E’ stato approvato il bando di gara per il Concorso internazionale di idee per la copertura dell’Arena di Verona. Il bando sarà pubblicato entro il 18 marzo, con scadenza il 9 settembre, sul sito internet del Comune; seguirà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale italiana ed europea. Sarà inoltre trasmesso in versione italiana ed inglese, per la più opportuna divulgazione, agli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della provincia di Verona, oltre che agli Ordini nazionali, al servizio bandi di progettazione “Europaconcorsi” e ad ulteriori siti di associazioni professionali di ingegneri e architetti in Italia e nel mondo.
Il Concorso di idee a livello internazionale per individuare il migliore progetto di copertura del grande anfiteatro romano è rivolto ad architetti e ingegneri, anche in raggruppamenti comprendenti consulenti e specialisti.
Il Concorso è finanziato dal Gruppo Calzedonia dell’imprenditore Sandro Veronesi, che ha messo a disposizione per l’operazione 100 mila euro: 70 mila sono destinati ai progetti selezionati, 30 mila sono stanziati per i lavori della giuria, che dovrà essere di altissimo profilo.
Al progetto vincitore saranno assegnati 40 mila euro, 20 mila al secondo classificato, 10 mila al terzo.
“Ringrazio il Gruppo Calzedonia per la sensibilità dimostrata nei confronti della città e del suo più importante monumento” commenta il Sindaco Flavio Tosi: “l’Arena è una realtà storico-architettonica con specifica fruizione culturale, unica nel suo genere a livello mondiale – continua il Sindaco – che esercita inoltre un ruolo assolutamente fondamentale dal punto di vista socio-economico per l’intera vita cittadina. Attraverso il Concorso, quindi, l’Amministrazione comunale vuole vedere approfonditi, in una soluzione di equilibrata coesistenza e rispetto del monumento, il tema del perfezionamento della fruizione del manufatto quale luogo di spettacolo ed il contestuale miglioramento della salvaguardia e conservazione delle strutture antiche. L’idea, nelle sue linee generali, è stata illustrata nei mesi scorsi anche al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini – conclude Tosi – che si è detto disponibile a valutare senza preclusioni progetti di qualità”.
“Da sempre molto legati a Verona – spiega il presidente del Gruppo Calzedonia Sandro Veronesi – pensiamo che supportare questo bando, nel pieno rispetto dei vincoli archeologici e architettonici del monumento, sia una grande occasione per la nostra città. Gli agenti atmosferici stanno danneggiando l’Arena in modo irreparabile e nostro primario obiettivo è quello di salvaguardare l’Anfiteatro, considerato patrimonio culturale nazionale. Una soluzione tra la copertura e la tutela del monumento permetterebbe anche il normale svolgimento degli spettacoli in tutte le stagioni, con grande vantaggio e risonanza internazionale per il territorio. Ci auguriamo che in tanti partecipino a questo concorso di idee, da Studi più affermati a livello nazionale ed internazionale, a quelli più giovani, emergenti. Questo ci permette di proseguire un percorso nel quale da sempre crediamo e investiamo: il supporto del talento, il creare occasioni concrete e reali possibilità professionali per le nuove generazioni”.
Le proposte, articolate nel rispetto dei vincoli archeologici, architettonici e ambientali del delicato tessuto urbano in cui l’Arena è inserita, dovranno garantire il miglioramento della fruibilità dell’anfiteatro per le attività di spettacolo, con l’ideazione di una struttura di copertura apribile, la cui installazione dovrà avere caratteri di totale reversibilità.
L’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Verona, infatti, oltre a salvaguardare la prestigiosa rassegna lirica estiva dalle bizze del maltempo, è quello di migliorare lo stato di conservazione delle diverse componenti architettoniche dell’edificio – in particolare la cavea, i sottostanti voltati, gli arcovoli e i deambulatori – la cui principale criticità è rappresentata dagli effetti di dilavamento e disgregazione materica prodotti dalle acque piovane.
L’Amministrazione comunale è impegnata ormai da anni nella conservazione e valorizzazione dell’Arena, monumento simbolo della città di Verona.
L’anfiteatro romano meglio conservato e più conosciuto al mondo assieme al Colosseo, infatti, negli ultimi quindici anni è stato oggetto di un articolato programma di ricerche, indagini, studi, progetti ed interventi, alcuni dei quali conclusi. Un consistente programma di restauro e adeguamento funzionale e impiantistico sarà avviato nell’arco dei prossimi tre anni, grazie all’erogazione di 14 milioni di euro da parte di UniCredit e Fondazione Cariverona nell’ambito dell’art bonus.”
CONSIDERAZIONI
Traiettorie prende le distanze da questo bando perchè sostanzialmente non crede che nasca da preoccupazioni di ordine strutturale e conservativo del monumento così come si vorrebbe far credere. Se così fosse l’attenzione non sarebbe volta alla sua copertura piuttosto esclusivamente alla struttura preesistente.
Come si evince dal Comunicato la ragione vera che spinge ad un intervento correttivo sembra essere la necessità di una copertura per ragioni economiche. Viene anche il sospetto che questa mossa sposti la ragione prima del gravissimo deficit economico del settore cultura di cui gode il Comune di Verona sulla mancata copertura dell’ Arena piuttosto che sulle indubbie responsabilità degli amministratori.
Non solo Traiettorie prende le distanze ma si dissocia e fortemente obbietta perchè in nome del dio danaro ci si arroga il diritto di modificare un monumento storico unico pensando di averne diritto solo perchè esso è collocato nella città.
Traiettorie rimane inoltre perplessa che queste modifiche strutturali vengano adottate alla luce del sole e addirittura proposte in ambito internazionale senza che alcuno obietti alcunchè, come se fosse naturale chiudere i lati di un tempio di Agrigento con lo scopo di lucrare o snaturare siti riconosciuti patrimonio dell’Unesco solo per arricchirsi ( evidentemente non sul piano culturale).
Traiettorie infine, aldilà del gravissimo attacco al monumento principe della città (che anche nelle migliori delle soluzioni adottate perderebbe il proprio fascino e la propria unicità, alterandone le caratteristiche storico estetiche) si chiede con sospetto se questa operazione si collochi all’interno di una più ampia strategia tesa ad appiattire sempre più la qualità delle offerte culturali in favore di quelle commerciali. Si augura ed invita i cittadini e quanti considerano la crescita culturale un valore irrinunciabile a vigilare affinchè l’Arena di Verona non si trasformi in tempi brevi in un Palazzetto dello Sport.
Emanuela Dal Pozzo