MONICA DAYS 2012 A MONTEBELLUNA ( TV). LA 12^ FESTA DELLA STELLA CHE RIDE

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERAIl 6 e il 7 ottobre 2012, nello splendido parco della Villa Correr-Pisani di Biadene di Montebelluna (Treviso) si è svolta Monica Days-12 ^ Festa della stella che ride, un noto appuntamento annuale organizzato da “La casa di Arlecchino” con il patrocinio del Comune di Montebelluna.

Quasi interamente dedicata al teatro di figura e in particolare ai burattini, le due giornate hanno visto l’alternarsi nei palcoscenici interni ed esterni alla villa di spettacoli per adulti nella serata del sabato e per bambini e famiglie nella giornata di domenica.

Questo il programma:

sabato 6 ottobre 2012: Manifesto- Teatro alla Panna ( Senigallia-AN)

The merrow….una favola irlandese. Musaiche irlandesi con Daniela

Castiglione, Ludovico Mosena e Luciano Sberzè.

Domenica 7 ottobre 2012: Buongiorno , io topo russo, quando festa? – Gabriella Roggero

( Angera- VA)

Legni diavoli vecchiette- Giorgio Gabrielli ( Quistello- MN)

Arrivi e partenze – Teatro Pirata ( Jesi- AN)

Fatti avanti se hai coraggio – Ortoteatro ( Pordenone)

Teseo e il Minotauro – Teatro F.A.R.C.E.L.A (Castelfranco – TV)KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

L’iniziativa, nella quale gli artisti, anche se professionisti, hanno partecipato a titolo gratuito, ha messo in risalto livelli di eccellenza, a dimostrazione che creatività e capacità d’inventiva e soldi sono variabili indipendenti, ma soprattutto ha permesso l’incontro / scambio tra gli operatori del settore, sempre molto utile per quanti si occupano di ricerca di nuovi linguaggi.

Ha inoltre permesso approfondimenti sulla figura del burattinaio d’oggi, figlio di una tradizione che si perde nella notte dei tempi, attraverso interviste mirate a qualche protagonista dell’evento, tra i quali il burattinaio Paolo Papparotto, qui in veste di organizzatore dell’iniziativa, per comprendere meglio luci e ombre di questa professione, non sempre riconosciuta come tale.

LEGNI DIAVOLI VECCHIETTE

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERAGiorgio Gabrielli, nell’introdurre l’affascinante spettacolo di teatro di figura dal titolo “ Legni diavoli vecchiette”, nel parco di Villa Pisani domenica 7 ottobre 2012, avvisa il pubblico che questa volta non racconterà una storia in senso classico, anzi si potrebbe dire che questo spettacolo sarà senza inizio e senza fine ( come dire “ senza capo né coda”). Le premesse sono giuste. Tutto lo spettacolo sarà un dialogo serrato con l’anima dei suoi protagonisti, che, per diverse ragioni, non faranno ciò che dovrebbero fare. Il primo burattino, a causa delle innumerevoli bastonate ricevute nello spettacolo precedente, ha perso la memoria e non può proseguire lo spettacolo; il secondo pupazzo, con accento francese perchè creato da una spugna francese, è molto arrabbiato e poco collaborativo con il suo burattinaio che ha diverse colpe: gli mette le mani addosso e lo costringe ad utilizzare una mano non sua; la marionetta è molto vecchia, e, nonostante i suoi 17 fili che la controllano a meraviglia, ha un incedere lento ed abitudini poco consone con i ritmi veloci di uno spettacolo; infine il diavolo robot ha un pessimo rapporto con gli umani in generale, particolarmente con quelli piccoli e coglie l’occasione per dispensare consigli da non seguire….KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Il finale dello spettacolo è interamente dedicato ai bambini e alla promozione della professione. Gabrielli svela, attraverso il racconto di una storia vissuta in prima persona, come trasformare una gamba in un personaggio da teatro di figura e incita i bambini ad imitarlo e a battere cassa in famiglia.

A parte il testo accattivante, spesso interrotto da esilaranti squarci improvvisativi su sollecitazione del pubblico, lo spettacolo è pretesto per mostrare e sostenere la genialità costruttiva e di animazione dei diversi protagonisti del teatro di figura, ciascuno colto nelle proprie specifiche qualità: una sorta di “dietro le quinte” , giocato sul filo della poesia, che assomiglia molto ad una dichiarazione d’amore nei confronti della professione.

La passione si coglie, così come la navigata esperienza di Giorgio Gabrielli, che si costruisce da sé i propri personaggi e che da decenni calca le scene da solista.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERAINTERVISTA A GIORGIO GABRIELLI

E’ molto che lavori con il teatro di figura?

In verità nasco come costruttore. Mi piace inventare i miei personaggi e creare i loro meccanismi, ma li costruisco solo per me, non ho un laboratorio su ordinazione per altri, anche perchè la costruzione di un personaggio richiede molto tempo Sono circa 20 anni che mi occupo di teatro ragazzi, spaziando nei linguaggi, ma da 10-12 anni mi dedico al teatro di figura.

A chi ti rivolgi con i tuoi spettacoli?

I miei spettacoli non hanno un pubblico definito, preferisco dire che sono rivolti alle famiglie e interagisco sia con il pubblico adulto che con i bambini. Gli spettacoli, come quello che ho portato qui oggi, pur avendo una struttura drammaturgica, cambiano molto a seconda del pubblico che ho di fronte e delle mie conseguenti improvvisazioni. Racconto spesso le storie di Leo Leoni che trovo molto belle ed interessanti.

Fai laboratori di burattini?

Si, mi piace farli, sia agli adulti che ai bambini. Forse con i bambini mi diverto di più ma mi piacciono entrambi.

Dove lavori di solito, nelle scuole o nei festival?

Se devo essere sincero non mi piace lavorare nelle scuole. I bambini di solito arrivano allo spettacolo poco preparati e ho la sensazione che le insegnanti che li accompagnano, che spesso se ne stanno in fondo a chiacchierare durante lo spettacolo, vedano lo spettacolo come una sorta di vacanza dal lavoro. I festival mi piacciono molto di più.

Vai anche all’estero?

Mi capita raramente.

E’ il tuo lavoro questo? Riesci a mantenerti?

Direi di si. E’ un lavoro piuttosto remunerativo. Posso dire che in passato dava maggiori soddisfazioni economiche di altri lavori, oggi si fa più fatica e sto pensando di trovare qualcosa d’altro.

MANIFESTO

Di norma si pensa ai burattini come spettacolo di intrattenimento per bambini e non molti sanno che esistono invece spettacoli di burattini dedicati agli adulti.

”Manifesto” in scena il 6 ottobre a Villa Pisani è uno di questi, ideato e realizzato da Luca Paci e Roberto Primavera, come campagna promozionale a difesa dell’omonimo giornale colpito dalla crisi generale che attraversa l’editoria.

Le tematiche, di taglio espressamente politico e per questo apprezzabile tanto nelle gags che nei contenuti da un pubblico informato, non risparmiano le critiche alla concorrenza e nella lotta alla “Don Peppone” tra preti e comunisti, fanno intervenire Dio stesso e il diavolo a dirimere “burattinescamente” le contraddizioni di oggi , con un Dio che si schiera dalla parte della causa comunista.

Se lo spettacolo fa sorridere per le simpatiche irriverenti trovate e l’azione scenica dei burattini, svela anche le potenzialità e la forza comunicativa di questo linguaggio, immediato e colorito, e la sua matrice popolare, capace di veicolare messaggi e contenuti in modo suggestivo.

A fine spettacolo mi intrattengo con i due interpreti ai quali rivolgo alcune domande, che mi dicono di avere cominciato questo percorso molti anni fa, pur avendo entrambi un’altra professione.

Come avete cominciato?

L’accostarsi ai burattini è nato in modo casuale. Inizialmente li usavamo a sfondo politico. Il contatto più importante per la nostra crescita è stato l’incontro al Dams con Maria Signorelli, artista poliedrica d’impronta naif, che si occupava di burattini e di marionette e dalla quale abbiamo imparato diverse cose.

Nel luglio dell’82 è nata la Compagnia Teatro alla Panna, ora una compagnia riconosciuta, con finanziamenti ministeriali.

Fate anche laboratori?

No. Costruiamo i nostri spettacoli e li portiamo in giro e non ci interessa fare laboratori o insegnare

Quali sono i problemi più importanti che dovete affrontare?

La creazione di un mercato e la conseguente circuitazione. Non è sempre facile trovare spazi e luoghi in cui proporre le nostre cose.

CHI COSTRUISCE I BURATTINI?

Intervisto, tra il pubblico del Parco di Villa Pisani, anche Lisa Stella che ha contribuito all’organizzazione di questo appuntamento. Mi dice che fa parte di una cooperativa, tra i cui compiti c’è quello di costruire burattini e personaggi del teatro di figura, sia per conto di terzi ( artisti e burattinai), sia all’interno di laboratori dedicati ai bambini. Le chiedo se gli ordini sono locali e mi risponde che spesso le richieste vengono dall’extra veneto. Non mi stupisco perchè in Italia, a differenza che all’estero, non sono molti i costruttori professionisti di burattini e pupazzi che lavorano su ordinazione. Più spesso le compagnie o gli artisti hanno un laboratorio personale o interno che produce secondo esigenze personali specifiche.

Lisa Stella è una professionista, ha frequentato l’accademia delle belle arti e la cooperativa di cui fa parte è impegnata, tra le altre cose, alla realizzazione di un laboratorio permanente presso il Museo Civico di Ca’ Rezzonico a Venezia, dal titolo” Storie di burattini”, centrato sui personaggi della Commedia dell’arte e attivo ogni qual volta delle scolaresche prenotano una visita al museo.

Ci sono opere d’arte nel Museo”, mi dice, “che rappresentano maschere della Commedia dell’arte e noi avviciniamo i bambini, con un laboratorio di costruzione, tanto al mondo della Commedia che agli autori delle opere.”

Emanuela Dal Pozzo

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