e le donne di Plaza de Mayo al centro di “Nonostante tutto”, 17 marzo, spettacolo che racconta le vicende di Cachita e della Negra, due donne che condividono l’esperienza di prigioniere politiche nel carcere argentino di Villa Devoto a Buenos Aires tra il ’74 e il ’77. Le protagoniste Enrica Chiurazzi e Claudia de Candia, mettono in scena una raccolta di testimonianze di donne che hanno subito l’ingiustizia della dittatura argentina di Videla e del momento preparatorio alla sua salita e al golpe del 1976. Attraverso i ricordi, le lettere ai famigliari, le trascrizioni dei propri diari e i fatti storici che avvenivano fuori dalle mura delle carceri argentine, le sopravvissute al regime hanno ricostruito nero su bianco il proprio drammatico vissuto così come le proprie vite dopo la liberazione, avvenuta per ognuna in momenti diversi.

Ci si sposta in Africa con “Aisha” di e con Aida Talliente. Il progetto nasce da una storia vera, una ex ragazza soldato che vive in Costa d’Avorio, conosciuta dall’attrice lavorando al progetto di un’operatrice che da anni si occupa delle ragazze vittime della guerra in Africa. È anche il desiderio di elaborare uno studio sulla figura di Medea intesa come archetipo: donna sapiente che viene sradicata dalla sua terra concreta e mitica, per essere portata in un luogo senza centralità ed umanità, ed esserne poi, bandita. Questa Medea nasce da un mare di carta stracciata, da rive abbandonate e da un deserto di macerie ed immondizia. Lo spettacolo è patrocinato da Amnesty International e cerca di sostenere il progetto “Ripartire” di Lisa Candotti, progetto di reinserimento e riavvio al lavoro per le ex ragazze soldato delle città di Abidjan e Bouakè.

Ultimo appuntamento, 31 marzo, North (B)east, della compagnia Carichi Sospesi. Protagonisti Marco Tizianel e Silvio Barbiero, rispettivamente studente fuori corso e bancario arrivista socialmente inserito, che raccontano come dice chiaramente il titolo, la bestialità del Nord Est, uno specchio deformato dalla fantasia e dalla paura, il tentativo di raccontare quello che è sotto i nostri occhi, spesso chiaro alle mente, ma che sfugge ai nostri cuori. Due storie che corrono parallele nella Padania City, intrecciandosi come risvolti di un disegno più ampio, mentre il paesaggio urbano diventa il vero protagonista ammorbando tutto con un inquinamento che sfugge alla sigle e ai numeri, più sottile delle polveri dei gas.

L’Associazione Teatro a l’Avogaria, nasce nel 1969 dalla passione e dalla tenacia di Giovanni Poli, già fondatore del Teatro Universitario di Ca’ Foscari a Venezia, e dagli esordi si pone come laboratorio di ricerca che coniuga un metodo d’improvvisazione teatrale tra la Commedia dell’Arte e le Teorie dell’Avanguardia. In più di quarant’anni di attività ha prodotto oltre sessanta spettacoli tra cui la “Commedia degli Zanni” rappresentata con successo sui più importanti palcoscenici internazionali. La “Scuola Giovanni Poli”, riconosciuta come uno dei centri di formazione professionale di riferimento nel Triveneto, ogni anno organizza corsi dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali recitazione, Commedia dell’Arte, dizione, storia del teatro, canto, tecnica dell’interpretazione.

Gli spettacoli della Rassegna “I Martedì all’Avogaria”, ore 21.00, su prenotazione telefonica ai numeri 0410991967-335372889, avogaria@gmail.com

Info: http://www.teatro-avogaria.it/

 

 

 

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