AL CASTELLO DI PERGINE ( TN) I PRIMI FILM DELLA STORIA DEL CINEMA MUSICATI DALLA JAZZ BAND RADIO DAYS.

max-linderIl quinto appuntamento di Scirocco – Festival di cinema e contaminazione delle arti organizzato dal Circolo del cinema Effetto notte è con un viaggio alle origini del cinema francese con la performance Cine France: la jazz band Radio Days musicherà dal vivo sette corti esemplari della nascita del cinema in Francia tra la fine dell’ottocento ed i primi anni del novecento. L’appuntamento è venerdì 5 agosto alle 21.30, nella suggestiva cornice del Castello di Pergine.

I Radio Days sono un gruppo trentino di musica jazz swing e bossanova, che dal 2010 si è specializzato anche nella sonorizzazioni di film muti. Con il progetto Cine France, il gruppo propone la musicazione dal vivo di film di registi quali Lumière, Méliès, Guy, Claire, Nonguet, Cohl, Capellani, per un percorso alla riscoperta delle origini del cinema.

I film che compongono la performance Cine France sono:

Auguste e Louis Lumière, Milan: Place du dôme | Milano, piazza del Duomo (1896, documentario, 1′)

I primi film che vennero girati e mostrati al pubblico, consistevano in brevissime riprese (meno di un minuto) che mostravano al pubblico qualche cosa di divertente o che la gente comune non aveva mai visto. Per questo i Lumière mandarono degli operatori in tutto il mondo (compresi Stati Uniti, Sud America, India, Africa, Cina e Giappone) per riprendere panoramiche o usi e costumi tipici delle popolazioni. Non mancò un viaggio in Italia, dal quale è tratto il primo film della serata: piazza del Duomo a Milano, con la gente e i mezzi di trasporto del 1896. Le riprese di questo tipo erano spesso totalmente naturali, senza nulla di programmato e utilizzavano la gente comune, che spesso fissava la cinepresa con curiosità perché non aveva mai visto prima questo apparecchio e probabilmente non sapeva nemmeno a cosa servisse. Si tratta quindi di documenti eccezionali che ci permettono oggi di vivere per un minuto nel mondo di quasi due secoli fa.

Alice Guy L’aveugle fin de siécle | Il cieco di fine secolo (1898, comico, 1′)cine-france

La seconda breve pellicola è invece un esempio delle prime comiche, che ci mostrano come i primi film “a soggetto” furono legati agli stilemi del teatro dell’epoca. Venivano spesso ripresi in uno studio di produzione con dei fondali dipinti e con un’inquadratura centrale fissa, per mostrare quello che avrebbe visto un pubblico seduto a teatro. In questo corto, un mendicante falso cieco viene scacciato da un parco da una guardia. Un passante assonnato si addormenta poco dopo sulla stessa panchina, così il mendicante ne approfitta, lo deruba e lo traveste a sua volta da accattone, così da mettere in difficoltà la guardia. Questa divertente comica è stata inserita nel programma anche per ricordare il nome della regista, Alice Guy, una grandissima e dimenticata pioniera della storia del cinema.

Georges Méliès, Le voyage de Gulliver a Lillupt et chez les geants | Il viaggio di Gulliver a Lilliput e la dimora dei giganti (1902, fantasia, 4′)

Certamente più famoso è George Méliès, il grande attore, regista e produttore che, appena scoprì l’esistenza del cinema, intravide le possibilità di poter applicare dei trucchi da prestigiatore ai film, in modo tale da poter creare tutto quello che passava per la sua fervida fantasia. Realizzò i suoi fantastici progetti nel suo artigianale studio di produzione, divertendo e lasciando a bocca aperta il pubblico. I suoi “viaggi di Gulliver” del 1902 ne sono un buon esempio, nel quale la storia è condensata in qualche breve episodio, mentre sono più importanti i sorprendenti trucchi con i quali il protagonista Gulliver si muove su scenari di cartapesta ed interagisce con altri attori “in scala”. Da notare che questo film è a colori, ovvero fotogramma per fotogramma venne colorato a mano sulla pellicola in bianco e nero: il massimo della tecnica di quegli anni!

radio_daysAlbert Capellani, La fille du sonneur | La figlia del campanaro (1906, drammatico 10′)

La quarta proposta, del 1906, è il primo vero e proprio film come si intende ai giorni nostri, con una trama, delle scene in studio ma anche in esterno e con la cinepresa in movimento. Il tutto è però condensato nella durata di un rullo, misura che si usava per capire la durata dei film dell’epoca, ovvero circa dieci minuti. La storia riguarda la figlia di un campanaro di Parigi, che si lascia irretire da un uomo inizialmente molto galante, ma che poi si rivelerà un giocatore squattrinato nonché ladro. Il regista è Albert Capellani, un altro importante personaggio della storia del cinema mondiale e francese, che nei primi del novecento realizzò una gran numero di film di ogni genere ed ottenne notevole successo.

Émile Cohl, Fantasmagorie | Fantasmagoria (1908, animazione, 2′)

Secondo il dizionario, la fantasmagoria è un “Rapido susseguirsi di immagini stranamente vivide e attraenti” ed, effettivamente, così è questo breve film d’animazione, dove il protagonista è un pagliaccio che si può trasformare in qualsiasi cosa. Tre mesi di lavoro, oltre 700 tavole per meno di due minuti di film, realizzato nero su bianco e poi sviluppato in negativo per ottenere l’effetto lavagna, questo è da alcuni considerato il primo “cartone animato” della storia del cinema. L’autore, Émile Cohl (pseudonimo di Émile Eugène Jean Louis Courtet), nasce come caricaturista, ma nel 1905 viene assunto alla Gaumont e, contemporaneamente, inizia la sua carriera di animatore, regista e sceneggiatore. Storicamente è considerato l’inventore del cinema d’animazione.

Max Linder (regia di Lucien Nonguet), Max fait de la photo | Max fa della fotografia (1913, comico,13′)

Max Linder, l’elegante signore con i baffetti, dai modi cortesi ed educati, ma spesso insistenti. In questo breve film egli sta fotografando in una spiaggia deserta, quando sopraggiunge una giovane bagnante che, da subito preoccupata per la macchina fotografica, mette in chiaro che non vuole essere ritratta in costume. Max non resiste e cerca in ogni modo di farle una foto, fino a farla inabissare nel mare per sfuggire all’obiettivo. Non accorgendosi che nel frattempo ella è tornata a riva e si nasconde in cabina, Max si dispera credendola annegata per colpa sua. Per il suo salvataggio coinvolgerà diverse persone, compreso un palombaro di passaggio. Linder ebbe grande successo proprio nei primi anni dieci e lavorò anche a Hollywood, dove realizzò alcuni lungometraggi che sono considerati fra le sue migliori opere. Egli fu il primo a realizzare un vero e proprio personaggio bene o male riconoscibile in tutti i suoi film, cosa che poi venne imitata da quasi tutti i grandi comici del muto, e non solo, che vennero dopo di lui.

René Clair Paris qui dort | Parigi che dorme (1923, fantastico, 18′)

Facciamo un passo avanti ed approdiamo negli anni venti per l’ultima pellicola in programma. René Clair è considerato oggi uno dei più grandi maestri del cinema mondiale e, senza dubbio, fra quelli che meglio hanno rappresentato lo spirito del cinema francese. Nel 1923, quando fece il suo primo film, “Parigi che dorme”, egli aveva soli 25 anni e realizzò questa pellicola fantascientifica, nella quale una misteriosa invenzione aveva addormentato tutto il mondo tranne un piccolo ed assortito drappello di uomini, che si ritrovano a girare per una surreale Parigi completamente immobile. Dopo alcuni capolavori nel periodo del muto, René Clair proseguì il suo cammino anche nel mondo del sonoro, lasciandoci diverse pietre miliari da annoverare nella storia del cinema. Di questa pellicola, come spesso accade nel mondo del cinema muto, furono realizzati più montaggi e quello presentato è un edizione ridotta di 18 minuti con didascalie doppiate in italiano.

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