Imperdibile lo spettacolo “ Esilio”, ideazione, drammaturgia e regia di Mariano Dammacco, in scena al Teatro Italia di Soliera( Modena) il 16 febbraio 2017: un gioiellino, uno squarcio di originalità in un panorama teatrale che sempre più nella migliore delle ipotesi offre bravura attoriale- ci sono molti attori bravi anche sconosciuti alla critica, che d’altronde fatica a seguire tutto, soprattutto in circuiti meno in vista- con regie al mero servizio dell’attore e putroppo spesso non capaci di raccontare oltre la centralità attoriale.
Non è questo il caso, in cui la bravura della protagonista, Serena Balivo, in vesti e parte maschile, e così la regia, sono un tramite per raccontarci il senso di solitudine, di emarginazione e di annichilimento in cui oggi viviamo: un racconto surreale e ironico, capace di grande leggerezza e profonde verità, una messa in scena che per tutto il tempo interroga implicitamente gli spettatori offrendo interiorizzazioni psicologico emotive del mondo che ci circonda, fino alla domanda esplicita finale rivolta al pubblico: “Io sto bene e tu?”.
Serena Balivo, ( seconda classificata al Premio Ubu 2016 nella categoria “nuovo attore o attrice under 35”) coadiuvata in scena da un efficace Mariano Dammacco nelle vesti della coscienza, anima con precisione e attenzione al dettaglio un personaggio che pare uscito dalle pellicole in bianco e nero, con lo stesso ingenuo stupore di un novello attuale Charlot, esplicitando nella sua presenza scenica un amore per il teatro e una conoscenza dei suoi confini e delle sue straordinarie possibilità, non così scontate oggi.
La bellezza di questo spettacolo, nel testo, nella regia e nell’interpretazione è proprio questa capacità di trasfigurazione poetica del reale, questo bagno in una coscienza sensibile, con tutte le divagazioni e sfumature possibili, alla ricerca di risposte che cadono nel vuoto; é questa simpatica ed empatica leggerezza che cerca di sondare la realtà con gli occhi ingenui di chi fino alla fine non riesce a credere alla malizia umana, preferendo soluzioni più colorite e fantasiose che quasi inavvertitamente delineano il reale.
La dimostrazione di un pensiero creativo che unito ad una competenza tecnica raffinata conduce ad un progetto artistico sfaccettato, con la giusta distanza dallo spettatore e tale da permetterne uno spazio di riflessione: quello che secondo me oggi dovrebbe essere il teatro, non una mera riproduzione della realtà ( ne siamo già così immersi che nulla aggiungerebbe al già noto), né una solipsistica auto celebrazione, tale da fare esclamare “ bravo”, ma nulla più, nè ammiccamento per creare consenso, nè aggressiva invasione indirizzata allo spettatore in trappola, costretto a subire le angherie dell’attore di turno.
Meritatissimi i premi vinti: spettacolo vincitore Last Seen 2016, ( miglior spettacolo dell’anno su KLP), finalista al Premio Rete Critica 2016.
Applausi ed ovazioni in chiusura da parte di una platea peccato non troppo affollata.
“Esilio” è il secondo passo della “Trilogia della Fine del Mondo” ideata nel 2010 da Mariano Dammacco e in corso di realizzazione ad opera della Piccola Compagnia Dammacco. Il primo passo è stato lo spettacolo L’ultima notte di Antonio prodotto da Piccola Compagnia Dammacco e Asti Teatro nel 2012, con la collaborazione di Campsirago Residenza e di L’arboreto Teatro Dimora di Mondaino. Il terzo passo della Trilogia è in programma per il 2018 con la realizzazione di uno spettacolo intitolato La buona educazione.
Prossime date: 24 febbraio, Busischio (VA) / 25 febbraio, Cassano Valcuvia (VA) / 17 marzo, Salerno / 18 e 19 marzo, Napoli / 31 marzo, Lecco / 8 aprile, Novafeltria (RN) / 12 aprile, Bolzano.
Emanuela Dal Pozzo