OMAGGIO A JOHNNY HALLYDAY, NON SOLO ROCK & ROLL

JOHNNY HOLLIDAYIcona del rock francese, con oltre cento milioni di dischi venduti, Johnny Hallyday è stato anche molto utilizzato dal cinema d’Oltralpe. Dalla partecipazione, non accreditato, a “I Diabolici” di Henri-George Clouzot, nel 1955, fino ai due film girati quest’anno e non ancora usciti in Italia: “Rock’n Roll” di Guillaume Canet e “Chacun sa vie” di Claude Leluch.

Lo stesso Leluch lo ha diretto nel 2014 in quella che è la sua ultima apparizione sugli schermi italiani, “Parliamo delle mie donne” (doppiato da Mario Cordova).

Il suo vero nome era Jean Philippe Smet, classe 1943, nato da madre francese e padre belga e cresciuto in una famiglia di artisti, sempre in giro per l’Europa. Alla separazione dei genitori andò a vivere con la zia paterna, cantante ed ex attrice del cinema muto, conosciuta col nome d’arte di Eleen Dosset.

Jean voleva fare il cinema ma la sua vera passione era la musica…il rock & roll, e così è nato “Johnny Hallyday”.

Nel 1960 il primo di una lunghissima serie di album che lo hanno reso per molto tempo il simbolo del rock & roll francese.

Ma con l’episodio “Sophie” ne’ “Le Parigine” di Marc Allegret, del 1962, anche la sua prima vera interpretazione al cinema. E altre ne seguono gli anni successivi, non memorabili, dirette da Noel Howard, Michel Boisrond, Pierre Clementi e Joel Le Moigné.

Nel ’68 John Berry lo dirige in “Quella carogna di Frank Mitraglia” e l’anno successivo è protagonista de’ “Gli specialisti” , del nostro Bruno Corbucci (doppiato da Sergio Graziani).

Dopo “Point de Chute” (1970) di Robert Hossein, nel ’72 un primo incontro con Lelouch per “L’avventura è avventura.

Tre film non memorabili tra il 1977 e il 1981 e poi due incontri importanti: nell’85 con Jean-Luc Godard che lo vuole protagonista di “Detective”, accanto a Nathalie Baye (che sarà la sua seconda moglie dopo Silvie Vartan), e l’anno successivo con Costa-Gavras che lo dirige in “Consiglio di famiglia”, accanto a Fanny Ardant (doppiato da Michele Gammino).

Ancora sei film non memorabili per arrivare al 2002 ed ad uno dei suoi film più importanti, il noir “L’uomo del treno”, diretto da Patrice Lecomte: uno splendido duetto con Jean Rochefort nel quale Hallyday ha la voce di Umberto Orsini.

Nel 2003 è con Gerard Depardieu ed Harvey Keitel in” Crime Spree” di Brad Mirman e l’anno dopo nel secondo capitolo dei “Fiumi di porpora- gli Angeli dell’Apocalisse”, di Olivier Dahan (doppiato da Francesco Pannofino).

Altri quattro film poco rilevanti e nel 2009 la partecipazione al secondo capitolo de’ “La Pantera Rosa” , diretto da Harald Zwart (ancora doppiato da Pannofino).

Lo stesso anno il regista cult di Hong Kong Johnnie To lo vuole nello splendido thriller “Vendicami” (doppiato da Rodolfo Bianchi).

Cinque anni di silenzio e poi di nuovo con Leluch in PARLIAMO DELLE MIE DONNE , come detto l’ultima sua apparizione sugli schermi di casa nostra.

Speriamo di poterlo rivedere ancora negli altri due film girati quest’anno.

Buon viaggio Johnny Hallyday !

Dino Geromel

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