IL TEATRO DI MASSA. UN’ESPERIENZA DI SPETTACOLO POLITICO NELL’ITALIA DEL SECONDO DOPOGUERRA. COMUNICATO STAMPA.

Nell’ambito di Conversazioni da Giulietta //, giovedì 7 aprile alle 18.00 è in programma nel Piccolo Teatro di Giulietta del Nuovo di Verona il quarto dei cinque incontri in calendario da febbraio ad aprile.

Un’avanguardia impura, un’utopia concreta il titolo dell’incontro che avrà come relatrice Maria Rita Simone, studiosa di teatro italiano del Novecento. Maria Rita Simone presenterà il suo libro Il teatro di massa. Un’esperienza di spettacolo politico nell’Italia del secondo dopoguerra (Mantova, Il Rio, 2021, pagine 176, € 20,00). A condurre l’incontro (che è a ingresso libero) sarà Nicola Pasqualicchio, docente di storia del teatro presso l’Università di Verona.
Il saggio di Simone attraversa esperienze diverse e di diversa, opposta, collocazione politica nel corso del Novecento italiano.

Inizia dal “sogno” nel regime fascista di un “teatro per ventimila” e arriva al panorama post-fascista del dopoguerra soffermandosi in particolare sulle iniziative del PCI in ambito teatrale tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50.

Si tratta di un approccio molto originale alle vicende teatrali della prima metà del Novecento con il teatro considerato uno strumento di formazione del “popolo” e di apertura culturale oltre che di divertimento e d’intrattenimento. T

ra idea di progresso e “indottrinamento”, il saggio descrive un lungo arco dell’esperienza italiana ed evidenzia le riprese e le influenze di altre esperienze europee: in particolare di quelle della Germania, della Francia, della Gran Bretagna e dell’Unione Sovietica. Si tratta, per altri versi, di una storia che riguarda la mutazione del pubblico e dell’idea di spettacolo: il saggio mette in luce, tra le altre cose, i gruppi e le “società umanitarie”, l’invenzione delle “feste” e dei “festival”, le “lotte” e le “libertà”, lo spazio dato ai giovani. Di grandissimo interesse sono i riferimenti, nel libro, a una figura molto importante come quella di Ernesto de Martino (1908-1965), il grande etnologo che fu coinvolto nel dibattito sul “folklore progressivo”. Altrettanto interessanti gli intrecci tra alcune linee capitali della storia della scena e delle arti della prima metà del secolo scorso: tra queste, la funzione della regia teatrale e il suo rapporto con l’arte di massa per definizione, il cinema. Con riferimenti, soprattutto, al cinema neorealista.
Maria Rita Simone, che è nata a Messina nel 1984, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Verona.
Alle ore 17.00, un’ora prima dell’incontro, è in programma una visita guidata del Nuovo a soli € 5,00. Condurrà la visita l’attore Alberto Pavoni.

Prenotazioni per le visite guidate: segreteria@teatrostabileverona.it / info@infoverona.it

In ottemperanza ai protocolli previsti per il teatro, per l’accesso agli incontri e per la visita guidata è necessario il super green pass che sarà controllato all’ingresso. All’interno del teatro dovrà essere indossata la mascherina FFP2 per tutta la permanenza.

 

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