TERRENI CREATIVI FESTIVAL 2015 – 1-3 AGOSTO /6 EDIZIONE

Ho visto cose che voi umani…

Siamo giunti alla sesta edizione del nostro festival, ed ogni anno quando siamo nella fase di ideazione e di organizzazione siamo assaliti da un duplice pensiero. Il primo è: che grandi potenzialità ha questo progetto. Il secondo: perché continuiamo a investire forze e risorse in questo evento mentre chi lo potrebbe o dovrebbe fare non ci aiuta?

Ho visto cose, e ne ho sentite altre…

Poi arriviamo sempre alla conclusione che è un peccato abbandonare oggi questo appuntamento che è diventato riconoscibile sia a livello locale che nazionale, che è un peccato vista la grande affluenza deludere le aspettative degli spettatori che ti seguono, che hai fatto una programmazione cercando di portare ad Albenga compagnie e artisti che difficilmente arrivano in Liguria, e allora ti convinci che anche quest’anno porterai in porto Terreni Creativi e ti dici che sarà l’ultima volta senza le risorse necessarie…

In questo desolante deserto, vogliamo insieme a voi in questi tre giorni vedere e sentire cose che voi umani non potreste immaginarvi se non durante il Terreni Creativi Festival

Direzione artistica e organizzativa Maurizio Sguotti

Organizzazione e relazioni esterne Tommaso Bianco

Logistica e amministrazione Alex Nesti

Progetto grafico Nicolò Puppo

Interventi scenografici negli spazi Francesca Marsella

Responsabili tecnici Amerigo Anfossi, Federico Merula

Consulenza musicale Magic Moonday e Riviera Gang Crew

STAFF: Mara Cervelli, Francesca Giuliano, Giacomo Linguito, Fabio Ricciardi, Anna Cervelli, Alessio Giuliano, Emanuela Borra, Giulio Costa, Dario Dell’Erba, Fausto Fioriti, Valeria Callegaro, Tommaso Giulla.

2. (DUE)

LICIA LANERA – Fibre Parallele

uno spettacolo di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo

luci e suono Amedeo e Riccardo Spagnulo

In una piccola stanza bianca c’è una donna dalle profonde occhiaie e dai capelli rossi. E’ vestita di bianco e cammina su dei tacchi alti. A metà tra un’infermiera e il vestito della prima comunione. Confinata tra quattro pareti, in uno spazio immaginario, della mente, c’è quello che rimane della vita di una donna, la cui storia d’amore è finita con un addio. Lui l’ha lasciata per un altro uomo, lei lo ammazza. Il vero racconto riguarda un momento, quello del forchettone che la donna pianta nel collo dell’amato, senza pietà alcuna: inizia così la lotta esasperata tra la vita e la morte, che si conclude con l’annientamento finale. Lei non risparmia un dettaglio dell’assassinio; con brutale lucidità ricostruisce le sensazioni, le immagini, i respiri agonizzanti della vittima, le sue ultime forze, gli occhi vitrei. La recitazione è abolita: il testo, scomposto e sincopato, viene trasmesso dall’attrice attraverso una robotica sonnolenza, algida e asettica. E’ il muto grido di chi ha perso se stesso nella sua follia.

Licia Lanera.

Premio UBU 2014 come miglior attrice under 35. Frequenta il Centro Universitario Teatrale di Bari e stages con Enzo Moscato, Marco Sgrosso, Massimo Verdastro, Francesca Della Monica, Luca Scarlini, Living Theatre, Odin Teatret. Nel 2005 fonda la compagnia Fibre Parallele Teatro di cui è presidente. E’ regista e attrice.

AMLETO

CollettivO CineticO

concept, regia e voce:
Francesca Pennini
drammaturgia:
Angelo Pedroni, Francesca Pennini

azione e creazione: Carmine Parise, Angelo Pedroni, Stefano Sardi

azione e recitazione: 4 candidati in competizione per il ruolo di Amleto
co-produzione:
Teatro Franco Parenti, Milano

L’Amleto di CollettivO CineticO é un meccanismo letale.

Attori professionisti, dilettanti, malcapitati, timidi intellettuali, registi, parrucchieri, esibizionisti, danzatori, assicuratori annoiati, sostituti dell’ultimo minuto, critici, virtuosi e sfigati si contendono il titolo di protagonista dello spettacolo.
Reali candidati che non sanno quello che li aspetterà in scena. Il loro unico riferimento è un manuale di istruzioni inviatogli due settimane prima. Ciascuno si prepara da solo e si presenta a teatro direttamente per salire sul palcoscenico.
Guidati da una incorporea voce fuori campo e seguiti da secondini muti, i candidati si sfidano in una serie di prove che sintetizzano i principi formali dell’opera shakespeariana.
Tra desolazione e intrattenimento sono gli spettatori di ciascuna replica ad eleggere il vincitore del titolo, unico superstite tra i corpi e i resti dei suoi avversari abbandonati al suolo.

CollettivO CineticO nasce nel 2007 come fucina di sperimentazione performativa negli interstizi tra teatro e arte visiva. Attorno alla direzione artistica e alla regia di Francesca Pennini viene di volta in volta riformulato il rapporto di ruoli, relazioni e presenze in una continua riconfigurazione del tessuto umano dei lavori rendendo cinetica la struttura stessa della compagnia. Vincitori del Premio Rete Critica 2014.

SURVIVRE

Menoventi / Pardès Rimonim

Collaborazione Italia-Francia volta alla costruzione di una serie teatrale

Ideazione e drammaturgia
Gianni Farina, Consuelo Battiston, Bertrand Sinapi, Amandine Truffy
Con Consuelo Battiston, Amandine Truffy
Una coproduzione
Pardès rimonim / Menoventi / E-production / Theatre Ici&Là
con il sostegno della regione Lorreine nell’ambito del programma europeo di scambio artistico sviluppato dalla compagnia Pardès rimonim

Survivre, già presentato come primo studio a Ravenna e a Santarcangelo 14 Festival internazionale di Teatro in Piazza, ha visto un successivo sviluppo durante una residenza artistica a Metz e al Théâtre Ici&Là di Mancieulles, che ha ospitato il debutto nella primavera del 2015. In seguito Ravenna Viso In Aria ha accolto una Veglia che riuniva le prime due tappe di questo percorso.

Il progetto consiste nel creare una serie teatrale che incrocia la tematica della sopravvivenza alla forma della copia.

Survivre riflette sul tema della copia come risposta formale alla richiesta odierna dell’invenzione continua. Di fronte all’impossibilità d’inventare nuove forme all’infinito la copia cosciente e critica di ciò che gli altri hanno fatto prima rivitalizza un senso, rimettendolo in circolo. Il lavoro indaga alcuni elementi fondamentali del mondo dell’arte: la paternità dell’opera, l’autenticità, la creatività, la proprietà intellettuale, la firma. L’idea di “sopravvivenza” si sviluppa nel lavoro dall’uso di un materiale esterno (il frammento di un film), dotato di una sua estetica e grammatica, di cui ci si impadronisce a poco a poco per ritradurlo in una nuova forma, che da un lato diventa un’invenzione originale degli artisti, dall’altro rappresenta il loro sguardo sull’altra opera e sull’altrui mondo.

Per Menoventi il tessuto della realtà e le sue infinite increspature sono materia di lavoro, luogo denso in cui agire l’attore e i suoi strumenti. -20 sono i gradi del “termometro alla rovescia” che scandisce la sua ricerca: un percorso che avanza per sottrazione, rubando al pubblico tutto ciò che possiede per sentirsi al sicuro nel buio della sala. Il lavoro della compagnia faentina, nata nel 2004 dall’incontro tra Consuelo Battiston, Gianni Farina e Alessandro Miele, si muove in questa direzione, attraversando i confini della rappresentazione, abitando radicalmente il teatro fino a traboccare fuori dalla sua cornice.

La compagnia teatrale francese Pardès Rimonim che opera a Metz, è stata fondata nel 2005 da Bertrand Sinapi, autore e regista che si è formato alla nuova Sorbona, e da Amandine Truffy, drammaturga e attrice diplomata presso CNSAD di Parigi. Il loro lavoro ha come fonti materiali che non sono esclusivamente teatrali , ma anche letterari, musicali, cinematografici o documentaristici. Nel 2010, ha avviato un processo di collaborazione con artisti della scena europea attraverso delle residenze nomadi a Bruxelles (Belgio), Ravenna (Italia), EschsurAlzette (Lussemburgo) e Metz.

L’ANARCHICO NON E’ FOTOGENICO

Quotidiana.com

Di e con Paola Vannoni e Roberto Scappin

L’anarchico non è fotogenico, vuole affrancarsi dall’egemonia mediatica dell’immagine che impone parametri oggettivi sia rispetto alla bellezza, sia all’etica e all’ideologia, tentando di affermare la peculiarità del difforme e dello sgradevole come possibilità autentica di superamento della visione monolitica degli orientamenti valoriali. Ci lasciamo ingannare dall’immagine per convenzione o davvero crediamo di scorgere una sagoma su quei piedistalli?
Sollecitiamo i lapsus dello spirito, il frugare nell’umano e l’in-sano ragionamento generatore di logica a sorpresa. Sintonizzarsi con lo spettatore per complicità e non per seduzione, evitando la disonestà dell’esibizione, sollecitando un intelletto disobbediente e operativo.

Quotidiana.com, si costituisce a Rimini nel 2003.
Fondata da Roberto Scappin e Paola Vannoni, contrari e opposti che incarnano entrambi le due logiche, le due diverse visioni della realtà: una ricerca le sfumature, la mediazione; l’altra manichea, disdegna i compromessi. L’identità politica del loro teatro è la costante in una ricerca estetica e di linguaggio che procede nell’essenzialità, mai nel rifiuto, della parola.
Un teatro che vuole amplificare lo sgomento di questo nostro esistere, affrontare le cose da un punto di vista scomodo, a partire da ciò che non è considerato corretto nemmeno pensare.

PICCOLI SUICIDI IN OTTAVA RIMA

I Sacchi di Sabbia

ideazione Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
regia Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini
consulenza all’Ottava Rima Enrico Pelosini
consulenza al canto Andrea Bacci e Enrico Baschieri
Illustrazioni Guido Bartoli
Produzione I Sacchi di Sabbia in co-produzione con Armunia e Festival Orizzonti 2014
con la collaborazione di Santarcangelo dei Teatri, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Teatro di Buti e Compagnia del Maggio “Pietro Frediani”
con il sostegno di Regione Toscana

Iniziata in forma di happening per Inequilibrio e Santarcangelo edizione 2013, l’escursione nella tradizione dei maggi toscani da parte de I Sacchi di Sabbia – dopo una tappa al Teatro Studio di Scandicci – approda alla sua forma definitiva: una raccolta di episodi, recitati in ottava rima e in quartine di ottonari.
Avventura, western, fantascienza (uno degli episodi è il ben noto L’invasione degli Ultracorpi, i cui temi vegetali e di rinascita si sposano perfettamente con quelli del canto in maggio) sono gli ingredienti di queste piccole allegorie di genere, riformulate secondo quest’antica tecnica popolare.

I Sacchi di Sabbia premio speciale UBU 2008, nascono a Pisa nel 1995.
Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l’evento spettacolare è posto.

Laboratori e attività collaterali

GERMINAZIONI

Dal 1 al 3 agosto, nell’ambito di Terreni Creativi Festival 2015, Nicoletta Bernardini danzatrice e coreografa terrà un Laboratorio aperto a chiunque, di ogni età, abbia un interesse per la danza e il movimento. I partecipanti, se vorranno, saranno coinvolti nelle performance di GERMINAZIONI durante le giornate del festival nel centro storico di Albenga.

Per informazioni e iscrizioni: info@kronoteatro.it cell. 380.3895473

Nicoletta Bernardini danzatrice e coreografa, insegna danza contemporanea ed espressione corporea dalla fine degli anni ´80. Tiene corsi regolari, seminari intensivi per danzatori e attori, corsi di aggiornamento e formazione per insegnanti, operatori sociali, educatori.

CONVERSAZIONI CON

Oliviero Ponte di Pino lavora da oltre 35 anni nell’editoria. Cura il programma di BookCity Milano. Insegna Editoria libraria all’Università Roma Tre e Letteratura e filosofia del teatro all’Accademia di belle arti di Brera. È autore, tra l’altro, di Quaderno del Vajont (con Marco Paolini, Torino 1999), I mestieri del libro (Milano 2008), Le buone pratiche del teatro (con Mimma Gallina, Milano 2014).

SEGNALBENGA La città si racconta

Da marzo a luglio 2015 si è svolto il “progetto ponte” che ha accompagnato la città e i suoi abitanti sino alle porte dell’edizione 2015 di Terreni Creativi. Il laboratorio aveva l’obiettivo di facilitare, attraverso attività artistiche di natura pittorico-narrativo-multimediale e performativa, una conoscenza critica del territorio di Albenga e dei suoi abitanti, in primo luogo da parte degli stessi. Lo scopo era di portare i cittadini di Albenga ad avere curiosità, indurli alla problematizzazione del pensiero dell’arte come forma di racconti o di sé, sollecitare immaginazioni e provocare il fascino “del conosciuto”, dei luoghi, delle presenze e assenze, con riguardo al territorio che vivono.

Renzo Francabandera ideatore ed esecutore del progetto “segnalbenga”

è un giornalista ed esperto di linguaggi del contemporaneo, vive e lavora a Milano. Ha collaborato con importanti giornali nazionali (Cuore, il Manifesto-Boxer, Liberazione), ed ha maturato un percorso artistico con una spiccata vocazione per le arti dal vivo e la creazione d’immagine, raffinando l’esperienza pittorica con tre classi di perfezionamento a Roma, e nel biennio 2007-2009 a Milano con il prof. Italo Chiodi, cattedra di disegno dell’Accademia di Brera.

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