Il 18 agosto nella Sala Arazzi del Comune di Verona si è svolta la Conferenza Stampa di bilancio dell’Estate Teatrale Veronese 2015, una manifestazione che secondo il Direttore Artistico Gianpaolo Savorelli, pur nelle difficoltà climatiche per il grande caldo che ha costretto artisti, tecnici e spettatori a sacrifici non indifferenti, ha riscosso notevole successo in tutti e tre gli ambiti artistici di danza, di prosa e musicale.
Quasi cinquantamila infatti gli spettatori che hanno affollato il Teatro Romano, il Teatro Camploy e l’ex Arsenale asburgico.
Se la prosa ha registrato il picco maggiore di spettatori con lo spettacolo “Bisbetica- La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova” con Nancy Brilli e diretta da Cristina Pezzoli , per un’affluenza media serale di 1.355 persone, seguita da “Rosencrantz e Guildenstern sono morti “ nell’interpretazione di Vinicio Marchioni, Daniele Liotti e Gianfelice Imparato, testo ispirato all’Amleto di Shakespeare scritto dal drammaturgo contemporaneo Tom Stoppard ( media di 1.355 presenze) e da “I rusteghi” di Carlo Goldoni per la regia di Giuseppe Emiliani (1media di 1.028 per sera), la danza ha registrato il tutto esaurito in tutte le sere di replica per “”W Momix forever (1.712 a sera), successo dovuto non solo alla notorietà del gruppo, ha sottolineato sempre Savorelli quanto piuttosto alla loro nuova produzione capace di sorprendere, mentre rimane il merito all’Amministrazione Comunale di Verona quello di sapere mantenere i contatti con gli artisti.
Molto più contenute le presenze al Camploy e all’ex Arsenale ( presenza media 219 spettatori) spazi riservati alle produzioni di Compagnie storiche veronesi professioniste e no, per i dieci spettacoli proposti, cinque di prosa e cinque di danza, anche se si registra un incremento del 57,5 % rispetto all’anno precedente.
Buono infine l’esito di Verona Jazz e di Rumors per la parte musicale.
Il particolare interesse però della Conferenza Stampa si è rivelato quando Savorelli ha illustrato i proponimenti per il 2016, anno in cui ricorre il 400esimo Shakespeariano e che porterà per questo Verona, città che da più tempo ne celebra le opere, al centro dell’attenzione internazionale.
Savorelli ha per questo caldeggiato una molteplicità di eventi culturali capaci di abbracciare la città, oltre il teatro e oltre gli spazi chiusi preposti del teatro, ipotizzando una sinergia tra le arti, da quelle figurative a quelle plastiche, dal teatro di strada alla danza.
Ci è parsa questa un’inedita apertura di Verona che auspichiamo possa realizzarsi anche con il fattivo contributo dei cittadini veronesi, risvegliando in ciascuno di essi quell’amore per l’arte, la bellezza, l’espressione comunicativa artistica in genere, nella messa a disposizione delle proprie risorse culturali in una forma di partecipazione attiva, l’unica che possa garantire una crescita anche alla città e non solo un’offerta turistica.
Emanuela Dal Pozzo