Un’escursione tra il 29 e il 30 giugno 2019 in questo piccolo borgo di Campsirago, frazione Colle di Brianza, in provincia di Lecco, alla scoperta di un Festival teatrale ( ma non solo) “Il Giardino delle Esperidi “ che ha la sua ragione d’essere nel contatto con la natura e il silenzio del luogo.
Conosciamo così una realtà, quella di Campsirago Residenza, riconosciuta dal Ministero per i beni e le attività culturali e da Regione Lombardia come Impresa di produzione di teatro d’innovazione nell’ambito della sperimentazione, che ospita quattro compagnie: Scarlattine Teatro, Pleiadi, Riserva Canina e Stradevarie, ciascuna con caratteristiche e poetica proprie.
Una chiacchierata con il Direttore artistico Michele Losi ci introduce maggiormente nello spirito del Festival, pensato come un manifesto poetico, il dono a un territorio che offre loro da 15 anni ospitalità, grazie alla concessione da parte del Comune del quattrocentesco Palazzo Gambassi di Campsirago, con vista spettacolare sulla vallata e un piccolo teatro all’aperto nella corte, che unito ad altri siti predisposti, coinvolgendo anche le frazioni vicine, diventano i luoghi degli eventi: un teatro itinerante, fatto anche di momenti sensoriali immersivi a diretto contatto con la natura e dell’utilizzo di una yurta-teatro in legno e cotone.
“E’ interessante- mi dice il direttore artistico – di come in questi ultimi anni i giovani e i giovanissimi frequentino il Festival e i nostri spettacoli, anche grazie ad una sempre maggiore sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. Alcuni sono volontari che scelgono di aiutarci nell’organizzazione.”
Gli spettatori arrivano soprattutto dal circondario e dalle città lombarde. Ci sono gli affezionati che seguono il festival da tempo e quelli che capitano qui per caso, attratti dalla bellezza del paesaggio e dalle proposte mirate d’interazione con esso.
“Ma non è altrettanto facile il rapporto con il vicinato che talvolta ci respira come “intrusi” e non comprende il senso del nostro lavoro” risponde il direttore artistico quando gli chiedo delle difficoltà in cui il Festival s’imbatte, un Festival che non propone solo le produzioni delle compagnie ospiti, ma che allarga l’offerta in un ambito ben più ampio, scegliendo gli spettacoli su progetto quando non ne è possibile la visione.
“ Il nostro sguardo prende in considerazione più filoni: spaziamo dal teatro d’infanzia alla drammaturgia contemporanea, dalle performances alla danza., dal teatro di figura al teatro di impegno civile. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un’evoluzione dell’uso del multimediale negli spettacoli, meno invadente, più sottile e invitante, accompagnato da una maggiore attenzione drammaturgica.”
Nei prossimi progetti vi è il Campsirago Puppet Fest a settembre e la nuova rassegna primaverile e autunnale Piccoli alberi, dedicata alle famiglie.
E’ inoltre nata una collaborazione con l‘Università di Utrecht e la residenza teatrale olandese Donder Boer Kamp per l’organizzazione di workshop di alta formazione di Teatro nel paesaggio.
Il Festival continuerà anche nelle giornate del 5, 6 e 7 luglio 2019.
Info e prenotazioni 039 9276070
esperidi@campisragoresidenza.it
www.ilgiardinodelleesperidifestival.it
GLI SPETTACOLI
Tre, su quattro visti, gli spettacoli da segnalare: tre “chicche” che pur nella diversità di genere possiamo dire siano accomunati da un’apparente artigianalità: lo spettacolo cena Saga Salsa di Qui e Ora, L’altro giorno del Teatro Elettrodomestico e Non ho l’età di Riserva Canini.
“Artigianalità” perchè nessuno di essi si avvale di effetti speciali o tecnologie più o meno sofisticate, al contrario di oggetti d’uso quotidiano come quelli presenti nella cucina di “Saga Salsa” ( 29 giugno ore 19, 30- Campsirago Residenza) , pupazzi essenziali in stoffa e cartone e sfondi di carta per ” L’altro giorno”, ( 29 giugno ore 21 -Campsirago Residenza), corde, ovatta e lana per “Non ho l’età” (30 giugno ore 10,30 Yurta di Bestetto) .
“Apparente” perchè la vera sfida diventa la padronanza tecnica dei linguaggi, la cura del dettaglio, la maestria nell’uso dei materiali poveri, la professionalità con cui tutto è studiato e nulla viene lasciato al caso.
Sembra quindi in queste nuove produzioni emergere un’esigenza di ritorno ad una essenzialità comunicativa più diretta e al contempo quella di recuperare la capacità di raccontare storie nella consapevolezza del fluire del tempo.
SAGA SALSA
In Saga Salsa tre donne accomunate da relazioni di parentela: figlia, madre, nonna, intrattengono tra una portata e l’altra gli spettatori invitati a cena, rendendoli partecipi della propria storia familiare, tra gioie, dolori, ricordi, complicità, drammi, balli e risate, “perchè da sempre tutto si risolve a tavola”: la tavola stempera i problemi, accoglie e consola, mitiga i conflitti generazionali.
Un testo drammaturgico di Silvia Baldini articolato in un vero e prioprio spettacolo in cui le relazioni tra le protagoniste si chiariscono, il carattere di ognuna prende forma e le problematiche personali e familiari “vengono messe in piazza” per l’ilarità collettiva che non può non riconoscere in questa messa in scena un pezzo di storia personale, o riandare con i ricordi agli spaccati di quella vita contadina che un tempo ci accomunava.
Spettacolo peraltro dotto, capace di mescolare cibo e cultura, crescita fisica e crescita intellettuale, indugiando in modo ironico attorno alle varie tematiche legate al cibo tra intolleranze, diete e abitudini alimentari, con le tre attrici intente nella preparazione della salsa di pomodoro.
Trascinanti le tre protagoniste Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli, perfettamente calate nella parte, spassose e imprevedibili, riescono a coinvolgere nel proprio gioco i commensali, tra ricordi, debolezze, progetti, segreti e intime confessioni, con la partecipazione dell’evocato defunto Valerio Bongiorno.
Replica il 5 luglio presso Piazza della Stazione a Olgiate Molgora.
L’ALTRO GIORNO
“L’altro giorno”, spettacolo di figura per adulti, con gli efficaci e disarmanti testi surreali dell’argentino Pablo Noriega, affronta con semplicità e ironia le tre tematiche più sentite dall’uomo d’oggi: i soldi, il sesso e il potere, con i pupazzi mossi a vista di Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni.
Tre racconti della voce registrata dell’autore, “Soldi”, “Uccello”, “Presidente”, che in un italiano comprensibile ma con accento marcatamente sudamericano racconta le vicissitudini di un uomo cui capitano cose incredibili e alle quali il protagonista con serafica accettazione cerca di porre rimedio.
Intelligentemente esilarante.
NON HO L’ETA’
“Non ho l’età”, spettacolo di figura e animazione, adatto a tutte le età, nonostante l’alto profilo filosofico legato al tema del tempo e dell’evoluzione, incanta per la delicatezza, la profondità del messaggio, la maestria tecnica, la genialità ideativa, mentre racconta ai bambini di ogni età del parto, dei primi anni di vita, della crescita, della consapevolezza della propria identità, dell’amore, del conflitto, della vecchiaia e della morte, in un ciclo che poi riprende da capo.
Interessante notare l’attenzione e la curiosità di bambini anche piccolissimi tra il pubblico.
Lo spettacolo immaginato e creato da Marco Ferro e Valentina Sacco con i danzatori animatori Manuela De Meo e Pietro Traldi diventa una danza che celebra la bellezza della vita, senza edulcorazioni o censure, ma raccontata con il linguaggio poetico del gesto e i pochi oggetti utilizzati ( corde, lana, ovatta) prendono improvvisamente vita, si interrogano, si stupiscono, comunicano.
Sarebbe uno spettacolo utilissimo nelle scuole, ma per ricreare la magia necessaria richiede spazi site specific raccolti e protetti.
Imperdibile.
RAPTUS. DAL MITO GRECO AL FEMMINICIDIO
Il quarto spettacolo “Raptus. Dal mito greco al femminicidio” di Cada Die Teatro, (29 giugno ore 22 Campsirago Residenza) di e con Rossella Dassu, senza infamia e senza lode, non colpisce per originalità.
La protagonista , che regge la scena pur a tratti in modo didascalico, reinterpretando le storie mitologiche collegate ad Orfeo, Oreste e Clitemnestra cerca le radici del rapporto uomo donna collegandole ai femminicidi attuali, invitando il pubblico a giudicare.
Emanuela Dal Pozzo
Visti a Campsirago il 29 e il 30 giugno 2019