Eravamo presenti anche noi in data 22 settembre 2018 alla festa del Teatro Laboratorio di Verona, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua fondazione, nella sua sede attuale, l’ex Arsenale asburgico di Verona.
Numerosissimo il pubblico straripante dalla sala teatro, un pubblico che tra affezionati e sostenitori , teatranti e artisti con i quali il Teatro Laboratorio ha intrecciato collaborazioni negli anni e personalità politiche e culturali della città ( il confine tra politico e culturale non è chiaramente distinguibile), ha voluto così essere vicino a Giovanna (Jana Balkan) e Isabella Caserta nel riconoscimento di un impegno costante e continuativo al servizo del teatro e della città.
Certo che – ma questo lo pensiamo noi- avrebbero dovuto un po’ vergognarsi i rappresentanti politici della cultura veronese quando, nel prendere la parola, hanno riconosciuto il coraggio innovativo teatrale del fondatore del Teatro Laboratorio Ezio Maria Caserta, ben poco ripagato, nel corso degli anni ,dall’Amministrazione Comunale, che ha relegato questa preziosa realtà culturale veronese nello spazio allora fatiscente come l’Ex Arsenale asburgico, nei pressi di Castelvecchio, ( dopo lo sfratto da Piazzetta Fontanelle Santo Stefano del 2011) oggi promosso a teatro, solo grazie all’impegno, alla determinazione e alla grinta di Giovanna e Isabella Caserta e circoscritto la loro presenza all’esclusiva Estate Teatrale Veronese.
Eppure il Teatro Laboratorio, punto di riferimento culturale oltre i confini cittadini, (vi recitano Salvatores, Benigni, Paolo Poli, Elio de Capitani, Odin Theatre, Living Theatre,Grotowski, Carmelo Bene,Pippo Delbono ) e non solo teatrale ( si tengono i concerti di Gianna Nannini, debutta Paolo Conte, Francesco Guccini, Leo Ferrè, Gino Paoli) si stava ,già dagli anni ’70, imponendo all’attenzione nazionale, presenziando alla Biennale di Venezia nel 1975, nel 1980 e nel 2007 e partecipando a tournèe in diverse località del mondo.
E anche nel proseguo degli anni, quando è diventata Teatro Scientifico (1985), non ha mai tradito questa vocazione originaria di apertura al nuovo, di attenzione alla drammaturgia contemporanea, di accoglienza di formazioni teatrali poco note, di desiderio di dar loro delle occasioni, fiducia spesso ben riposta. Si è anche coraggiosamente addentrata in percorsi teatrali “faticosi”, non così scontati, fuori clichè, per scoprire nuove forme interpretative, nuovi linguaggi, nuovi rapporti con gli spettatori- lo diciamo noi che abbiamo seguito come giornale tanto le loro produzioni che quelle ospitate-e contemporaneamente ha promosso iniziative di rilievo intrecciando collaborazioni eccellenti, tra cui le più recenti :Lindsay Kemp, Vittorino Andreoli, Pierpaolo Sepe.
Ma ieri era una giornata di festa, non di rivendicazioni e mentre una commossa Jana Balkan guardava indietro negli anni con orgoglio, ricordando il coraggio vincente sulle avversità, una non meno commossa Isabella Caserta illustrava il programma della 50a stagione 2018/2019, mentre sullo sfondo scorreva la selezione di foto dell’archivio a ricordare i momenti più suggestivi di più vite dedicate al teatro e il pubblico si apprestava all’ascolto del concerto in programma dell’ensemble Blow up con Stefano Benini, Bruno Marini, Cristina Mazza, Marco Pasetto, Chubby John, B.C.Bag e Max Bitasi.
Emanuela Dal Pozzo
www.teatroscientifico.com