“STOMP” AL TEATRO ROMANO DI VERONA. RECENSIONE.

STOMP_walkersFinale con… ritmo a go go per l’Estate Teatrale Veronese, che ha presentato per la prima volta al Teatro Romano, dal 8 al 12 agosto 2017, “Stomp”, spettacolo di Luke Cresswell e Steve McNicholas, prodotto da Stomp Productions & Glynis Henderson Productions in collaborazione con Terry Chegia.

Nato nel 1991 a Brighton dalla creatività di Cresswell e McNicholas, il gruppo di formidabili danzatori-percussionisti-attori-acrobati, cresciuto e maturato nel tempo fino ad articolarsi in ben cinque formazioni internazionali fisse, autentico fenomeno che travalica e ingloba i più popolari generi espressivi del corpo, ha degnamente concluso una stagione partita, nelle due prime offerte, con note deludenti e modeste.

Stomp” mette in scena i suoni della nostra quotidianità urbana. Scope, bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, spazzoloni, STOMP2_ph_Steve Mc Nicholascarrelli della spesa, accendini, secchi e quant’altro ancora, diventano strumenti da percuotere, trascinare, strofinare, calpestare. Prendono vita insolite partiture, ben strutturate e gestite, che formano una inedita “sinfonia”, selvaggia e travolgente. L’istintualità tribale, archetipica e ancestrale, adotta con ironia lo stile del videoclip, la comicità candida e sofisticata del mimo, il rigore ritmico del tip-tap applicato alle mani, la giocoleria circense, lo humour sottile dei comici del cinema muto, uniti a una straordinaria capacità di coinvolgere direttamente il pubblico, che ottiene dai “performers” prestazioni supplementari prima di lasciare con riluttanza il teatro. Uno spettacolo di puro intrattenimento, non senza, peraltro, interessanti rimandi all’antropologia e all’ecologia.

Franca Barbuggiani

condividi questo articolo:
SOCIALICON