“Sleep, live, repeat”. Questo il tema di “Loop”, lo spettacolo prodotto dalla compagnia veronese “Deep Impact”, coreografia di Olivia Lucchini, con il quale si è chiusa la sezione danza dell’Estate Teatrale Veronese in Corte Mercato Vecchio, il 28 luglio.
Facendo riferimento ai vari stili della danza moderna e contemporanea, in particolare rap e hip hop, “Loop” (dalla figura acrobatica di volo, volgarmente conosciuta come “giro della morte” che, dopo una ruota all’indietro di 360°, vede il velivolo ritornare là dove l’acrobazia ha avuto inizio) intende ispirarsi alla quotidianità omologata e ripetitiva dell’“uomo – e donna – in grigio”, con l’aggiunta della tipica aggressività e competitività moderne e postmoderne.
Secondo la nostra impressione, però, l’esito risulta poco convincente. Sia sul piano espressivo – più ginnico che coreutico, non andando oltre una prova muscolare di acrobatica energia e resistenza fisica, peraltro ammirevoli ed encomiabili – che narrativo. Meglio esplicitati, entrambi, attraverso le chiarificatrici proiezioni video sullo sfondo e dal sofisticato apporto di Lina Lucchini, che firma i costumi; compresi quelli, bellissimi, nei colori neutri dei tessuti grezzi, completati dal delicato cromatismo degli enormi, artistici, cappelli sovrabbondanti di fantasiosi decori.
Chiusura decisamente in minore, per questa sezione dell’Estate Teatrale Veronese (che non ci è sembrata, per quello che abbiamo potuto vedere, particolarmente interessante) nonostante, nello specifico, il supporto caloroso e rumoroso di un nutrito drappello di fan, a giudicare dalle modalità di espressione dei consensi, prettamente locale.
Visto il 28 luglio
Franca Barbuggiani