Organizzato dall’Accademia Olimpica di Vicenza con la collaborazione di Oliviero Ponte di Pino, autorevole coordinatore di Rete Critica, realtà che coinvolge siti web e blog che si occupano di teatro, anche il Convegno di quest’anno aperto a tutti, ma particolarmente indirizzato a quanti si occupano di teatro, e svolto alla presenza di studenti delle scuole superiori, non ha tradito le aspettative.
Nutrito il programma di venerdì 24 ottobre e del mattino del sabato 25, che ha visto l’avvicendarsi di interventi diversificati almeno quanto gli argomenti presi in considerazione, dal giornalismo alla scienza, dalla filosofia al teatro, dalla politica alla rete, tutti scandagliati secondo il filtro del titolo: “Cretinismo e spettacolo”.
Il tema, complesso e composito, ambivalente e ricco di sfaccettature, bene introdotto dal pieghevole che si sofferma sull’etimologia dell’”aggettivo “cretino”, dal provenzale crétin, letteralmente “cristiano”,” povero cristo” come si usa ancora oggi nelle nostre campagne”, applicato alle diverse discipline ha indotto anche i più autorevoli e qualificati relatori a spassosità documentabili, in esempi di comportamenti ed atteggiamenti di dubbio buon senso.
Così il noto giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella ha selezionato per l’ilarità generale una serie interminabile di refusi o di evidenti doppi sensi spesso in chiave sessuale di titoli e citazioni in articoli pubblicati su giornali importanti, stigmatizzando al contempo comportamenti di certo giornalismo servile dall’epoca fascista ad oggi, che non ha risparmiato alcuna fazione politica.
Ugualmente Ilvo Diamanti, docente dell’università di Urbino e giornalista di “la Repubblica” ha affrontato il tema “ Cretinismo e politica”, in un excursus italiano dagli anni ’70 ad oggi, illustrando i principali cambiamenti d’immagine dell’uomo politico, spesso uomo “pubblico” di spettacolo, presenzialista ai diversi talk show: un’analisi lucida che ha rivelato nella descrizione di alcuni “passaggi” una certa sua vocazione comica capace di conquistare la simpatia dell’uditorio.
Anche il successivo intervento di Giulio Giorello, docente dell’Università di Milano e articolista di “la Repubblica” che ha affrontato il tema del ”cretinismo” in relazione alla scienza, dal titolo “E’ tutto vero: i premi IGNobel” si è soffermato su emblematici aneddoti, atti a rivelare certa ostinata volontà di ricercatori e scienziati a dimostrare cose inutili o talmente compresi dalle proprie sperimentazioni da prendere clamorose cantonate e meritandosi per questo i “Premi Ignobel”. Diversa connotazione invece ha assunto il “cretinismo” all’interno del teatro, soprattutto quando, tra i diversi interventi, hanno preso la parola l’autore, attore e regista Mario Perrotta nel suo intervento “ Il cretino che smaschera”, che, parlando dei propri spettacoli ha evidenziato come in teatro la rinuncia al narcisismo dell’attore induca una migliore comunicazione/empatia con lo spettatore ; Alessandro Renda, attore e regista del Teatro delle Albe, che ha illustrato il percorso pedagogico attuato con gruppi di adolescenti e in particolare Philippe Goudard e Sandy Sun, dell’Universitè de Montpellier, che hanno parlato a lungo della figura del clown, dei suoi tratti tipici, della sua “idiozia”, portando filmati e testimonianze visive di grande interesse.
In chiusura le divertenti letture di Vasco Mirandola “ Dal superbo al superfluo- sbandamenti letterari e poetici”, tratte da una rosa di autori più o meno contemporanei e che hanno spaziato oltre il linguaggio convenzionale a cercare quella autenticità comica capace di svelare nuove interpretazioni del reale.
Il Convegno è stato introdotto dal Vicesindaco, Assessore alla Crescita del Comune di Vicenza, da Luigi Franco Bottio, Presidente dell’Accademia Olimpica di Vicenza e da Roberto Cuppone, Direttore del Laboratorio Olimpico, presente per tutto il Convegno e di cui abbiamo particolarmente apprezzato gli interventi ricchi di sensibilità e di competenza.
Cita sempre il pieghevole: “Laboratorio Olimpico è un progetto ideato per restituire al Teatro Olimpico di Vicenza i tratti che gli sono propri fin dalla sua fondazione ad opera dell’Accademia Olimpica, e cioè quelli di un teatro internazionale e di ricerca, luogo di eventi unici e di incontri notevoli.”
Aldilà delle programmazioni teatrali dell’Olimpico, che in questa sede non prendiamo in considerazione, sottolineiamo ancora una volta il valore di questo Convegno, appuntamento annuale che speriamo continui nel tempo, spazio di riflessione intorno ad un teatro che si interroga, un teatro capace di ripercorre la propria storia per capirne il presente e cercare di inetrpretarne il futuro, inevitabilmente intrecciato ai quesiti di fondo che interessano anche altre sfere del mondo culturale.
Auspichiamo che questa iniziativa sia stimolo e motivo di emulazione anche in altre città italiane che al momento, pur sedi di teatri importanti e di tradizioni teatrali consolidate, non dimostrano la stessa sensibilità e la stessa tensione all’approfondimento, chiudendosi invece nei propri clichè spesso autocelebrativi.
Emanuela Dal Pozzo