L’isola del Garda, un’isola privata che pochi hanno avuto il privilegio di visitare e in cui il tempo pare si sia fermato tra gli alberi secolari che ne compongono il parco, ospita l’originale installazione di Pierluigi Cottarelli “ Confetture del lago di Garda”.
La particolare isola, di proprietà della famiglia Cavazza, spettacolare alla vista di quanti la ammirano dal lago e misteriosamente affascinante all’approdo, nell’avventurarsi dei sentieri che costeggiano l’imponente villa in stile veneziano tra serre, fiori, giardini, profumi e angoli nascosti preservati dal tempo e protetti da un turismo selvaggio e che solo per questo meriterebbe di essere assaporata almeno una volta ( è disponibile un servizio navetta via lago da Salò su prenotazione) ospita spesso eventi culturali, da mostre a concerti.
L’installazione di Cottarelli, che rimarrà in mostra fino al prossimo settembre, consta principalmente di 24 scatti chiusi ermeticamente in barattoli di vetro per confetture che il fotografo elegge quale simbolo di unità ed essenza del paesaggio lacustre. Le foto, realizzate con pellicole originali Polaroid professionali 665 e scansionate e stampate in formato 4×5 su supporto pvb, dello spessore di 1 mm, per essere poste sul barattolo di vetro, sostituendo così il contenuto della confettura, sono solo il punto di partenza che si dispiega in altre stanze con altre sollecitazioni: il venticinquesimo scatto, una scultura che ritrae le tre province di Brescia, Verona e Trento che si affacciano sul lago, un video in cui l’autore spiega il percorso del suo progetto e infine le stesse foto ripiegate in barattolo stavolta distese, scattate nell’ora della colazione, tra le 9 e le 11 di mattina, in 24 hotel di 24 località diverse scelte tra le tre province.
Le immagini in bianco e nero , che ritraggono il lago dalla terrazza di ciascun hotel, svelano uno stretto rapporto con la luce, di forte sapore evocativo.
Scattate nell’arco di 3 anni, in situazioni atmosferiche e stagioni diverse, conservano il fascino della loro unicità, grazie alla loro autenticità, senza successive rielaborazioni o modifiche, mentre la motivazione che le muove nasce da un’idea di lago senza confini , un lago che abbraccia e non divide, capace di travalicare i confini geografici e culturali che si sono cristallizzati nel tempo.
Dalla stessa motivazione ideale nascono la scultura, in acciaio corten fatta da tre singoli elementi uniti e indipendenti che rappresentano le tre sponde del lago, il venticinquesimo scatto che ritrae l’isola del garda, e la location, nucleo centrale e simbolico del progetto.
Dice l’autore:
“Quando cosumiamo una confettura pensiamo a qualcosa di diverso che la sola somma dei suoi ingredienti. La frutta e lo zucchero che la compongono perdono le proprie caratteristiche per acquisirne un’altra, più liquida ed omogenea. Allo stesso modo ciascuna delle tre regioni Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige che bagnano il lago perdono le proprie connotazioni culturali specifiche, fatte di diversi usi e costumi per acquistare una nuova identità “essenziale” grazie al contatto con il lago”.
Pierluigi Cottarelli, bresciano e lacustre, opera conferendo ai propri lavori una forte connotazione sociale.
Sue opere precedenti sono “ Zanichelli: giugno 71” del 2013 e “Monopoli Italy” del 2011, entrambe tese ad indagare il territorio e i suoi segni.
Emanuela Dal Pozzo