E’ un’idea senza precedenti quella nata a Verona per opera dell’ingegnoso Marco Scacchetti.
Il progetto si chiama “Favolava” ed è una valigia di burattini a gratuita disposizione delle famiglie, un modo per abbattere la supremazia della televisione e recuperare in modo creativo e intelligente il rapporto con i propri bambini.
Il progetto è da segnalare non solo per l’unicità e la valenza educativa, ma anche perchè, se si allargasse in modo considerevole su tutto il territorio nazionale, segnerebbe un’inversione di tendenza nella comunicazione genitori-figli, nel tempo dedicato allo schermo televisivo, nell’approccio ai linguaggi passivi, nell’atteggiamento attuale diffuso di disamore al teatro, gettando i semi per una reale trasformazione culturale, agita “dal basso”.
“Partiamo dal burattino e dalle fiabe perchè sono un bagaglio prezioso della nostra tradizione, perchè attraverso questi elementi il bambino spesso esprime la parte più nascosta di sé, comprese le ansie e le paure, e diventa per noi un modo per ascoltare i suoi messaggi profondi che ora rischiano di trovare solamente le risposte mute di uno schermo televisivo” dice Scacchetti.
Presso l’Associazione Culturale Marinamu ensemble infatti, che ha concesso la propria sede per avviare l’iniziativa, le famiglie possono prendere a prestito valigie contenenti i protagonisti delle fiabe, con relativi teatrini da tavolo, fondali, oggetti di scena e perfino testi ed inventarsi burattinai per una o due settimane.
La sede non è solo momento di visita/incontro nel quale scambiarsi le valigie, ma anche affascinante laboratorio di costruzione permanente, a disposizione di quanti, professionisti burattinai, artigiani e volonterosi apprendisti vogliano inventare, creare, progettare e realizzare i propri burattini. Vi sono materiali, colori, stampi a disposizione gratuita con un’unica clausola: i lavori prodotti devono rimanere a disposizione di tutti.
Nel guardare i burattini si comprende come la costruzione artigianale dei pezzi, con la ricchezza espressiva e la carica drammaturgica che contengono, sia inscindibilmente legata al significato del progetto, condizione fondante per la sua riuscita comunicativa.
Anche per pubblicizzare l’iniziativa dall’11 novembre 2012 al 9 dicembre 2012 al Teatro S.Teresa ci saranno quattro appuntamenti domenicali alle ore 16.00 :quattro spettacoli di burattini, con burattinai di indubbia professionalità. Saranno presenti in ordine temporale Maurizio Gioco con “Le valigie in viaggio”, Pasta e Frollo” con “Il drago mangiacolori”, Luca Ronga con “ Le Guarattelle di Pulcinella” e infine Linda di Giacomo con “Arlechin Batocio e la principessa Fior di Loto”.
Il programma volutamente spazia nelle diverse modalità di utilizzo dei burattini, sia secondo un approccio più personalizzato, che secondo canoni tradizionali legati alla commedia dell’arte.
A questo proposito si sottolinea l’autorevole presenza di Luca Ronga, un maestro considerato tra i più interessanti interpreti di Pulcinella, vincitore di premi e riconoscimenti in Festival nazionali e internazionali.
Per maggiori informazioni sulla rassegna, sulle valigie e sulla sede:
LE VALIGIE IN VIAGGIO
Lo spettacolo d’apertura“Le valigie in viaggio” domenica 11 novembre, interpretato da Maurizio Gioco è uno spettacolo “a canovaccio” secondo l’antica tradizione di questo linguaggio, che ha permesso al navigato interprete di trentennale esperienza di estrarre i propri personaggi ed animarli, dalle innumerevoli valigie disseminate sul palcoscenico.
L’attore si è divertito ad improvvisare la sequenza delle scene e a creare il curioso intreccio di relazioni tra i protagonisti delle diverse valigie, senza rinunciare all’uso più classico della tradizionale baracca in scena quando ha narrato delle disavventure d’amore di Arlecchino.
Per tutta la durata dello spettacolo due musicisti, con strumenti inusuali, hanno accompagnato in scena l’attore con musiche eseguite da Alioune Biaye.
Uno spettacolo volutamente fuori dai canoni della tradizione e anche rivolto ad un pubblico adulto in alcune tematiche affrontate, che ha utilizzato, a tratti anche in modo trasgressivo, alcuni degli splendidi ed innumerevoli burattini, molti dei quali realizzati dall’interprete.
“ Nasco come costruttore” mi dice Gioco mostrandomi il contenuto delle sue valigie, nelle quali sono riposti con cura burattini costruiti con tecniche diversissime.
Mi dice di essere anche un ricercatore e di studiare a ritroso nel tempo modalità e caratteristiche d’uso di questa tecnica legate tanto a specifici contesti, che a specifiche realtà geografiche.
Mi esprime rammarico per lo scarso interesse che la stampa in genere ha nei confronti di questo tipo di teatro e per l’assenza di interesse anche delle istituzioni, che spesso sembrano ignorare la professionalità e la bravura degli interpreti, anche in territorio veronese.
INTERVISTA A MARCO SCACCHETTI
Come ti è venuta questa bellissima idea di progettare e costruire valigie di burattini per le famiglie?
Quando ho visto morire davanti alla televisione, per assenza di alternative, una persona a me cara. E’ lì che è scattata in me una molla, un senso di ribellione e ho pensato che dovevo fare qualcosa per rompere questa sudditanza televisiva totale e invasiva. Sono alcuni anni che porto avanti questa idea, nel silenzio più totale sia della stampa che delle istituzioni.
Ti risulta che esistano iniziative simili in Italia?
Non che io sappia.
Chi è che risponde alla tua proposta?
Mi aspettavo, essendo la sede in un quartiere cittadino, una risposta dalle famiglie del luogo, invece arrivano famiglie da altre zone più lontane, perfino da altre città , che per passaparola hanno saputo dell’iniziativa. Da un po’ di tempo sono particolarmente sensibili le scuole, che non sarebbero il giusto interlocutore, anche se non vengono escluse dal prestito, perchè l’obiettivo del progetto non è rivolto alle istituzioni culturali o agenzie educative che hanno già in sé i propri strumenti, nonostante ci faccia piacere avviare un rapporto continuativo di collaborazione con loro, piuttosto ai genitori che in genere non hanno l’occasione o la possibilità di trovare un modo interessante per stare con i propri figli.
Chi ti aiuta nella gestione della sede?
Nella sede ci siamo tutti i martedì pomeriggio per la consegna delle valigie, ma ci sono alcuni burattinai costruttori con i quali collaboro che si rendono disponibili per l’avvio di corsi e laboratori rivolti a ragazzi, anche a disabili compatibilmente con il loro tipo di handicap, visto le competenze di qualcuno di noi e anche ad insegnanti. Se il bacino d’utenza che per il momento siamo in grado di gestire si allargasse avremmo certo bisogno di maggiori risorse sia economiche che umane.
Come riuscite a mantenervi?
Tutte le nostre iniziative sono su base volontaria. Anche i corsi che facciamo sono quasi gratuiti.
Abbiamo il vantaggio di essere ospiti in questa sede e di non avere spese di gestione. I soldi per i materiali per la costruzione dei burattini li ricaviamo dalle offerte libere di quanti utilizzano i nostri servizi.
Emanuela Dal Pozzo