“LE QUATTRO STAGIONI” DELLA COMPAGNIA AREAREA APRONO A VICENZA LA 1^ EDIZIONE DI DANZA IN RETE FESTIVAL

01 COMPAGNIA AREAREA - LE QUATTRO STAGIONISi preannuncia estremamente interessante la nuova rassegna di danza offerta dal Teatro Comunale di Vicenza in collaborazione con il Teatro Astra di Schio, ma che utilizzerà anche altri luoghi e spazi e che si svolgerà dal 24 febbraio al 22 aprile 2018, almeno stando alle premesse, sia del Direttore artistico del teatro Comunale di Vicenza Pier Giacomo Girella, che nello stesso teatro ha introdotto “ Danza in Rete” , sia all’allestimento del primo spettacolo in programma “ Le quattro stagioni” della Compagnia Arearea.

Ricordando di quanto sia radicata la tradizione della danza in città, che nelle diversificate proposte nel corso degli anni ha saputo “educare” un pubblico ora colto ed esigente in materia, Girella ha sottolineato di come questa nuova edizione di “Danza in rete” si ponga il duplice obiettivo di offrire da un lato quanto di meglio oggi il panorama della danza sa offrire (con un sguardo particolare anche alle nuove e nuovissime tendenze) e dall’altro di rendere partecipi i cittadini/spettatori anche con un coinvolgimento diretto attraverso specifici workshop predisposti.

E la dimostrazione di questo allargamento di orizzonti capace di indagare linguaggi e stili, anche di rottura con tradizioni maggiormente consolidate, è stata offerta da questo primo allestimento d’apertura, “ Le quattro stagioni”, diviso in quattro quadri, come suggerisce l’omonima composizione di Vivaldi e alla quale la Compagnia Arearea si rifà, anche con l’utilizzo della musica originale pur contaminata da altri interventi cantati e musicali.

Ciò che i coreografi Marta Bevilacqua con “Estate- inverno” e Roberto Cocconi “Primavera-autunno” ci propongono sono scene corali, di matrice espressionista, nelle quali ognuno dei dieci ballerini coinvolti concorre a formare un tutto organico e dinamico, sulla base di idee di fondo portanti, alcune delle quali decisamente originali.

Nell’esecuzione diventa più importante l’espressione d’insieme nel quale il singolo perde la propria soggettività, il proprio “carattere”, diventando semplicemente parte del tutto per poter veicolare meglio un’emozione, una sensazione, un contenuto, giocando con il ritmo, con le scomposizioni delle azioni, con il fluire del tempo.

E i ballerini, che tradiscono formazione e abilità acrobatiche solo in alcuni momenti della performance, si confondono nella quotidianità, nell’esperienza condivisibile e quindi comprensibile da tutti: di fronte agli elementi atmosferici come il vento, o di fronte ai conflitti o alle necessità di riflessione personale.

Ci sono leggerezza ed ironia in quest’allestimento, capace di catturare la simpatia degli spettatori, anche se, riteniamo, a tratti forzata con concessioni ammiccanti e non sempre supportata dalla giusta tensione dei corpi , che rischiano così di diventare più descrittivi che scenicamente credibili.

Lo spettacolo è stato selezionato per il NID- New Italian Dance Platform 2017.

Visto il 24 febbraio 2018

Emanuela Dal Pozzo

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