Il Settembre dell’Accademia si è concluso al Teatro Filarmonico di Verona il 22 ottobre, con una grande serata di musica, protagonista l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Più volte ospite del festival accademico veronese, stavolta aveva sul podio il suo nuovo direttore ospite principale, il finlandese Mikko Franck.
Valore aggiunto della serata, la violoncellista argentina di origini russe e francesi Sol Gabetta, per la prima volta nella città scaligera con il suo strumento veneziano di Matteo Goffriller del 1730, quale solista nel “Concerto per violoncello in re minore” di Édouard Lalo.
Pagina di rara esecuzione e mai ascoltata finora al Settembre dell’Accademia, il “Concerto” è pervaso da un forte afflato romantico in un’architettura solidamente strutturata. All’insegna di un magistrale virtuosismo, esso esplora le varie possibilità tecniche ed espressive del violoncello ed è considerato una delle composizioni più significative dedicate a questo strumento.
L’esecuzione della talentuosa musicista è stata il cuore della serata. Piglio sicuro e porgere naturale, nitore di dizione e di fraseggio, incisiva nel ritmo, Sol Gabetta ha esplorato la pagina in variegata espressività e con grande capacità comunicativa, perfettamente in sintonia con la direzione di Mikko Franck, maestro dal gesto chiaro e di grande empatia con musicisti e pubblico, pur costretto a dirigere seduto.
Vittima in età giovanile di un grave incidente che gli ha seriamente danneggiato la schiena, egli tuttavia non esita ad abbandonare la sua seduta nei momenti di massimo coinvolgimento esecutivo, per galvanizzare ulteriormente gli esecutori o per rivolgersi con ammiccante complicità verso il pubblico.
Hanno completato il programma due autori particolarmente cari al maestro finlandese: Ciaikovski, di cui è stata eseguita l’ouverture-fantasia in si minore da Shakespeare “Romeo e Giulietta”, composizione di grande fascino, ricca di forti chiaroscuri, intensa e struggente; e Sibelius, proponendo, di quest’ultimo, la “Sinfonia n. 2 in re maggiore Op.43”, una tra le più celebri dell’Autore.
Pagine nelle quali la formazione ceciliana ha ulteriormente confermato le pregevoli qualità tecniche, omogenea nel suono pur nella varietà timbrica, e di fraseggio, nitido ed elegante; musicalmente partecipe e comunicativa. Riscoprendo, sotto la direzione di Franck, risvolti inediti e moderni nella loro matrice ispirativa.
Successo travolgente, sottolineato da applausi interminabili.
Franca Barbuggiani