Scorsese, dopo essersi affermato nel panorama cinematografico grazie a Taxi Driver, realizza negli anni ottanta Toro Scatenato. Considerato il suo secondo opera migliore, e per cui riceve la nomination all’Oscar come miglior regista.
L’idea di Toro Scatenato nasce dopo la lettura dell’autobiografia del pugile italoamericano Jack La Motta,detto “il toro del Bronx”, suggeritagli da De Niro che nel film interpreterà il ruolo del protagonista.
Scorsese, insieme ai suoi sceneggiatori e con l’attore principale, inizia un lungo percorso di elaborazione della trama filmica che durerà all’incirca cinque anni.
De Niro per preparare al meglio il ruolo di La Motta si è sottoposto a duri allenamenti di pugilato, sostenendo anche tre veri incontri di box a Brooklyn (di cui due vinti), e aumentando di una trentina di chili.
Il regista ha voluto descrivere La Motta come uno sportivo eccezionale sul ring, mentre nella vita privata diventa un uomo dal carattere aggressivo e scontroso. Quasi Scorsese volesse rappresentare “ il toro del Bronx” come il prodotto della cultura e di una società violenta e sfruttata.
Questo film non rappresenta solo una storia sul pugilato, ma una rappresentazione della violenza, della sconfitta e della rinascita.
Negli anni seguenti, Scorsese dirige numerose altre pellicole che hanno stupito il pubblico, come: La tentazione di Cristo (1988), Quei Bravi Ragazzi (1990), L’età dell’innocenza (1993), Casinò (1995), The Aviator (2004), Shutter Island (2010), Hugo Cabret (2011) pellicola che parla di George Méliès ed è un omaggio al cinema stesso. L’ultimo film portato nelle sale da Scorsese è The Wolf of Wall Street (2013), in cui il mondo della finanza viene descritto in modo provocatorio e diverso dai film precedenti sul tema; Scorsese infatti si sofferma ad analizzare lo stile di vita frenetico e sregolato di un finanziere invece che la dimensione lavorativa di un broker.
Tra tutti questi non abbiamo citato The Departed – Il Bene e il Male (2006), in cui il regista racconta una storia con un’ambientazione da gangster movie, ma interpretata in chiave moderna.
Un film importante nella carriera di Scorsese perché, dopo molte nomination e candidature a veri premi, vince l’Oscar al miglior regista.
The Departed – Il Bene e il Male.
Il dipartimento di polizia di Boston decide di mettere fine al regno della malavita del Boss Costello. Avendo già provato tutte le strategie possibili ed essendo fallite, decidono di sconfiggerlo agendo dall’interno della sua organizzazione. Quello che la polizia ignora però, è che Costello sta giocando allo stesso gioco.
Gli agenti Billy Costigan e Colin Sullivan sono i due prescelti per questo intreccio in cui bene e male si confondo.
Colin Sullivan, interpretato da Matt Damon, è il figlioccio del Boss capo della mafia bostoniana. Vissuto nel quartiere di South Boston viene scelto da Costello in persona per diventare il suo infiltrato all’interno della polizia.
Colin diviene il primo della classe del dipartimento di South Boston e inizia a fare carriera, fino a diventare uno dei pochi prescelti che formeranno la Squadra Speciale Investigativa, il cui obiettivo finale è la distruzione del regno di Costello. Questo incarico permetterà a Sullivan di avvertire il Boss di ogni operazione che la polizia deciderà di intraprendere contro di lui.
Leonardo Di Caprio interpreta Billy Costigan, cresciuto nello stesso quartiere di Sullivan, proviene da una famiglia particolare: la madre, infatti, proviene da una famiglia agiata, mentre il padre è un ex-poliziotto corrotto.
Costigan, viene scelto dal dipartimento come infiltrato nella banda di Costello. Inizia così il suo percorso all’interno della malavita, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre di più al Boss, riuscire a conoscere i piani in anticipo e riferire le informazioni alla polizia.
Due giovani nella stessa situazione che lavorano uno contro l’altro senza saperlo. Entrambi vivono due vite parallele, una di uomo normale e l’altra di spia, che si fondono indissolubilmente.
Billy e Colin si fanno strada nelle due “bande” rivali, arrivando a guadagnare la fiducia del proprio superiore. Per un po’ la loro vita sembra essere abbastanza facile, almeno fino a quando la polizia e Costello non iniziano a sospettare che nei loro gruppi ci sia una spia. Scattano così due corse contro il tempo, una tra le stesse bande per capire chi è la spia al loro interno e l’altra tra Sullivan e Costigan, che iniziano a rincorrersi per smascherare l’identità dell’altro e così salvarsi la vita.
Il finale sorprende lo spettatore, ed è la degna conclusione di una storia che fa confondere le idee al pubblico.
Per questo film Scorsese si è ispirato a Internal Affairs, lungometraggio del 2002ambientato ad Hong Kong, diretto da Andrew Lau e Alan Mak.
The Departed è un film in cui il bene e il male s’intrecciano, nessuno è assolutamente buono o cattivo, ma tutti sono entrambe le cose.
Qualsiasi sia il personaggio per cui il pubblico decide di patteggiare in realtà non è migliore del suo antagonista. Billy e Colin rappresentano due facce della stessa medaglia, così come le figure di Costello e del Capo della polizia.
Questi ultimi due personaggi possono essere ricondotti a delle figure paterne, due capi-padri che impartiscono ordini ai propri migliori “agenti”, facendo diventare Sullivan e Costigan il prodotto dei loro insegnamenti e dell’ambiente che hanno frequentato.
Il vero significato del film si deduce proprio dall’ultima scena, quando sullo sfondo di una cupola d’oro un ratto cammina sulla ringhiera del balcone di Sullivan. Sembra quasi che il regista voglia sottolineare il fatto che il male si trova ovunque, come un ratto può abitare anche in ambienti lussuosi e tra persone agiate, e non solo in situazioni di degrado e povertà.
La scena del ratto è accompagnata dalla canzone dei Pink Floid “Confortably Numb”, che sembra suggerire, seppur implicitamente, che dopo una vita divisa, in cui la finzione e la bugia erano diventate parte della loro identità, entrambi i protagonisti siano riusciti a trovare pace e conforto.
Note:
– REMAKE DEL FILM “INFERNAL AFFAIRS” DIRETTO NEL 2002 DA ANDREW LAU E ALAN MAK.
– GOLDEN GLOBE 2007 COME MIGLIORE REGIA.
– OSCAR 2007: MIGLIOR FILM, REGIA, SCENEGGIATURA NON ORIGINALE E MONTAGGIO.
IL FILM ERA CANDIDATO ANCHE PER IL MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (MARK WAHLBERG).
– CANDIDATO AI NASTRI D’ARGENTO 2007 COME MIGLIOR FILM EXTRAEUROPEO.