“LA CITTA DEL CORDOGLIO” DI FRANK IODICE. RECENSIONE LIBRI.

 

di Marisa Paladino

 

Stupore, smorfie e mezzi sorrisi abbozzati, la fotografia del 1954 di un gruppo di ragazzini, rigorosamente in bianco e nero, è la copertina dell’ultimo romanzo di Frank IodiceLa città del cordoglio”, Eretica Edizioni, 2021.

Lo scrittore è napoletano di origine ed ambienta questo suo ultimo romanzo a Napoli. Il protagonista è Ninetto Cordoglio, da ragazzino per tutti Ninù, che rientra da adulto nella sua città dalla nave cargo dove è imbarcato, avendo saputo della tragica morte dei suoi genitori, morti suicidi ed impiccati.

Un inizio spiazzante, ma il lettore è immerso subito anche nel ventre antico della città, in un’atmosfera di famiglie ammassate e di cunicoli intricati, nonché nella difficile infanzia del ragazzo vissuta al Real Abergo dei Poveri, un imponente edificio settecentesco in Piazza Carlo III, detto anche il Serraglio, costruito per ospitare le masse di mendicanti della città e gli innumerevoli figli di nessuno. Il padre ci lavora come istitutore, la madre, per tutti la Carrettiera, vende il pane per le strade del rione, vive là con le altre vedove; la famiglia si disfa con l’allontanamento del padre che decide di salire a cercare fortuna in un’impresa di costruzioni a Bergamo.

La donna non riesce a proteggere il figlio come si deve: Ninù, in questo luogo di iniquità e sopraffazione, sconta sulla propria pelle una brutale e inconfessabile violenza da cui cercherà di allontanarsi, qualche anno dopo, imbarcandosi sulle navi cargo. Questa soluzione gli sembra capace di spezzare il suo tragico destino di dolore, nonostante, una volta a Napoli, flashback gli faranno riaffiorare i colori e gli odori del suo traumatico passato.

Qui l’incontro con la pittrice Lena Amodio, sguaiata ed eccentrica, familiare ed estranea, costituirà soltanto un’apparente tregua verso un destino tragico-”sembra che io ti sia capitata – dice lei – e che tu sia capitato a me”.

L’ io dialogante, a volte del protagonista a volte dello scrittore, con il suo passato e con il passato di Ninù, rende il doloroso carico della vita sempre presente. Sembra che quel ragazzino, oggi adulto ‘spezzato’, sia incapace di ricomporsi in un mondo difficile e disordinato. La pesante eredità dei due genitori, “una donna bugiarda e un uomo violento”non sopprime in Ninù il desiderio di comprensione e di riscatto, di amore e di liberazione.

Il tema che attraversa il romanzo è proprio questo: quanto la colpa dei genitori possa condizionare la vita dei figli, anche se, nel racconto, la dimensione personale si dilata interessando la città, che partecipa al dolore e all’oppressione, ma anche al desiderio di comprensione e di perdono del protagonista.

Napoli stessa sembra essere la seconda protagonista. C’è sempre: in primo piano o più nascosta, testimone del flusso delle cose e della vita, con i suoi riti ed i suoi credi, così da sempre “(…) la stanchezza ancestrale della sua gente, che sentiva addosso come il lenzuolo del Cristo velato”.

La prosa, appassionante e densa, attenta e descrittiva, cerca sempre di penetrare in profondità nelle cose e nei personaggi, nei luoghi e negli eventi, per far emergere il sentimento più segreto e nascosto. Ci restituisce anche uno straordinario ritratto della città di Napoli e di esistenze che, benché frutto di eventi dolorosi, hanno la capacità di non perdersi mai, e, pur nell’offesa e nella violenza, ricercano una salvezza.

Il lettore si trova sospeso, nelle riflessioni dello scrittore, in questo alternarsi tra infanzia e maturità, tra individuale e collettivo, tra disperazione e speranza, tra colpa e riscatto, tra caso e volontarietà, in una scrittura, a tratti poetica, che pur attraversando la violenza e la disperazione, in finale lascia libero il lettore di scegliere.

Frank Iodice (Napoli, 8 febbraio 1982) è uno scrittore e traduttore. Cittadino del mondo per vocazione, dai vent’anni vive tra gli Stati Uniti, la Francia e poi la Svizzera, alternando a diversi lavori la sua grande passione per la scrittura, un’attività sempre presente che lo ha portato a pubblicare molti romanzi e racconti, tradotti in diverse lingue. 10.000 copie del suo Breve dialogo sulla felicità con Pepe Mujica sono state distribuite nelle scuole Tra le ultime opere ricordiamo “Un perfetto idiota” (Ass. Culturale Il Foglio, 2017), “Matroneum” (Ass. Culturale Il Foglio, 2018), “La meccanica dei sentimenti” (Eretica Ed. 2018), “I disinnamorati” (Eretica Ed.2019). Il suo sito è frankiodice.it.

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