LO SPETTACOLO “ALL’INFERNO: FURORE E RIMORSO” CON I DETENUTI DEL CARCERE DI MODENA AL FESTIVAL TRASPARENZE. REPORT

 

INTESTAZIONE-TRASPARENZE-04Abbiamo fatto una breve incursione a Modena al Festival “Trasparenze” il 12 maggio 2017 per vedere lo spettacolo portato in scena da alcuni detenuti della Casa Circondariale della città.

Lo spettacolo, aperto al pubblico con tutte le precauzioni del caso, si svolgeva all’interno del carcere alla presenza di un altro gruppo di detenuti ed è stato il frutto di alcuni incontri tra gli attori di Kronoteatro e una ventina di detenuti coinvolti nel progetto.

Aspettative non deluse per questo progetto/ spettacolo emotivamente carico e d’impatto che ha saputo intersecare i diversi linguaggi( parole, immagini e azioni) in un lavoro intenso e partecipato, essenziale e fortemente segnico, ma soprattutto, capace di fare emergere i muti conflitti dei detenuti sospesi tra “errore” ed “espiazione”, allusivi nel titolo “All’inferno: furore e rimorso”.

Un titolo pertinente e suggestivo e, dicono le note di regia, ispirato al dramma Tieste di Seneca, che se sul piano teatrale ha mostrato un lavoro denso ed articolato, con una partitura drammaturgica ben congegnata e stimolante, sul piano più espressivo/comunicativo ha “costretto” ciascun attore a guardarsi dentro senza maschere e senza moralismi, anche se ci sembra che l’obiettivo più importante raggiunto sia stato quello di creare “ comunità”, in uno scambio umile e sincero tanto tra detenuti che tra attori e spettatori.

E ciò non è poco dentro un carcere.

Ma anche un bell’esempio di teatro, un piacevole ritorno alla sua essenza, con alla base una motivazione forte, che se non nasce da un’ urgenza artistica certamente sgorga da un’ urgenza umana.

Lo spettacolo, inserito nella quinta edizione di Trasparenze Festival e organizzato a Modena dal Teatro dei Venti dal 10 al 14 maggio 2017 nell’ambito del Progetto Andante, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e patrocinio del Comune di Modena e il contributo del Quartiere 2 Comune di Modena ha visto una serie di eventi e speciali partecipazioni quali quelle del gruppo di detenuti e internati del Carcere di Castelfranco Emilia, i richiedenti asilo che seguono il Laboratorio promosso all’interno del progetto “Mare Nostrum”, alcuni ospiti della Casa Protetta San Giovanni Bosco, la Konsulta, un gruppo di giovani spettatori under 25 attivo dal 2012 nell’ideazione del programma.

All’interno del Festival, ricco di proposte artistiche, laboratori e approfondimenti, sono state presentate due produzioni internazionali, una italo-tedesca, Intime Fremde” di Welcome Project, produzione di Teatro del Lemming in collaborazione con Tatwerk Performative Forschung l’11 maggio e l’altra messicana, “Lo único que necesita una gran actriz, es una gran obra y las ganas de triunfar” di Vaca 35 – Teatro en Grupo, in prima nazionale il 12 e 13 maggio.

Hanno partecipato inoltre Dante Antonelli / COLLETTIVO SCHLAB con “Duet – quanti siamo davvero quando siamo noi due?” a partire dall’opera di Werner Schwab, in scena venerdì 12 ; la Compagnia Frosini/Timpano con “ACQUA DI COLONIA, prima parte: ZIBALDINO AFRICANO” sabato 13.

Diversi i laboratori e i concerti e due gli incontri di approfondimento a cura del critico Andrea Porcheddu il primo dal titolo “Teatro fra creatività e socialità”, il secondo dal titolo Il pubblico tra Formazione, Informazione e Deformazione”.

Trasparenze Festival alla quinta edizione – dice il direttore artistico Stefano Tè è un viaggio su di un filo in estensione, teso tra due opposti apparentemente inconciliabili: la realtà e le visioni.

Emanuela Dal Pozzo

 

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