Interessante e ricca di sfaccettature la mostra “ Museo della Follia” allestita a Mantova al Palazzo della Ragione in Piazza Erbe, progetto della Regione Lombardia, a cura di Vittorio Sgarbi e organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma.
Diverse le sezioni che la compongono e che tuffano subito il visitatore, ma in questo caso sarebbe più opportuno parlare di “spettatore”, in una dimensione quasi sacrale e fortemente evocativa di fronte ai reperti/reliquie provenienti dagli ex ospedali psichiatrici attivi fino alla famosa Legge Basaglia del maggio 1978 , che impose la loro chiusura. La motivazione di tale decisione è affidata al video introduttivo commentato da Sgarbi, che ripercorrendo alcuni momenti salienti della prima sezione della mostra, sottolinea il danno umano esistenziale implicito nell’essere rinchiusi in queste strutture, che abolendo vissuti personali, affetti, oggetti familiari, luoghi quotidiani di vita vissuta portano ad una perdita d’identità difficilmente recuperabile.
La prima sezione, che custodisce trattati psichiatrici, oggetti di uso comune, memorie personali che evocano brandelli di umanità sepolte tra le antiche mura di questi Istituti, per culminare con una serie di ritratti parzialmente offuscati a tutta parete di pazienti psichiatrici realmente esistiti e desunti da archivio, è presentata dalla seguente citazione tratta da “Reparto n.6” del 1982 di A. Cechov:
“ Se non avrete timore delle scottature d’ortica, inoltriamoci per lo stretto sentiero che conduce al padiglione, e guardiamo che cosa succede là dentro. Aperta la porta d’ingresso, entriamo nell’atrio.”
La mostra prosegue poi con la grande mostra antologica dedicata ai due artisti Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, non a caso scelti quali momenti di incontro tra arte e follia: “due rappresentanti del Novecento italiano “ cita la locandina “che con aria allucinata, senso della natura, sono stati capaci di una strenua lotta, anche quando appariva perduta nelle nebbie della follia.”
E’ veramente eccezionale potere avere a disposizione una quantità simile di opere di Ligabue, ben 190 , olii su tela o faesite, capaci di offrire una panoramica completa sull’artista, sul suo amore per il dettaglio e il colore, sulle sue inquietudini nel ritrarre quasi in modo ossessivo lotte tra animali all’ultimo sangue e in cui le immagini, stagliate a tutto campo, sembrano emergere dallo sfondo in chiave tridimensionale.
Interessante anche l’ultima sala animata dalle figure di donna deformate in chiave espressionista di Pietro Ghizzardi.
Per la pregnanza dei contenuti e la chiarezza espressiva delle opere se ne consiglia la visita alle scolaresche delle scuole medie e medie superiori.
L’ingresso alla mostra, aperta il 19 maggio scorso e disponibile fino al 22 novembre 2015, è stato prorogato fino al prossimo 10 gennaio, con il seguente orario: lunedì dalle 14,00 alle 19,00- dal martedì al venerdì e festivi 10,00-19,00- sabato 10,00- 22,00. ( la cassa chiude un’ora prima)
Prenotazioni on line: www.vivaticket.it
Call Center 199199111
Infopoint tel 0376 288208
Centro Studi & Archivio Ligabue tel 0521 245016
cenbtro.ligabue@csaligabue.it www.csaligabue.it
Emanuela Dal Pozzo