Chi è uno straniero? Chi è un locale? È una questione di luogo di nascita, di residenza o di nazionalità? Di lingua o cultura? Di caratteristiche somatiche o di condizione (studente, turista, lavoratore)? Lo straniero ha diritti limitati rispetto al locale?
Tematiche di stringente attualità che quest’anno percorreranno la ventunesima edizione di A TEATRO NELLE CASE il festival d’autunno diretto dal Teatro delle Ariette, che dal 23 settembre al 22 ottobre in Valsamoggia (Bologna) accoglierà la seconda fase del progetto ‘Territori da cucire’ dedicato proprio al tema dello straniero, con un ricco programma di teatro, cinema e laboratori, realizzato con il contributo di Regione Emilia-Romagna e Comune di Valsamoggia e con le collaborazioni di Fondazione Rocca dei Bentivoglio, ASC InSieme – Commissione Mosaico e Alliance Française Bologna.
Primo appuntamento è sabato 23 settembre (ore 21) al Teatro delle Ariette con il Teatro delle Albe che presenta “Rumore di acque” di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, con Alessandro Renda, regia di Marco Martinelli. L’idea dello spettacolo nasce anni fa a Mazara del Vallo quando il Teatro delle Albe vi giunse con la Non-scuola. Mentre si tenevano le attività di laboratorio, i giornali riferivano di migranti clandestini annegati fra le acque. Nomi, volti e storie sono diventati in Rumore di acque l’oggetto del racconto di un grottesco generale dagli occhiali da sole scuri e una divisa con medaglie ciondolanti.
“Uno spettacolo nato per andare quasi ovunque – scriveva Martinelli nel 2005 – ovunque la necessità chiamerà lo spettacolo, anche sulla spiaggia: come se fossimo in tempo di guerra. E forse ci siamo davvero”.
Lunedì 25 settembre e lunedì 2 ottobre (ore 20.30) al Cinemax Bazzano sarà presentato “Acqua salata” il film di Stefano Massari e Stefano Pasquini, un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini, realizzato con i cittadini del Comune di Valsamoggia, ultima fase del progetto ‘Territori da Cucire’ 2017, produzione Teatro delle Ariette.
Acqua salata come l’omonima sorgente di Rio Marzatore, a 100 metri da casa Ariette. Una sorgente di acqua fossile, una sacca di acqua di mare rimasta imprigionata tra le cavità della roccia quando il mare, che migliaia di anni fa ricopriva queste terre, si è ritirato. “Lo stesso mare che – scrive Stefano Pasquini – divide la tua terra dalla mia. Adesso quell’acqua risale alla superficie, attraverso le crepe della terra”.
Un film fatto di pensieri, racconti e testimonianze che i cittadini hanno regalato durante il percorso del progetto e la tournée di Io, il couscous e Albert Camus.
Sempre lunedì 25 settembre, alle ore 22, segue la proiezione del film “A seafish from Africa. Il mio amico Banda” del bolognese Giulio Filippo Giunti, presente alla serata, una produzione POPCult e CARTA BIANCA. Immigrato ghanese di fede musulmana, Banda arriva in Europa alla ricerca di una possibilità di sopravvivenza per sé e di aiuto per la sua famiglia in Africa. In Italia incontra Giulio che gli offre un lavoro, diventa suo amico e, affascinato dalla sua originale personalità, decide di raccontarne la sua storia in un film.
Dalla Francia arriva al Teatro delle Ariette sabato 30 settembre (ore 21) il Théâtre de Chambre con “Un rendez-vous si loin“di Christophe Piret, anche in scena insieme a Marina Keltchewsky, appuntamento realizzato in collaborazione con Alliance Française di Bologna. Christophe viene dal Nord della Francia, Marina dalla Russia. Entrambi sono divisi tra l’attaccamento alle origini e la volontà di affrancarsi, tra l’amore per le culture di provenienza e il bisogno di liberarsi di dolorose eredità. Di origine gitana russa, Marina conosce bene la migrazione, una specie di atavismo ingombrante che ha portato in Iugoslavia, Marocco, Argentina. Con lo sguardo rivolto all’Est, Christophe, malgrado i suoi legami, moltiplica gli scali, da Berlino a Volgograd.
Una giornata intera con i Cantieri meticci – Percorsi teatrali con migranti richiedenti asilo e rifugiati si svolgerà al Teatro delle Ariette domenica 8 ottobre. Alle ore 10.30 spazio ai laboratori (aperti a tutti, adulti e bambini) che, tenuti da attori, danzatori e artisti di varia provenienza, proporranno due percorsi artistici: uno legato alla manualità finalizzato alla creazione di oggetti scenici con le tecniche del collages, l’altro legato alla danza e alla costruzione di azioni sceniche collettive.
Alle ore 15.30 segue “Il violino del Titanic (non c’è mai posto nelle scialuppe per tutti)” diretto da Pietro Floridia con una compagnia composta da oltre 50 attori provenienti da Afghanistan, Belgio, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Ghana, Iran, Italia, Marocco, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Russia, Sierra Leone, Siria, Somalia.
Ispirandosi al capolavoro La fine del Titanic di H. M. Enzensberger, lo spettacolo farà salire gli spettatori a bordo della “stessa barca” con gli attori-rifugiati, in modo da far loro sperimentare da dentro le dinamiche che l’affondamento e la lotta per salvarsi possono generare.
Domenica 22 ottobre, alle ore 18, al Teatro delle Ariette Giuseppe Cederna presenta “Da questa parte del mare” da Gianmaria Testa, regia Giorgio Gallione, una produzione Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con Teatro dell’Archivolto.
È il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell’album omonimo.
Nei luoghi del Festival sarà allestita “Territori nelle piazze”, la mostra fotografica in video proiezione di Giovanni Battista Parente, che da vari anni segue il progetto ‘Territori da cucire’ raccontandolo con le sue immagini.
Giovedì 28 settembre, alle ore 18, presso la sede bolognese di Alliance Française, si svolgerà l’incontro “Un théâtre de voisinages” (Un teatro di vicinanze) con Christophe Piret, direttore artistico, autore e regista del Théâtre de Chambre/232U, e condotto da Massimo Marino.
Tutti gli spettacoli, i film, i laboratori sono a ingresso libero fino ad esaurento posti.
Info e prenotazioni
Teatro delle Ariette Via Rio Marzatore 2781 località Castello di Serravalle
40053 Valsamoggia (BO)
Tel e fax +39 051 6704373
fb: Teatro delle Ariette