Il BALLETTO DI BEJART A CONCLUSIONE DI MODENADANZA

BBL_Syncope_CreditIliaChkolnik_2013Marseille_CCAD1353T

Va in scena giovedì 23 maggio 2019 alle 20,30, a conclusione della rassegna ModenaDanza al Teatro Comunale Luciano Pavarotti, il Bejart Ballet di Losanna con due diverse coreografie: Syncope di Gil Roman e Brel et Barbara di Maurice Béjart.

Syncope è una creazione del 2010, una riflessione fisica e metafisica su un termine dal duplice significato: “In musica, – racconta l’autore – la sincope è un ritmo fuori tempo. In medicina, si intende l’arresto o il rallentamento delle pulsazioni cardiache. Cinque, dieci secondi di perdita di coscienza nei quali il cervello può solo immaginare, inventare o rivivere, senza limiti. Sono ricordi o immaginazione? Memoria o creazione? Dove eravamo quando non eravamo ancora qui?”. Il secondo brano è invece una coreografia che Béjart dedicò, nel 2001, a due mostri sacri della canzone francese. Una riflessione sui suoi autori e poeti ma anche un omaggio all’incontro di due personaggi ai quali il coreografo fu vicino personalmente. Barbara in particolare era stata per Béjart una sorella, l’amica di una vita. BBL_Brel_et_Barbara_©Didier_Philispart_Marseille20131932

Dall’anno della sua fondazione nel 1987 il Béjart Ballet Lausanne è un punto di riferimento nel mondo della danza. Designato da Maurice Béjart come suo successore, Gil Roman dirige la compagnia dal 2007, anno della scomparsa del suo fondatore. L’intento di Maurice Béjart è sempre stato quello di aprire il mondo della danza ad un pubblico quanto più vasto possibile. Con questo stesso spirito, Gil Roman e i danzatori della compagnia si esibiscono in tutto il mondo registrando sempre il tutto esaurito anche in spazi di notevole capienza come la Sala NHK di Tokyo, il Palazzo del Cremlino di Mosca, il Teatro Erode Attico di Atene, il Palazzo dei Congressi di Parigi, la pista di pattinaggio Malley a Losanna. Dal 2007 Gil Roman porta avanti il suo lavoro di ricerca e creazione ampliando il repertorio della compagnia, il cui fulcro è rappresentato dall’opera di Maurice Béjart, da sue storiche coreografie come La Sagra della primavera, Bolero, Nona Sinfonia, Le presbytère n’a rien perdu de son charme, ni le jardin de son éclat; altre coreografie sono firmate da Gil Roman, come Piaf e Il flauto magico. Con i suoi vent’anni di carriera da coreografo, Gil Roman ha arricchito il repertorio del Béjart Ballet Lausanne che, su invito dello stesso Roman, negli anni ha lavorato anche con coreografi come Alonzo King, Julio Arozarena, Tony Fabre e Christophe Garcia. La compagnia, fedele alla sua vocazione e all’operato di Béjart, continua ad essere un centro di produzione creativa.

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