DAL 24 AL 26 MAGGIO A PISTOIA LA DECIMA EDIZIONE DI DIALOGHI SULL’UOMO FESTIVAL DI ANTROPOLOGIA DEL CONTEMPORANEO

DIALOGHI 2017_VARIE_ph -® laura pietra-37bLa decima edizione del festival di antropologia del contemporaneo, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto fin dalla prima edizione da Giulia Cogoli, è in programma dal 24 al 26 maggio 2019 (www.dialoghisulluomo.it).

Nati nel 2010 come progetto di condivisione e approfondimento di taglio antropologico, i Dialoghi sono stati animati fin da subito da un forte impegno culturale e civile e dalla volontà di offrire un nuovo modo di fare approfondimento culturale, con contenuti inediti e nuovi sguardi sulle società umane. Un percorso lungo e intenso, premiato da numeri in continua crescita.

Negli anni, al festival si sono affiancate una serie di importanti iniziative di produzione e documentazione culturale: i 13 volumi editi da UTET nella serie Dialoghi sull’uomo, un vasto archivio di registrazioni audio e video disponibili sul sito della manifestazione; un canale YouTube dedicato; un progetto di divulgazione antropologica per le scuole; il Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo, oggi alla sua terza edizione; 5 mostre con grandi maestri della fotografia che ogni anno completano il percorso del festival. image005(1)

Inoltre, nel 2018, il festival ha valicato i confini nazionali, organizzando una serie di incontri all’Istituto Italiano di Cultura di Londra e portando all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi la mostra fotografica di Gianni Berengo Gardin ideata appositamente per la manifestazione.

Il tema scelto per il decennale è: Il mestiere di con-vivere: intrecciare vite, storie e destini.

Con-vivere significa “vivere con”, “vivere assieme” rispettandoci e rispettando la Terra su cui ci è dato vivere. Con-vivere è un “mestiere”, nel senso che la società è un luogo di costruzione. In un mondo ogni giorno più segnato da un’accelerazione generale, in cui i rapporti sono sempre più mediati dal digitale e i legami si indeboliscono a causa del venire meno di quelle narrazioni che stanno alla base di ogni comunità, diventa sempre più difficile stabilire un rapporto reciproco, profondo ed egualitario. Un percorso, dunque, di tematiche che si tengono assieme e che compongono, anche grazie ai contributi di alcuni fra i più importanti intellettuali contemporanei, un grande mosaico culturale, fatto di tante tessere, pensieri, approfondimenti, con una forte visione e valenza unitaria. Questo è forse il punto di forza dei Dialoghi: produrre cultura – una cultura della convivenza – e farlo in un percorso ideato e costruito appositamente, sia all’interno del singolo programma di ogni anno, sia nella visione più ampia del decennale.

«Dieci anni fa è sembrato molto innovativo dedicare un festival all’antropologia contemporanea. – commenta Giulia Cogoli – Ma il mondo sta cambiando sotto i nostri occhi, e forse oggi cercare di capire la realtà che ci circonda dall’angolatura antropologica è quanto di più utile si possa proporre. Perché significa rilanciare l’interesse per gli altri, per le altre culture, a cui non ci deve legare solo il rispetto e il dialogo, ma la consapevolezza di essere su un’imbarcazione comune, in un viaggio attorno all’umanità, liberi da quelle zavorre del razzismo e dell’indifferenza che tanto pesano sulla vita quotidiana».

image003(1)La terza edizione del Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo, conferito a una figura del mondo culturale che testimonia la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane, dopo David Grossman e Wole Soyinka, quest’anno andrà a Vandana Shiva, fisica ed economista indiana, tra i massimi esperti mondiali di ecologia sociale, già premiata con il Right Livelihood Award, premio Nobel alternativo per la Pace, per le sue battaglie a difesa dell’ambiente. Sabato 25 maggio alle 21.15, in piazza del Duomo, Vandana Shiva terrà una lectio dal titolo: Impariamo a condividere il nostro pianeta: è di tutti! Il dialogo permette di imparare a riconoscerci come membri della comunità della Terra, che ha strabilianti capacità e il potenziale per rigenerarsi, nonostante ci si trovi sull’orlo del baratro. Si deve coltivare la speranza, fondata sulla filosofia della Terra intesa come un’unica famiglia, sostiene Vandana Shiva: ce la faremo solo credendo nella capacità di trascendere le divisioni, di pensare, agire e vivere come un’umanità unita, impegnandoci a partecipare in ogni momento alla difesa e alla rigenerazione del tessuto naturale e sociale della vita.

IL PROGRAMMA 2019

VENERDÌ 24

Apre il festival la lezione inaugurale di Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, dal titolo Insieme….

Parole per dividere, parole per con-dividere. Un dialogo fra linguistica e antropologia è il titolo dell’incontro con il linguista dell’Università di Reading Federico Faloppa, consulente di Amnesty International su hate speech e contrasto al linguaggio d’odio, e l’antropologo Adriano Favole.

Comunità” è una parola che sembra venire dal passato, che evoca calore, intimità, capacità di stare assieme. Per costruire una comunità, osserva l’antropologo Marco Aime, occorre una volontà continua di convivere, di negoziare quotidianamente con gli altri, di mantenere vive le relazioni. image001(4)

SABATO 25

La difficoltà di convivere, l’odio, la vendetta sono temi centrali della letteratura di tutti i tempi. Il grande scrittore spagnolo Fernando Aramburu, autore del caso editoriale Patria, riflette, in un dialogo con il giornalista e saggista Wlodek Goldkorn, sulla scrittura come memoria contro l’oblio: le linee d’ombra della vita, le zone grigie fra bene e male che solo la letteratura sa raccontare, possono anche essere strumento per aiutarci a non ripetere errori e per imparare le regole della convivenza.

Convivere con la malattia fa sperimentare la fragilità del corpo ed è una sfida continua alla comprensione e all’accoglienza del dolore. Lo psichiatra Eugenio Borgna spiega come solo il dialogo fra l’interiorità di chi è malato e di chi non lo è consente di accogliere la malattia e di conviverci, nella sua dimensione psicologica e umana.

Nulla sembra più naturale che pensarci come individui, eppure biologi e antropologi, percorrendo strade lontane fra loro, hanno messo in discussione il concetto di identità individuale e scoperto che quelli che normalmente chiamiamo “individui” sono in realtà “condividui”. La filosofa della scienza Elena Gagliasso e l’antropologo Francesco Remotti spiegano come si è arrivati a questa definizione.

Le imperfezioni sono il vero segno dell’evoluzione, come intuì Charles Darwin. Ma quali sono le conseguenze dell’umana imperfezione nel nostro modo di concepire e organizzare le relazioni sociali e quelle con l’ambiente e il mondo che ci circonda? Ricerche scientifiche recenti mostrano quanto la mente umana sia profondamente ambivalente nel suo distinguere un “noi” protettivo da un estraneo “altro”, potenzialmente minaccioso. Questa attitudine, commenta il filosofo della scienza Telmo Pievani, nel passato aveva un senso, ma oggi rende attraente e ricorrente il razzismo.

Il fotografo Paolo Pellegrin, famoso nel mondo per i suoi reportage di guerra, in un dialogo con Roberto Koch, approfondisce il tema del confine e del conflitto, riflettendo sui muri che costruiamo a partire da noi stessi. La fotografia di Pellegrin è sempre evocazione emotiva di uno stato d’animo: nel raccontare l’altro si immerge nelle conflittualità umane, che generano tragedie di cui ci arriva un’eco ormai soffusa nella grande massa di immagini a cui siamo sottoposti quotidianamente, come ben testimonia la mostra Paolo Pellegrin – Confini di umanità, realizzata per il festival e allestita nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia fino al 30 giugno.

La filosofa teoretica Donatella Di Cesare parla di Esilio, ospitalità, coabitazione.

La criminologia è stata definita la “scienza del male”. Ma come si fa a convivere con il male? Perché interi popoli possono rendersi responsabili di massacri e poi tornare alle loro vite come se nulla fosse? A questi interrogativi risponde la criminologa Isabella Merzagora, analizzando in particolare il nazismo, inteso come matrice di tutti gli “altrismi”, cioè i pregiudizi verso chi si considera “diverso”. È qui la causa del delitto: la criminologia dei diversi studia i crimini dei “normali”.

Siamo esseri sociali? Un dialogo tra neuroscienze e filosofia è l’appuntamento con il neuroscienziato di fama internazionale Giacomo Rizzolatti e il filosofo della scienza Corrado Sinigaglia. A quasi trent’anni dalla scoperta dei neuroni specchio, oggi sappiamo che essi sono alla base della nostra facoltà di comprendere le azioni e le emozioni altrui.

DOMENICA 26

Lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini affronta uno dei temi scottanti per il mondo degli adolescenti: perché con-dividono e non con-vivono? Per comprendere i significati e i rischi delle esperienze digitali giovanili è necessario interessarsi ai miti affettivi familiari e sociali. Da questi si può partire per comprendere le forme del profondo disagio adolescenziale odierno, a cominciare dal sempre più diffuso ritiro sociale.

Stefano Allievi, sociologo delle religioni e delle migrazioni, propone una riflessione di forte attualità sulle caratteristiche che una società autenticamente plurale dovrebbe avere, focalizzandosi soprattutto sul pluralismo religioso e sul rapporto con l’Islam europeo.

In un mondo di solitudini e antagonismi, ricco di eroi solitari e vittorie contro tutti, forse è arrivato il momento di riflettere su quanto la Storia sia stata fatta dalle collettività, dalla condivisione di ideali che porta piccoli gruppi o intere nazioni ad allearsi e a unirsi per uno scopo comune. Le scrittrici Michela Murgia e Ritanna Armeni raccontano storie e motivazioni, spesso di donne, del più grande motore dell’umanità: l’unione.

Cambiamenti climatici improvvisi, global warming, carestie, guerre, migrazioni epocali sono indice di un collasso ambientale sempre più prossimo. Gli esseri umani hanno dimenticato la cura del mondo in cui gli è dato vivere, avverte il diplomatico e scrittore Grammenos Mastrojeni, coordinatore per l’Ambiente della Cooperazione allo Sviluppo, che da trent’anni si occupa dei legami fra tutela dell’ambiente, sviluppo e pace.

Mentre gli sguardi si appuntano sugli sbarchi, sui richiedenti asilo e sui porti che si vorrebbero chiudere, la sfida principale per una visione lungimirante dei fenomeni migratori in Italia riguarda l’integrazione delle seconde generazioni: è quanto afferma il sociologo delle migrazioni Maurizio Ambrosini.

Nella conferenza Alle origini del mondo attuale: incontri e scontri di culture nell’età della “prima globalizzazione” lo storico Adriano Prosperi racconta l’inizio dell’età moderna, quando fu l’Europa a guidare una fase rivoluzionaria della storia mondiale.

L’antropologo di origini iraniane Shahram Khosravi, dell’Università di Stoccolma, propone una riflessione sulla natura dei confini, fisici e politici, sui rituali e sulle pratiche dell’attraversamento, basandosi anche sulla sua personale esperienza di migrante illegale che trent’anni fa lo ha condotto in Svezia. Khosravi intreccia metodologia etnografica a narrazioni dense di emozioni, restituendoci il pensiero di intellettuali che hanno fatto parte di alcune minoranze storiche, come Kafka e Benjamin, e raccontando le testimonianze di protagonisti diretti, come quelli che dall’America centrale premono sul confine meridionale degli Stati Uniti o di coloro che si accalcano alle frontiere della “fortezza Europa”.

Chiude il festival l’incontro con l’attore e drammaturgo Ascanio Celestini: un racconto in forma di spettacolo dedicato agli ultimi, ai dimenticati, a coloro cui è stata negata la convivenza, a quelli che non sono graditi, al massimo tollerati.

GLI SPETTACOLI

Un grande debutto sul palcoscenico dei Dialoghi per celebrarne il decennale: Michele Serra porta a Pistoia, in prima nazionale, il suo nuovo spettacolo (venerdì 24, ore 21.15, Teatro Manzoni) “L’amaca di domani”. Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca.

Sabato al Teatro Manzoni alle 21.30 un concerto degli Avion Travel: una sorta di percorso biografico-musicale attraverso i brani più famosi e amati dal pubblico, che sottolinea come il ruolo della parola sia centrale nelle ultime canzoni del gruppo, composto da: Peppe Servillo (voce); Mimì Ciaramella (batteria); Peppe D’Argenzio (sax); Flavio D’Ancona (tastiere); Duilio Galioto (piano e tastiere); Ferruccio Spinetti (contrabbasso).

Come sempre, ogni giornata si conclude con una proiezione cinematografica al teatro Bolognini: una mini rassegna dedicata al racconto della società italiana attraverso le pellicole del grande Luchino Visconti, con introduzione della critica Paola Jacobbi. Da Rocco e i suoi fratelli, film definitivo sull’immigrazione interna nel nostro Paese (venerdì, ore 22.30), a Il Gattopardo, che indaga i mutamenti sociali in Sicilia all’indomani dell’Unità d’Italia (sabato, ore 22.30), fino a Gruppo di famiglia in un interno, affresco dei tormenti dell’Italia post-Sessantotto (domenica, ore 20).

LA MOSTRA

Anche quest’anno i Dialoghi organizzano una mostra fotografica: Paolo Pellegrin – Confini di umanità, a cura di Annalisa D’Angelo, propone sessanta scatti, alcuni dei quali inediti, di uno dei fotografi più apprezzati nel panorama mondiale, che pone, come un antropologo, l’essere umano sempre al centro della sua arte. Realizzate in Algeria, Egitto, Kurdistan, Palestina, Iraq e Stati Uniti, le immagini sono accompagnate da un video dello stesso Pellegrin, realizzato in America per indagare le linee razziali che ancora dividono il Paese, confini invisibili ma ancor più insormontabili di quelli fisici.

La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 24 maggio al 30 giugno nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia (catalogo Contrasto).

Biglietti in vendita dal 24 aprile (€ 3,00 incontri e proiezioni cinematografiche – € 7,00 spettacoli) presso La Torre, via Tomba di Catilina 5/7, Pistoia, e sul sito www.dialoghisulluomo.it.

Informazioni e programma: www.dialoghisulluomo.it e sulla App del festival.

Facebook: @festivaldialoghisulluomo

Twitter: @DialoghiPistoia

Instagram: pistoia_dialoghisulluomo

Youtube: Pistoia – Dialoghi sull’uomo

Hashtag ufficiale: #Dialoghi2019

Con il patrocinio di MIBAC, Regione Toscana, Provincia di Pistoia.

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