NARRATIVA TRA IERI E OGGI. DANIEL PICOULY “ IL CAMPO DI NESSUNO”

Un piacevole tuffo nel passato quello che Daniel Picouly ci invita a fare nel libro “Il campo di nessuno”, edizione Feltrinelli 1997.

Certo non è un volume di recente pubblicazione, ma il tema del ricordo non passa mai di moda, e il vissuto umano emerge continuamente intrecciandosi col presente, che a sua volta andrà inevitabilmente a trasformarsi in passato.

Il romanzo autobiografico è piacevole e infarcito d’ ironia, pur richiamando spesso il lettore alla riflessione su temi di grande importanza: la miseria, la guerra d’Algeria, le differenze sociali.

Il piccolo Daniel, undicesimo di 13 figli, padre della Martinica e madre francese, racconta la sua prima infanzia, povera ma felice.

Forse è abitare allegramente, tutti insieme, in due stanze, forse è l’amore di una madre indaffarata ma attenta ai figli che crescono, o la vicinanza dell’amico cane ad aver lasciato nello scrittore un “pieno affettivo” ed un concetto di famiglia singolari, sicuramente unici.

Un profondo senso di nostalgia colora i quadri quotidiani che si susseguono nel testo, spaccati di vita fatti di piccole cose, come la raccolta di soldatini trovati nelle confezioni di caffè e la collezione di etichette di Camambert.

Sono i suoi stessi occhi, quelli dell’io narrante, piccolo e vispo bambino delle elementari, a riportarci nella Francia degli anni ’50 e ciò avviene attraverso uno stile espositivo scorrevole ed incalzante, un lessico chiaro e semplice, ma di notevole trasporto emotivo.

Il volume, scritto nel 1995, ha dato a Picouly il successo editoriale; prima si dedicava a romanzi polizieschi. Successivamente l’autore ha realizzato un’altra decina di opere, alcune autobiografiche come “L’ultima estate” traduzione del titolo originale: “ Fort de l’eau” , altre dedicate alla letteratura per ragazzi.

Il campo di nessuno” è un testo così pieno di vitalità e di tradizioni culturale che non può mancare nel nostro patrimonio librario.

Ricordati Daniel, un bambino non ha mai visto la sua mamma piangere. E’ una cosa che non esiste…..Mi bacia il dito, mi dà un bacio sfregato sulla guancia e mette i suoi occhi azzurri nei miei. Domani è autunno”.

Daniela Marani

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