Una breve incursione tra i numerosi eventi estivi dedicati all’arte, nella cornice del Lago di Garda, mi porta al Palazzo dei Capitani di Malcesine, ad incontrare Giorgio Mazzurega e le sue opere, ( 29/7 – 11/8 ) artista eclettico di San Giorgio in Salici, capace di maneggiare con maestria materiali e stili, “racconti pittorici che divengono trame per tessiture di emozioni” scrive il critico d’arte Carlo Caporal.
Lo studio della materia sembra predominante nel suo percorso artistico ricco e articolato, tanto nelle opere scultoree quanto in quelle pittoriche, nelle quali spesso prevale la sovrapposizione di figure e di mondi, l’assemblaggio di materiali grezzi come vernici, legno, stoffa, carta ed elementi metallici, fino ad un approdo quasi naturale all’affresco.
Una mostra ricca e variegata, in cui non predomina un unico filo conduttore, ma dalla quale si evincono piuttosto tanto una pulsione alla creazione e alla sperimentazione, quanto un particolare amore per la composizione e l’equilibrio, in un continuum che accompagna l’artista nel tempo e del quale anche questa mostra è testimonianza.
Mentre mi soffermo a guardare le opere, diverse negli stili e che alternano con scioltezza prove di spessore materico a quadri d’impronta figurativa o astratta, Mazzurega mi spiega come questo o l’altro appartengano a tempi di esecuzione diversi, in una sorta di carrellata della “ memoria” di una vita artisticamente intensa.
Una stimolante e piacevole chiacchierata con l’artista focalizza poi l’attenzione sul concetto di libertà. Quando un artista si sente nelle condizioni ottimali per potersi esprimere liberamente? Quando si dedica solo ed esclusivamente all’arte, traendo da essa anche la sussistenza economica, e quindi accettando per necessità inevitabili compromessi con la committenza, o quando trova le risorse economiche altrove, fuori dal mondo dell’arte, per potere essere meno condizionato da fattori pratici nella propria espressione creativa?
Emanuela Dal Pozzo
Malcesine 6/8/2024
www.artemazzurega.it