Apparso sulla scena internazionale nel 2008 con l’agghiacciante ma raffinato, “Lasciami entrare”, lo svedese Tomas Alfredson sembrava aver resistito alle lusinghe del cinema hollywoodiano dirigendo in modo del tutto antispettacolare l’altrettanto raffinato adattamento da “La talpa” di John Le Carré, sceneggiato da Bridget O’Connor e Peter Straughan.
Ne era venuto fuori un capolavoro da palati fini che, oltre alle critica, era incredibilmente riuscito a convincere anche il pubblico.
Jo Nesbo non è Le Carré, tuttavia l’ambientazione norvegese del suo fortunato poliziesco “L’uomo di neve”, lasciava presumere che Alfredson ci si sarebbe trovato perfettamente a proprio agio dando alla storia una cifra che avremmo potuto riconoscere come sua. L’uomo di neve invece non riesce ad emergere dalla dozzinale mediocrità della miriade di thriller di stampo hollywoodiano distribuiti ogni anno.
Colpa innanzitutto di una sceneggiatura, pur scritta dallo stesso Peter Straughan de “La talpa”, insieme all’ Hossein Amini di “Drive”, che sembra cercare di condensare i punti salienti della trama di Nesbo nelle due ore di film, senza trovare quella chiave prettamente cinematografica che può far decollare l’adattamento di un elaborato romanzo poliziesco di oltre 500 pagine.
Non basta il buon lavoro di Thelma Shoonmaker (storica montatrice di Martin Scorsese, qui in veste di produttore), che firma il montaggio con Claire Simpsone, né le algide inquadrature norvegesi, fotografate suggestivamente da Dion Bebee, che però non riescono a legare davvero neve e ghiaccio, all’idea “raggelante” del serial killer che il titolo ci evoca.
Nel plot tutto finisce per “tornare” in maniera piuttosto semplicistica, comprese le relazioni fra i vari personaggi.
Personaggi che risultano peraltro appena abbozzati, mai veramente approfonditi, a partire proprio dal detective Harry Hole, protagonista di gran parte dei romanzi di Nesbo, di cui si dà quasi per scontata la conoscenza e il cui ruolo è affidato all’incolpevole Michael Fassbender, certo non al massimo delle sue potenzialità.
Né riesce il pur notevole cast (Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Val Kilmer, J.K. Simmons, Tobe Jones, Chloë Sevigny), nonostante la prova sostanzialmente buona, a dare maggior spessore ai personaggi.
Considerato che nei romanzi di Nesbo Harry Hole è tutto sommato un personaggio “da serie”, spiace constatare come alla prova dei fatti anche L’uomo di neve di Alfredson non risulti molto di più che un episodio da serie televisiva di lusso.
Dino Geromel
L’UOMO DI NEVE
Regia : Tomas Alfredson
Sceneggiatura : Hussein Amini e Peter Straughman
Fotografia : Dion Beebe
Montaggio : Thelma Shoonmaker e Claire Simpson
Musiche : Marco Beltrami
Cast :Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Jonas Karlsson, Charlotte Gainsbourg, Val Kilmer, J.K.Simmons, Toby Jones, Chloe Sevigny.