LIBRARTI: PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA GESTIONE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE A VERONA” DI GIORGIO MASSIGNAN

Repetita non iuvant: c’è chi non impara mai dai propri errori e continua a ripeterli. E la storia di una città che non ha imparato nulla dal proprio passato è quella raccontata da Giorgio Massignan nel suo ultimo libro La gestione del territorio e dell’ambiente a Verona, pubblicato da Scripta edizioni e presentato a Villa Betteloni di Castelrotto venerdì 20 giugno nell’ambito della rassegna “Librarti”.

Architetto, ex assessore e scrittore, Massignan affronta il nodo del rapporto tra politica e poteri economici già toccato nei tre precedenti romanzi, ma stavolta in chiave saggistica. Il libro compie infatti un’analisi lucida dello sviluppo urbanistico di Verona, con un excursus storico che parte dal dopoguerra e arriva ai giorni nostri, nel pieno dell’ondata di nuovi scandali che stanno travolgendo la gestione degli appalti pubblici.

Da studioso e amante della propria città, l’autore ricostruisce gli errori e le scelte compiute nel segno di un’espansione che avrebbe dovuto e potuto essere più armonica, anziché svilupparsi secondo una progettazione basata solo sul valore economico delle aree. Il risultato, spiega Massignan, è la nascita di agglomerati disordinati e speculari a interessi privati, con il consumo irrazionale del suolo, la cementificazione selvaggia e il caos viabilistico.

Il libro si sviluppa per capitoli, con la prima parte squisitamente storica e la seconda che approfondisce temi e scelte urbanistiche odierni. Di grande fascino la parte storica, arricchita da dati demografici e atti amministrativi, che percorre tutto lo sviluppo della città dagli anni in cui era una piazzaforte militare per merito della sua felice collocazione geografica alla fine dei ’90. C’è il piano di ricostruzione del 1948, che diede il via ai lavori di rifacimenti di ponti, chiese e alcuni parti del centro bombardati. C’è la nascita dei quartieri periferici degli anni ’50 e quello della Zai, per favorire la crescita industriale. C’è borgo Trento, il “Parioli” veronese, dove le famiglie si spostarono negli anni ’50 abbandonando il centro, per poi farvi ritorno negli anni ’70. E ci sono i piani regolatori succedutisi nei vari decenni, che diedero il via a un’espansione massiccia sulla base di erronee previsioni di crescita demografiche: entro il 1984, secondo la variante del 1962, la città avrebbe dovuto raggiungere la cifra di 410 mila abitanti.

I capitoli dedicati ai giorni nostri passano in rassegna progetti come quelli dell’ex caserma Passalacqua, delle ex Cartiere e del Motorcity, accennando anche alle scommesse perse sulla creazione dei parchi dell’Adige, delle colline e delle mura. Tra le righe si legge la delusione di “un vecchio sognatore”, che avrebbe voluto una città costruita nel rispetto della bellezza storica e monumentale e invece assiste a un fenomeno inquietante: “Non si pianifica l’uso del territorio sulle reali esigenze e vocazioni della città – ha spiegato a Villa Betteloni -, ma si affida la progettazione del territorio direttamente agli speculatori privati. Con la crisi dei partiti, la classe politica è totalmente incapace di controllare il potere economico”.

Pubblico numeroso e molto attento quello accorso all’appuntamento di Librarti, la manifestazione promossa dall’associazione Arte Entropia Zero giunta alla sesta edizione con rustici e dimore private della Valpolicella che si sono trasformati in piccoli salotti letterari. Da Marano ad Arbizzano, da San Giorgio Ingannapoltron a San Pietro Incariano, scrittori della piccola editoria indipendente hanno presentato le loro opere con il sottofondo di musica dal vivo e opere d’arte come fondali scenografici.

Il prossimo appuntamento sarà a Marano di Valpolicella, a casa di Marina e Vincenzo in via Campiel 13, con la presentazione del libro di Andrea Tumicelli “Partigiani di pianura” edizioni Cierre). Domenica 29 giugno conclusione della rassegna a San Giorgio di Valpolicella, a casa di Federico in via Panoramica 10, con il libro “Lingua Madre Duemilatredici – racconti di donne straniere in Italia”.

Laura Lorenzini

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